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LA LEGGENDA E I CAMPIONI

Nestor Combin, “La Foudre”

Nestor Combin, “La Foudre” - immagine 1
L' amico di Gigi Meroni
Gianni Ponta

Un volto indio scolpito nel legno più nobile.

L'idolo giovanile di Michel Platini. Oh, che oltraggio!, ma a pensarci bene che omaggio, per un centravanti indimenticabile.

"La Foudre", che bel soprannome, visivo e onomatopeico. Se ti era capitato di vederlo anche una sola volta tirare in porta, capivi che era vero, una folgore. Un'armonia perfetta tra tecnica e velocità, la capacità di trasferire alla sfera tutta l'energia disponibile. Nato a Las Rosas, argentino (un dettaglio che pagherà caro al termine della partita di ritorno della Coppa Intercontinentale 1969 Estudiantes vs Milan nel mattatoio di Buenos Aires), Nestor Combin venne naturalizzato francese.

Le foto della sua carriera mostrano un'esuberanza contagiosa per il tifoso.

Un atleta, uno slancio, un centravanti, una belva.

Cresciuto nelle giovanili dell'OL, come i tifosi transalpini chiamano l'Olympique Lyonnaise, nella sua carriera ha militato in molte squadre. In Francia, giocatore dell'OL, con cui vinse una Coupe de France, Metz e Red Star.

In Italia ha vestito le maglie di Juventus, Varese, Torino e Milan. Ha segnato 117 goal in Ligue 1, di cui 68 con i rossoblù dell'OL.

Tutto o niente.

Quando segna lo fa senza mezze misure. Nella sua carriera con la maglia granata 4 doppiette e tre-dicesi tre triplette.

Un minuto di silenzio per ricordare l'epica, pregna di dolore e di orgoglio granata, impresa di domenica 22 ottobre 1967. La domenica successiva alla morte di Luigino Meroni, a cui Nestor voleva un gran bene. Derby. Un' atmosfera struggente, surreale. La tristezza per un giovane uomo d'oro, rapito dagli dei nel fior degli anni, rapito a Cristiana, alla sua famiglia, al Torino che era e sarà per sempre la sua squadra e la sua famiglia.

Combin segna tre volte con tiri forti, radenti di rara potenza e purezza di stile. E ad ogni rete alza le braccia al cielo per dedicare la segnatura all'amico lassù.

Di quell'incontro restano due belle foto. Combin, il pallone della tripletta sottobraccio, che dà una carezza affettuosa ad Alberto Carelli autore della quarta rete, e con Lido Vieri, entrambi visibilmente commossi.

Quattro reti nelle cinque stracittadine torinesi disputate.

Tutto o niente.

Un aneddoto per raccontare un uomo esagerato.

Dalla penna di Angelo Caroli.

Si festeggia una vittoria a cui Combin ha contribuito con una grossa prestazione, pur senza goal. Per cancellare la temporanea astinenza da goal, Nestor Combin stappa una bottiglia di champagne e vi si attacca. Arriva Mondino Fabbri che, inflessibile, invita l'argentino a "smetterla". Nestor ride e si becca un ceffone. Nestor supera lo choc e si avventa su Fabbri, non certo un pezzo d'uomo. Per fortuna nei paraggi c'è Lido Vieri, un altro pezzo d'atleta, e la zuffa potenzialmente pericolosa si trasforma in una stretta di mani. Nestor fa svanire i fumi dell'alcol in due litri di acqua minerale.

Poi il Milan. Le finali di Coppa Intercontinentale contro l'Estudiantes de La Plata. Pur non riguardando il nostro Torino, ne diamo cenno, dal momento che l'episodio di cui Combin fu vittima, e non solo lui, l'acquiescenza arbitrale, la selvaggia caccia all'uomo, la mancanza di ogni sicurezza furono tali che la Coppa Intrcontinentale con andata-ritorno Europa-Sudamerica di fatto morì lì.

Negli anni successivi, l'Ajax si guardò bene di andare a correre simili rischi in termini di incolumità fisica.

L'andata si era giocata a San Siro l'8 ottobre 1969. Il dominio rossonero era stato totale, 3-0 con doppietta di Sormani e in mezzo una rete di Combin. "Ma il problema fu proprio Combin" raccontava Giovanni Lodetti, "una vita da mediano", uno che aveva giocato tutte e cinque le finali dell'Intercontinentale con la maglia rossonera, le tre contro il Santos di Pelè e Pepe nel '63 e le due contro gli argentini. "Parlammo con alcuni giornalisti e giocatori. Ci dissero che lo consideravano un disertore". Combin era argentino di nascita ma naturalizzato francese, per di più aveva osato anche segnare. Al ritorno gliel'avrebbero fatta pagare.

22 ottobre 1969 il Milan esce dal sottopassaggio per entrare sul campo della Bombonera di Buenos Aires per affrontare l'Estudiantes de La Plata nella partita di ritorno.

Nel corso dell'incontro, per quelli dell'Estudiantes, svanita con tutta evidenza la possibilità di aggiudicarsi il trofeo Intercontinentale, è lecito almeno punire il disertore Combin.
Il giustiziere è il libero Aguirre-Suarez, che sferra un cazzotto devastante al francese. Nestor esce dal campo con la faccia sanguinante, spaccati il naso e lo zigomo. Ma non se la cava con così poco.

A fine partita arrivano quattro poliziotti con una macchina e se lo portano via. Arrestato. "Forse fu una leggerezza portarlo anche al ritorno. Avevamo un tale vantaggio dopo la partita d'andata..." raccontava Lodetti. Lo scandalo comunque fu tale che, come conseguenza immediata, in primis il portiere Poletti, massimo protagonista della caccia all'uomo nei confronti dei milanisti, fu radiato dalla sua Federazione.

1969-1970. Combin, come abbiamo visto, non indossa più la maglia del Torino. Ma il Torino sta preparando nel ruolo un futuro radioso. Il suo nome sarà: Paolino Pulici.

 

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