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Il pasticciaccio brutto

Prima che sia troppo Tardy / Torna l’appuntamento con la rubrica di Enrico Tardy. Il brutto momento dei granata viene messo nuovamente sotto i riflettori

Enrico Tardy

Cairo, calciatori, allenatore, ognuno scelga un colpevole dello scempio. La sintesi di tutto ciò inizia con la lettera B...

Siamo ai minimi storici. Se Cairo ha mantenuto più o meno la stessa (arida economicamente ed emozionalmente) linea dal primo giorno - ricordo a titolo esemplificativo la faticosa riacquisizione dei trofei dalla società fallita, la vicenda Filadelfia, i seggiolini ecc.- , i calciatori che abbiamo avuto in questo ultimo anno rappresentano un condensato di menefreghismo raramente reperibile. Cairo invece di cacciarli a fine campionato scorso se li è tenuti e loro hanno proseguito nel loro atteggiamento intollerabile di mollezza e disinteresse. Preciso: oltre a quelli insoddisfatti, ma retribuiti, ci sono proprio quelli che emotivamente non danno segnali percepibili e dunque sono "semplicemente" indolenti (Meitè).

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Il cocktail è esiziale. I due o tre che si danno da fare fanno tenerezza. Qualche sorriso qua e là, per una maglietta di Dybala o per tre pere raccolte nel sacco, un bel flash mob muto di fronte ai tifosi imbufaliti e tutto scivola via senza che nessuno ponga rimedio a questa vergogna.

La società non esiste oggi come non esisteva quando giocavamo a Bilbao sia chiaro. Il suo barcamenarsi fino ad oggi è legato ad alcuni tecnici "tuttofare" capaci di scegliere dei calciatori di gestire il gruppo, ottenere i risultati prefissati e nonostante ciò invisi ad alcuni tifosi cultori del bel gioco (si certo...noi abituati al calcio champagne). Dico questo perché Cairo è rimasto lo stesso dal primo giorno e mi fa sorridere che una parte dei tifosi quando si perde scopra che Cairo non ha fatto questo o quell'altro salvo poi non dire nulla quando si raggiunge qualche risultato.

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Rispetto al "solito" in questo ultimo anno gli errori strategici si sono moltiplicati, questa è la ragione per cui siamo dove siamo. Siamo tutti esasperati, ma l'esasperazione non crea un acquirente del Toro. Siamo in ostaggio? Mettiamola pure così, ma i calciatori di oggi sono i Di Michele ecc. di ieri e non hanno alibi legati al denaro. Ricordo ancora una volta che il Torino ha l'ottavo monte ingaggi della serie A, più del doppio del Verona e più elevato dell'Atalanta. Questi signori il "progetto" lo vedono sul conto corrente ogni mese.

Mi hanno stremato tutti, ma vedere gente che si muove in slow motion e pure goffamente non lo sopporto più. Poveri... loro lavorano tanto per uscire da questa situazione, sono dei professionisti...

Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.