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Editoriale

Torino, tra prima squadra e Primavera c’è una sinergia da ritrovare

Torino, tra prima squadra e Primavera c’è una sinergia da ritrovare

Vagnati e Bava, serve trovare una ripartizione delle competenze e il giusto feeling

Gianluca Sartori

Dietro al tentativo del Torino di portare in granata Ruggero Ludergnani, responsabile del settore giovanile della Spal, c’è un meccanismo che non funziona nel migliore dei modi, ovvero una sinergia mancante tra il comparto della prima squadra e quello delle giovanili. Sono giorni di stallo perché la Spal è attesa dalla fase finale Under 17 ed è ancora da capire se il dirigente si libererà. In ogni caso, per quanto sia bravo nel suo mestiere Ludergnani, in casa Toro sarebbe giusto riflettere se non sia meglio valorizzare le professionalità che sono già in casa.

La gestione delle giovanili di Massimo Bava è stata infatti una tra le cose che più hanno funzionato sotto la presidenza Cairo. Dal 2012, in otto anni di lavoro, il vivaio granata ha conquistato trofei e prodotto giocatori professionisti (si può e si deve far meglio in termini di calciatori da Serie A, ma non è scontato portare ragazzi in Serie B e C con continuità). Le cose sono peggiorate nell’ultimo biennio quando si è spezzato un certo tipo di equilibrio nella gestione dei due settori: prima a Bava sono state affidate sia prima squadra che giovanili, poi con l’avvento di Vagnati il dirigente genovese ha pensato di occuparsi anche della Primavera per cercare di creare un filo diretto con la prima squadra (la scelta di Marcello Cottafava come allenatore ne è solo un esempio).

Purtroppo i risultati ottenuti nell'ultimo biennio (e non c'è un solo responsabile) sono sotto gli occhi di tutti: due quasi-retrocessioni sia per la prima squadra che per la Primavera. E allora forse la soluzione più idonea è quella di ritrovare una sinergia migliore nel rispetto delle competenze e delle professionalità di tutti, un po’ come accadeva quando il direttore sportivo del Torino era Gianluca Petrachi. Bava, come Vagnati, ha ancora un anno di contratto: per quanto si è visto anche nell’ultima stagione merita un chiarimento riguardo i suoi poteri e la sua gestione affinché ognuno possa avere legittimamente la sua sfera di competenza. Serve trovare una giusta, stabile e duratura sinergia tra prima squadra e giovanili.