Davvero un peccato scrivere della sconfitta del Torino e sul suo crollo a San Siro, contro l’Inter, visto che per i primi 60 minuti di gioco i granata hanno messo sotto la squadra nerazzurra, andando per ben due volte in gol con Zaza e con Ansaldi su rigore. Sembra un film già visto sia contro il Sassuolo che contro la Lazio, ma c’è sicuramente di più da recriminare perchè la prestazione tecnica e tattica dei granata per tutto il primo tempo e per i 10 minuti iniziali del secondo tempo è stata da grande squadra. Nonostante la defezione di Belotti in panchina e dei vari assenti colpiti dal Covid tutti coloro che sono scesi in campo hanno giocato bene per lunghi tratti della partita.

Ma sulla bella prestazione granata c’è anche un perchè, ovvero il ritorno alla difesa a tre e un centrocampo a 5 dove Singo e Ansaldi hanno assicurato dinamismo e fantasia sulle fasce. L’esempio tipico è quello relativo al rigore con l’argentino a tagliare il campo, da sinistra a destra, con un pallone che si rivela un bell’assist per l’accorrente e devastante Singo che entrato in area viene poi scalciato da Young. Già i due esterni granata meno difensivi e più votati a cercare giocate e incursioni hanno fatto la differenza aiutando la mediana granata. In mezzo al campo stava funzionando davvero tutto bene (ben l’84% dei passaggi riusciti) con Meitè e Rincon che vincevano i contrasti con i diretti avversari, con il francese che sembrava rinato e resuscitato da un lungo letargo, tra l’altro bravo anche a inventarsi l’assist per il primo gol di Zaza. Anche la linea difensiva granata era riuscita e mettere il bavaglio sia a Lukaku, più volte messo in fuorigioco, che a e Sanchez. Insomma sembrava di vedere un Toro forte con un Inter dimessa che non riusciva mai a impensierire Sirigu. Handanovic prima dei due gol granata si era dovuto impegnare sui tiri di Ansaldi e di Zaza. Un Toro in grande spolvero.
Il ritorno al vecchio modulo con un centrocampo più folto e più incisivo e una difesa a tre sembrava dare i suoi frutti ma poi il patatrac, il crollo! Cosa sia scattato nella mente dei giocatori sarebbe tutto da scoprire anche perchè alla fine buttare all’aria una vittoria importante contro l’Inter dopo aver fatto una prestazione maiuscola deve far ancora più paura di eventuali sconfitte per carenza tecnica. Infatti a San Siro per quei 60 minuti la superiorità tecnica dell’Inter non si è vista per nulla. E’ chiaro che prendere poi negli ultimi 35 minuti di gioco 4 sberle fanno perdere di certo anche tutto quello che di buono i granata hanno fatto vedere in campo. Se fosse solo per la mancanza di carattere sicuramente non ci sarebbe stata la prestazione per lunghi tratti della partita visto che il Toro ha dominato. Sarà la paura di aver già vinto dopo il doppio vantaggio? E come se dopo la bella ubriacatura il Toro si fosse schiantato per mancanza di lucidità, troppo preso dall’adrenalina e dall’entusiasmo di trovarsi meritatamente con due gol di vantaggio sull’Inter. Non si possono nemmeno accampare scusanti legate alle sostituzioni effettuate da Conte per legittimare i quattro gol subiti dal Torino, per di più con il pareggio raggiunto dai nerazzurri, prima dei cambi, nel giro di soli 5 minuti dal raddoppio granata. Da salvare sicuramente c’è tutta la prestazione dei granata fino al gol di Sanchez, con Singo sempre più devastante sulla fascia e più volte ‘picchiato’ dai nerazzurri, cosi come è stato ottimo il ritorno di Ansaldi che ha assicurato tanta qualità e buono anche il rientro con gol di Zaza.

C’è da chiedersi quanto abbia influito positivamente il cambio del modulo con il ritorno alla difesa a tre e il centrocampo a 5. Un ritorno sicuramente dovuto alle tante defezioni tra i granata, ma il Toro così ha dato la parvenza di squadra più compatta, questo al di là del crollo inspiegabile con i moduli, le tattiche e la tecnica. Davvero difficile spiegare come e perchè il Toro quando rischia di vincere una partita va letteralmente in tilt. Una sconfitta contro l’Inter era anche prevedibile, ma perderla dopo averla comandata per quei 60 minuti fa aumentare ancora più la rabbia e iniziano anche a pesare i 20 gol subiti in sole 8 partire con una media di 2 gol e mezzo a partita a fronte di 14 gol fatti e con soli 5 punti in classifica.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
Ma basta con sta storia di paura di vincere, e’ paura di perdere al massimo, ma non esiste!
