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Juric stende Zaffaroni e Bocchetti: dominato tatticamente il Verona

Juric stende Zaffaroni e Bocchetti: dominato tatticamente il Verona - immagine 1
Buona la duecentesima panchina in Serie A per l'attuale tecnico dei granata. Bene anche i cambi in corso d'opera
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

La duecentesima partita in Serie A di Ivan Juric ha avuto un solo difetto: non essere stata chiusa prima. Il Torino al "Bentegodi" di Verona contro l'Hellas ha dominato in lungo e in largo. Il tecnico croato ha stravinto la sfida contro l'ex compagno di squadra ai tempi del Genoa Salvatore Bocchetti (supportato in panchina dal mister in prima Marco Zaffaroni). Juric ha preparato bene la gara e i suoi ragazzi l'hanno interpretata egregiamente costringendo l'Hellas a scodellare tanti palloni dalle retrovie in avanti con la speranza di pescare Djuric. Il terminale offensivo scaligero ha vinto ben pochi contrasti aerei contro la difesa a tre del Torino. Buongiorno ha giganteggiato e ha offerto una delle sue migliori prestazioni stagionali. Proprio la posizione di Buongiorno è stata molto sorprendente nell'arco della partita. Anche da centrale della retroguardia a tre è stato chiamato a spingere molto per creare superiorità numerica nella metà campo dell'Hellas. Ciò ha prodotto i suoi effetti nell'azione del gol di Vlasic. Dunque, l'accorgimento tattico di Juric ha sparigliato le carte e ha dato al Torino una soluzione offensiva in più.

Juric stende Zaffaroni e Bocchetti: dominato tatticamente il Verona- immagine 2

Torino tatticamente perfetto: Verona costretto a rilanciare sempre lungo

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C'è anche da dire che la mediana composta da Ilic e da Ricci è stata ancora una volta molto incisiva. I due si completano alla grande. Quando uno sta dietro, l'altro segue l'azione offensiva e viceversa. Hanno capacità fuori dal comune e in mezzo al campo hanno comandato le operazioni. Juric è stato molto bravo e coraggioso a chiedere a entrambi di stare un po' più alti del solito per non permettere al centrocampo dell'Hellas di lavorare con il pallone tra i piedi. La tattica di Juric è stata quella di costringere i padroni di casa al lancio dalle retrovie; quindi, ha costretto il Verona a scalvare il centrocampo e a giocare molti palloni alti. Va anche aggiunto che il Torino ha recuperato tantissime seconde palle grazie al giusto posizionamento di Ilic e Ricci. Insomma, la partita a scacchi tra Juric e Bocchetti ha visto trionfare il croato che ha letteralmente surclassato l'avversario. Come detto, l'unico peccato è stato non segnare il gol della sicurezza.

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Bene le sostituzioni di Juric. L'unico neo l'uscita posticipata di Karamoh

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Anche le sostituzioni di Juric hanno avuto il loro peso. Sono quasi tutte arrivate nel momento corretto, tra quella di Karamoh che doveva essere anticipata di una decina di minuti. L'ex Parma era infatti sulle gambe e, con poco ossigeno a disposizione, ha commesso un errore in disimpegno che per poco non costava i tre punti al Torino. Karamoh ha lasciato il campo a Lazaro solamente al 90' appena dopo lo sbaglio macroscopico commesso. Tutti gli altri cambi sono stati ben giocati. Juric ha dovuto fare a meno di Sanabria e Vlasic, ostacolati da due acciacchi fisici, e ha reagito con Pellegri e Seck. Per aumentare la fisicità e la freschezza in difesa ha anche messo Schuurs a venti dalla fine al posto di Djidji, che era appena finito sul taccuino dell'arbitro. Dal canto proprio, la coppia Bocchetti-Zaffaroni non ha potuto incidere più di tanto con i cambi, avendo perso ben quattro giocatori per problemi fisici.

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