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Commisso-Cairo, storie tese: dai buoni rapporti iniziali allo scontro totale

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L'ultima uscita del presidente accende l'avvicinamento allo scontro diretto. E pensare che agli inizi sembrava correre buon sangue
Alberto Giulini Vicedirettore 

Quello andato in scena a pochi giorni dallo scontro diretto tra Torino e Fiorentina è solo l'ultimo atto di una battaglia che Rocco Commisso sta portando avanti nei confronti di Urbano Cairo. E pensare che nel 2019 i due presidenti sembravano avere un buon rapporto, testimoniato dalla visita dell'americano negli uffici del patron granata e da un fronte comune per la partita sui diritti televisivi. Accadde l'ultimo giorno del mercato estivo, proprio nelle ore in cui il presidente del Torino stava per tesserare Simone Verdi per 25 milioni dal Napoli.

Il primo attacco: "Quel genio che capisce di calcio..."

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Poi, dal 2020 in avanti, il numero uno della Fiorentina ha iniziato ad attaccare - anche con toni molto accesi - l'omologo granata, prendendosela con il modo con cui i suoi giornali si occupano della squadra gigliata. Commisso si scagliò contro Corriere Fiorentino e Gazzetta dello Sport, tirando in ballo Cairo in quanto editore. "Hanno sbagliato perché sono controllati da Cairo. Fino a quando non riceverò delle scuse scritte e non diranno la verità sull'incontro con Sarri, non parlerò con questi giornali. Hanno detto delle bugie" attaccò il presidente nel corso di una conferenza stampa molto accesa nell'estate del 2020. "Ditemi che ha fatto anche il Torino, che c'è quel genio che capisce di calcio, il proprietario della Gazzetta" proseguì Commisso, iniziando ad andare fuori dal seminato con i suoi attacchi anche al Torino come entità.

L'accusa: "Corriere e Gazzetta si devono vergognare"

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Un nuovo pesante attaccò arrivo lo scorso febbraio, dopo i quarti di finale di Coppa Italia giocati a Firenze: "Quando i giornali come Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, controllati dal presidente del Torino, fanno questi stupidi articoli si devono vergognare perché io non ho i giornali qui in Italia. Non è giusto che uno che controlla i giornali faccia la critica a una squadra che deve incontrare". Dichiarazioni a cui il presidente granata decise di rispondere: "Quello che dice Commisso è altamente diffamatorio dei miei giornali e della mia persona, oltre a non essere vero e quindi stiamo valutando con il mio avvocato se ci sono gli estremi per la querela".

L'attacco ai granata: "Ma che vale il Torino?"

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Un nuovo attacco arrivò lo scorso 29 aprile, quando Commisso mise nel mirino la gestione sportiva di Cairo e l'assenza di trofei nei diciotto anni alla guida del club: "I fatti parlano da soli. Da quando Cairo è presidente del Torino non ha mai vinto niente, vediamo cosa succederà a noi ma sono già contento che dopo quattro anni abbiamo l’opportunità di vincere qualcosa", in riferimento alla finale di Coppa Italia e alla semifinale di Conference League. A pochi giorni dallo scontro diretto di domenica il presidente della Fiorentina ha deciso di spingersi ancora oltre, tirando in ballo anche il Toro nel suo complesso e non limitandosi alle critiche a Cairo: "Ho aperto il giornale dopo la vittoria dellaFiorentina: c’erano Juve, Inter, Milan… e un piccolo ritaglio sul Torino. Ma che vale il Torino?". Un'uscita fuori luogo da parte di Commisso, che in quest'ultima occasione si è eccessivamente allargato arrivando a mettere in discussione il club granata senza averne titolo. Parole che non fanno altro che accendere ancor di più l'avvicinamento allo scontro di domenica, dove i due presidenti potrebbero ritrovarsi faccia a faccia in tribuna. In campo, invece, Torino e Fiorentina si giocheranno uno scontro diretto da cui potrebbe uscire l'ottava forza del campionato.

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