Abbiamo giocatori da ANNI ormai che o:
– sono cotti a fine carriera (abbiamo dato via solo molinaro e de silvestri ma la lista era ben piu’ lunga)
– sono demotivati (izzo, n’kolou, forse anche edera, molto probabilmente anche verdi)
– sono scarsi di loro (vedi un po’ quasi tutti gli ultimi acquisti)
ma dove vai con una squadra cosi’, gente che se ne vuole andare, gente che non ne ha nelle gambe?
E poi che piaccia o no senza Baselli a centrocampo siamo e saremo sempre scarsi, e lui non e’ manco un campione del calcio, e’ proprio uno onesto/medio ma almeno gioca.
Scusami London solo per esprimere come sempre la mia riguardante una cosa che ritengo fondamentale oggi : quest’anno Vagnati non ha preso giocatori scarsi ma ha fatto degli affaroni con quello che aveva e dovendo cmnq dare dei giocatori validi al mister per il 4-3-1-2 che mancavano ( poi mancano ancora regista e trequartista VERI e propri ma dal costo di 40/50 mln ) : Linetty 25y nazionale a 7,5 + Vojvoda 25y nazionale a 6,5 mln + Rodriguez 28y nazionale a 3 mln + Gojak 23y nazionale a 1,5 mln (+6) + Bonazzoli 23y nazionali Giovani a 1 mln (+7) + Murru 25y giro nazionali a 0 ……. cioè non mi sembrano disgrazie, NON SONO CERTO CAMPIONI ma possono sempre migliorare ed hanno implementato la ns. rosa deficitaria anche dal punto di vista numerico ….. con quello che passa il convento !!!!! …. FT
Secondo me i nuovi non sono degli scaroponi ai livelli di carlao ajeti o simili pero’ pare che si stiano andeguando all’andazzo degli altri.
bonazzoli forse si fa, rodriguez quando e’ in campo non me ne accorgo.
Lynetti forse sprofonda nel nulla del nostro centrocampo.
Murro ha fatto molta pena fin’ora, chiaro come panchinaro ci sta, ma non e’ un titolare.
Ci hanno fatto due palle cosi’ d’estate i vari giornalacci che era importante prendere gente che aveva gia’ giocato con GP non mi sembra di vedere nessuna differenza o vantaggio…
Vedrai che miglioreranno con l’andare del tempo, facendo miglior conoscenza degli altri compagni : ci vuole amalgama nella squadra per poter aumentare il livello delle prestazioni dei singoli, ricordalo sempre ….. però l’impostazione di giuoco già c’è, si richiede un pò di pazienza (lo so che è dura ….) …… FT
Non credo che sia soprattutto un problema psicologico. E’ un problema di tenuta di una linea di mediana che quando c’ è da tirare fuori i marroni dimostra di non averli (parlo di Lynetti e Meitè). Sbaglia Giampaolo a insistere su questo modulo, così come ha sbagliato per ben 8 giornale a tenere Singo in panchina. Il quale Singo magari non è quel fenomeno che appare, forse in fase difensiva non è granitico, ma è un’ esplosione di forza fisica e tecnica, ha quella sfrontatezza che manca in molti altri elementi, soprattutto nella “banda dei quattro” voluta da Giampaolo. Il Toro di quest’ anno aveva due novità molto interessanti da sfruttare: una è Singo, e finalmente pare che ci siamo arrivati, l’ altra è Segre, reduce da un ottimo campionato. Purtroppo Giamp ad esempio, non vale quelli che stanno in panchina e soprattutto nè Zaza nè Verdi) e li privilegia, avendo la coscienza sporca. Gli do atto che sta facendo giocare al calcio una squadra che nelle stagioni precedenti da questo punto di vista faceva pena, ma ora, se non vuole salutare prematuramente il Toro, abbia il coraggio di scelte diverse anche se per lui difficili, cambi modulo e interpreti.
