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Torino-Spal 1-2, il mea culpa non assolve Mazzarri: azzardato il cambio Lukic-Zaza

Focus on / La sfida tra i tecnici è stata vinta da Semplici. Troppi errori in casa granata, a partire da quelli dell’allenatore

Andrea Calderoni

Un Natale amaro per il Torino e per il suo tecnico Walter Mazzarri. Il toscano, salvo sorprese, non è a rischio (LEGGI QUI), nonostante la gravosa sconfitta interna con l’ex fanalino di coda Spal. Una gara per molti versi fotocopia rispetto a quella di settembre contro il Lecce. I granata nel momento in cui avrebbero dovuto dimostrare di essere finalmente guariti sono sprofondati. Non è bastato nemmeno l’avvio positivo, coronato dal gol di Rincon dopo appena 4 minuti. È stata una serata caratterizzata da diversi errori, in primis quelli indotti dalle scelte dell’allenatore.

MEA CULPA - Mazzarri ha fatto mea culpa al triplice fischio. “Uno con la mia esperienza non doveva inserire un attaccante in più quando eravamo in 10” ha dichiarato il tecnico (LEGGI QUI). Non basta, però, l’ammissione di colpa per giustificare appieno Mazzarri. Il rischio di affiancare Belotti con Zaza non ha pagato e anzi è costato anche il pareggio al Torino. È mancata la lucidità necessaria, che è stata offuscata dalla foga del momento. Un errore grave, a maggior ragione dopo Verona, altra partita nella quale la staffetta tra un centrocampista offensivo come Berenguer e una prima punta come Belotti non era stata digerita dalla squadra. È vero che il Toro di ieri sera ha giocato meglio in 10 che in 11, ma ciò non basta a giustificare una mossa tanto offensiva, soprattutto da un Mazzarri che fino alla gara contro la Fiorentina aveva presentato un Toro quasi sempre abbottonato.

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DIFFICOLTA’ GRANATA - Perché il Toro si è espresso meglio in 10 che in 11? Anche questo dovrebbe essere spiegato da Mazzarri. Nel corso del primo tempo, ad esempio, i granata non hanno gestito una situazione ideale dopo la rete in avvio di Rincon. La retroguardia del Toro ha tremato e non poco, a causa di reparti troppo spesso scollegati. La doppia punta Petagna-Paloschi, scelta da Leonardo Semplici, ha messo in apprensione il terzetto granata. E poi Mazzarri non ha mai realmente posto un argine alle sgroppate sulla sinistra di Strefezza. Era evidente che la falla del sistema fosse da quella parte, tanto che il gol dell’1 a 1 è maturato lì. Soltanto il calo fisiologico nella ripresa di Strefezza ha permesso al Toro e soprattutto ad Aina di rifiatare. È riduttivo, perciò, affermare che “era una sconfitta già scritta”, perché il Torino avrebbe potuto fare molto di più, a partire dalla gestione dei singoli episodi della gara. Dunque, un mea culpa questa volta non basta a Mazzarri. Sarà un brutto Natale per lui, ma soprattutto per tutto il popolo granata.