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LA LEGGENDA E I CAMPIONI

Beppe Dossena. Nessuno giocava di prima come lui

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Torna un nuovo appuntamento con la rubrica "La Leggenda e i Campioni" a cura di Gianni Ponta

Gianni Ponta

Per descrivere ai giovani tifosi granata di oggi chi è stato per noi Beppe Dossena basterebbe raccontare quel derby ribaltato, letteralmente, da 0-2 a 3-2 nello spazio di tre minuti. Un’apoteosi in cui ci abbracciammo, ma non in senso metaforico. Non la finivamo più di abbracciarci, increduli, tra amici, con tifosi e -specialmente-tifose che non avevamo mai incontrato prima.

Cresciuto in zona San Siro, proveniente dall’ Alcione di Milano. Campione d’Italia Primavera 1976-77, nel Torino allenato da Sattolo e Rabitti, in cui giocavano, tra gli altri, Masi, Giacomo Ferri, Del Nero e Cantarutti.

Dopo Pistoiese e Cesena, ceduto in compartecipazione al Bologna per farsi le ossa. E con Eneas de Camargo e Franco Colomba, nel Bologna di Gigi Radice, ci aveva inflitto una lezione mica male al Comunale.

Tornò a casa nel Campionato ‘81-82, nel giovane Torino allenato da Massimo Giacomini. L’allenatore friulano aveva introdotto il riscaldamento in campo, a guisa nord-europea, agli ordini del suo vice Zoratti. Così per noi, dai Distinti del Comunale, la partita iniziava prima. Il Torino che contro la Fiorentina schierò, davanti al portiere Terraneo, dieci giocatori cresciuti al Filadelfia.

Prima del campionato, in una calda serata estiva, ascoltai alla radio il suo goal alla “goeba”, che eliminò i bianconeri dalla Coppa Italia. Una “lecca”in diagonale che, partita forte, andò ad insaccarsi dolcemente all’incrocio dei pali.

La notte di Nantes, 17 settembre 1986.

Coppa UEFA. Nantes-Torino 0-4. Comi, Beruatto, due volte Kieft. Eccellente regia di Dossena.

Fulvio Bernardini, allenatore due volte tricolore (Fiorentina ‘56 e Bologna ‘64), intellettuale, un uomo che aveva attraversato 60 anni di calcio, in gioventù centromediano metodista troppo bravo da schierare in Nazionale per Vittorio Pozzo, diceva:”Nessuno in Italia gioca di prima come Dossena”. Il tocco volante, portato spesso d’esterno, come facevano gli olandesi in quegli anni; un passaggio che ribaltava il gioco, o una conclusione al volo molto pericolosa.

Eravamo allo stadio col mio amico Marco il 27 marzo 1983. Agli “ole’” irridenti dei bianconeri in vantaggio per due reti, rispose nella ripresa un Toro scatenato in tre minuti. Reti di Dossena, Bonesso, Torrisi, su splendidi cross di Beruatto, Galbiati e Van de Korput. Rimonta completata e quarta rete sfiorata con Bonesso.

Giorgio Tosatti (figlio di Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo, caduto a Superga): “Ricordo, e molti con me, i terribili cinque minuti del Grande Torino. Quel Toro l’ho rivisto ieri e non mi interessa se portava altri nomi, seppure meritevoli e degni”.

Tanta, troppa fu l’emozione. Rivedendo la partita a distanza di anni, balzano agli occhi due cose: un Dossena incontenibile a tutto campo, interventi di Tardelli oltre il limite su di lui, specialmente nel primo tempo.

Nell’intervista al microfono RAI di Claudio Icardi, durante l’intervallo, la convinzione manifestata dal Beppe di poter ancora farcela, nonostante il doppio svantaggio.

Purtroppo in Nazionale al Mundial ‘82, neanche un minuto in campo…

Un campionato stupendo, 1984-85 disputato al ritorno di Radice sulla panchina del Torino, con Leo Junior, roba da stropicciarsi gli occhi. Il Verona fu primo, al Torino la piazza d’onore. Resta la convinzione che se la sorte non fosse stata così tremendamente a favore degli scaligeri nello scontro diretto a Torino nel novembre ‘84, Radice e i suoi ragazzi sarebbero stati Campioni.

Ma, è successo davvero di avere un centrocampo così?

Gianni Ponta, chimico, ha lavorato in una multinazionale, vissuto molti anni all’estero. Tuttavia, non ha mai mancato di seguire il “suo” Torino, squadra del cuore, fondativa del calcio italiano. Tra l’altro, ha scoperto che Ezio Loik, mezzala del Grande Torino, aveva avviato un’attività proprio nell’ambito dell’azienda in cui Gianni molti anni dopo sarebbe stato assunto.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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