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Acquafresca: “Cagliari leggermente favorito. Bonazzoli più imprevedibile di Zaza”

BOLOGNA, ITALY - APRIL 12:  Robert Acquafresca # 99 of Bologna FC competes for the ball with Michele Canini # 21 of Cagliari Calcio during the Serie A match between Bologna FC and Cagliari Calcio at Stadio Renato Dall'Ara on April 12, 2012 in Bologna, Italy.  (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Esclusiva TN / Nato a Torino, cresciuto calcisticamente nel Torino, l'ex attaccante ha vissuto i suoi anni migliori al Cagliari

Andrea Calderoni

Robert Acquafresca ormai ha l’accento sardo, è stato “adottato” da Cagliari. Sulla sua carta d’identità, però, alla voce luogo di nascita c’è Torino. Anche da calciatore ha svolto tutta la sua trafila giovanile con la maglia granata cucita addosso. Le maggiori soddisfazioni, tuttavia, le ha ottenute in Sardegna. Oggi è un “baby” pensionato del mondo del pallone: a soli 33 anni, infatti, ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Venerdì vivrà da spettatore interessato un Cagliari-Torino delicatissimo.

Buongiorno Robert, era impossibile pensare a Cagliari e Torino in questa posizione della classifica ad inizio girone di ritorno?

“Sì, è assolutamente incredibile: nessuno ad inizio campionato si sarebbe aspettato una cosa simile, vale a dire un Cagliari-Torino che vale per la salvezza”.

Quali sono stati i problemi per Cagliari e Torino in questa tribolata stagione?

“Per conoscere veramente la verità devi essere all’interno di un gruppo. Dall’esterno, comunque, puoi farti un’idea. Sebbene entrambe avessero scelto due ottimi allenatori come Di Francesco e Giampaolo, le difficoltà sono state notevoli. È chiaro che i problemi ci sono stati. Per il Cagliari, a mio modo di vedere, c’è stata anche tanta sfortuna. Penso, però, che nell’arco di un campionato tutto si compensi”.

“No, in realtà credo che si andrà fino in fondo con il mister. Il patron Giulini ha ribadito la fiducia a Di Francesco, rinnovandogli il contratto recentemente. Questo è un approccio societario che mi piace, perché vuol dire che il lavoro del tecnico è apprezzato. Giulini si è senz’altro accorto che Di Francesco ha valori umani e ha dalla sua parte il gruppo squadra. È giusto andare avanti con lui e portarlo fino in fondo”.

Un Cagliari che sta anche cambiando pelle tatticamente nell’ultimo periodo.

“Credo che in qualsiasi modo metti in campo parecchi giocatori rossoblù possano fare bene. Faccio fatica a vedere gli attuali giocatori del Cagliari in panchina in moltissime altre squadre di Serie A, anche più blasonate”.

Parliamo di un suo ex allenatore, Marco Giampaolo. È vero che apprendere il suo calcio richiede molto tempo?

“Giampaolo ha un tipo di gioco non semplice da assimilare, ma poi nel calcio sono gli episodi a fare la differenza. Magari hai l’episodio favorevole all’inizio della stagione e il campionato si presenta in discesa. Per Cagliari e Torino non è ancora arrivato un episodio in grado di far svoltare l’annata. Non hanno ancora trovato la vera strada. Sono dispiaciuto per come è finita con Giampaolo, perché lo reputo un grande allenatore”.

 CAGLIARI, ITALY - FEBRUARY 05:Robert acquafresca celebrated the goal during the Serie A match between Cagliari Calcio and Juventus FC at Stadio Sant'Elia on February 5, 2011 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

“Sono due giocatori molto differenti. Il mister può giudicarli tutta la settimana. Zaza è più una prima punta rispetto a Bonazzoli. È più dotato fisicamente, può garantirti qualcosa in più nel gioco aereo e per capacità aerobiche. Bonazzoli a livello tecnico è più una seconda punta e ti dà un’imprevedibilità maggiore rispetto a Zaza”.

Dunque, che partita si aspetta venerdì?

“Sono legato ad entrambe le società: nel Torino sono cresciuto, nel Cagliari mi sono tolto le maggiori soddisfazioni. Penso che parta leggermente favorito il Cagliari, perché gioca in casa e non può più sbagliare. Però, a lungo termine auspico una salvezza per entrambe le squadre. Dovranno essere brave entrambe le formazioni a calarsi nella nuova realtà, quella per non retrocedere, anche se ad inizio stagione pensavano di duellare per altri traguardi. Devono apprendere l’arte di vincere anche in maniera sporca e non attraverso necessariamente il bel gioco. Grazie a Davide Nicola il Torino ha fatto un passo in avanti in tal senso. Nicola sa perfettamente che i pareggi sono utili e fanno numero. Apprezzo molto Davide. Lo conosco di persona e anche a lui va il mio più sincero in bocca al lupo”.