Scusate è saltata una riga e ripropongo il post: “Non credo che sia soprattutto un problema psicologico. E’ un problema di tenuta di una linea di mediana che quando c’ è da tirare fuori i marroni dimostra di non averli (parlo di Lynetti e Meitè). Sbaglia Giampaolo a insistere su questo modulo, così come ha sbagliato per ben 8 giornale a tenere Singo in panchina. Il quale Singo magari non è quel fenomeno che appare, forse in fase difensiva non è granitico, ma è un’ esplosione di forza fisica e tecnica, ha quella sfrontatezza che manca in molti altri elementi, soprattutto nella “banda dei quattro” voluta da Giampaolo. Il Toro di quest’ anno aveva due novità molto interessanti da sfruttare: una è Singo, e finalmente pare che ci siamo arrivati, l’ altra è Segre, reduce da un ottimo campionato. Purtroppo Giampapolo difende i suoi ex sampdoriani (Bonazzoli, ad esempio, non vale quelli che stanno in panchina e soprattutto nè Zaza nè Verdi) e li privilegia, avendo la coscienza sporca. Gli do atto che sta facendo giocare al calcio una squadra che nelle stagioni precedenti da questo punto di vista faceva pena, ma ora, se non vuole salutare prematuramente il Toro, abbia il coraggio di scelte diverse anche se per lui difficili, cambi modulo e interpreti”.
Sostenere che i cambi che ha fatto l’inter non abbiano influito mi sembra un’assurdità. Sono entrati Lautaro, Sriniar, De Vrij, Perisic e Nainggolan non so se mi spiego
Secondo me fino a quando tiene la condizione fisica (ancora 60/70 min.) si vede sempre un bel Toro , poi cala e le altre squadre (a volte perchè sono più forti Inda e Lazio, a volte per sfortuna Cagliari Sassuolo) recuperano e i ns. giocatori, causa un anno di paure mentali, perdono la trebisonda …. andando avanti ed avendo sempre più certezze nel fisico e nel giouco d’assieme vedrete che si migliorerà e faremo un campionato da parte SX ….. FT
Il Toro ha giocato bene per 60’solamente perchè l’Inter per 60′ ha viaggiato al rallentatore.
Appena segnato il 2-0 per noi, nei giocatori nerazzurri è scattata la molla, quella che a noi non scatta mai. L’Inter non ci stava a perdere, probabilmente il rigore che c’era ma per loro era dubbio li ha fatti incazzare e così hanno triplicato la velocità e la grinta, il Toro invece è andato in barca… Perchè?
La risposta è semplice, perchè non ci sono in squadra giocatori con la giusta grinta, determinazione e tecnica capaci di reggere all’urto.
Meitè ha colpi da campione, peccato che quando il gioco si fa duro scompaia dal campo.
Rincon non può interpretare il ruolo, oltretutto quando c’è da picchiare lo fa stupidamente e spesso facendo falli inutili in zone pericolosissime, non ha l’intelligenza sufficiente per giocare in serie A.
Quando sei sotto pressione devi avere l’intelligenza per fare falli ma non pericolosi, interrompere il gioco con furbizia, spezzare il ritmo dell’avversario e farlo innervosire in modo che si becchi dei gialli e dei rossi…
Buttare le palle in tribuna, tenere la palla lontano dall’area, e l’allenatore deve fare sostituzioni “tattiche” che abbiano più che altro lo scopo di rompere il ritmo, non cambiare al 90′ ma che senso ha?
Il gioco del calcio è anche sopratutto intelligenza, furbizia, tutte doti che non richiedono una grande tecnica, ci vuole la “testa” una componente che troppi giocatori del Toro non hanno.
Si dice che sia impossibile perdere sul 2-0 ed è vero perchè se andiamo a guardare come giocavano i maestri del catenaccio, da Herrera a Rocco loro impostavano la difesa in maniera impenetrabile e comunque non rinunciavano mai al contropiede.
Bisogna adattarsi alle situazioni che nell’arco di una partita possono cambiare più volte, non puoi continuare a giocare allo stesso modo sempre.
si anche quello, l’inter cazzeggiava, poi si sono incazzati col secondo goal, si sono svegliati li, e ci hanno distrutto.
si da troppa importanza alla nostra prima ora, hanno fatto il gioco del gatto col topo, ci hanno lasciato giocare per un’ora e poi ci hanno distrutto.
Se giochi meglio dell’avversario per 60 minuti apofittando anche del fatto che l’inter non sembrava molto ispirata e poi prendi quattro pere, forse perché anziché continuare a giocare come hai fatto ti chiudi subito il 2 0 in difesa è normale che l’avversario si galvanizzi. Anche se leggo commenti contrari al mio, questa è la mentalità che ha lasciato Mazzari.