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Nicola e Ballardini si annullano: stavolta i cambi granata non convincono

Il confronto / Per il granata bene il clean sheet e il quarto risultato utile consecutivo, ma sono mancati i guizzi offensivi

Andrea Calderoni

Davide Ballardini ha fatto svoltare il Genoa grazie ad una solidità difensiva da prima della classe. Anche a Torino il Genoa non ha patito alcun affanno e così sono già cinque i clean sheet ottenuti dal Grifone da quando è tornato il 57enne tecnico di Ravenna sulla panchina. Cinque porte inviolate in nove partite di campionato, numeri assolutamente notevoli. In Serie A il Genoa è reduce da sei risultati utili consecutivi e sotto la Mole ha interrotto un filotto di tre vittorie di fila. I numeri di Ballardini servono ad introdurre l’argomento Davide Nicola. L’allenatore granata per la prima volta da quando siede in panchina ha festeggiato una gara senza gol incassati. Ha forse trovato l’alchimia giusta dalla cintola in giù. Genoa e Torino, schierate a specchio, si sono sostanzialmente annullate e i granata hanno rischiato anche poco (il palo di Zappacosta è arrivato su conclusione da fuori, mentre l'occasione di Pjaca nel finale è arrivata su un contropiede che può accadere quando si prova a spingere). I risultati utili della gestione Nicola sono così saliti a quattro, ma purtroppo per l’ambiente Torino sono quattro pareggi che valgono quattro punti e non cambiano troppo il volto della classifica. Non perdere, tuttavia, aiuta a non avvilire un gruppo che Nicola, come un puzzle, sta cercando di ricostruire, lavorando soprattutto sull’aspetto mentale.

LATI NEGATIVI - Messi sul tavolo i due aspetti positivi del sabato granata (blindare la porta e proseguire la striscia positiva), bisogna poi analizzare ciò che non ha funzionato. Il Torino di Benevento e soprattutto quello di Bergamo ha dimostrato che a briglie sciolte, quando non ha più nulla da difendere, sa anche essere pericoloso offensivamente. Il Torino della gara interna con il Genoa, invece, ha palesato diverse lacune quando deve provare a far pendere la bilancia a suo favore in un match equilibrato. Limiti ancora una volta strutturali, ma forse soprattutto psicologici. È, però, chiaro che se a maggio il Torino non vorrà essere negli ultimi tre posti della classifica due dati dovranno necessariamente cambiare: il numero di vittorie complessive ottenute e il rendimento casalingo.

 TURIN, ITALY - FEBRUARY 13: Davide Nicola, Head Coach of Torino FC looks on prior to the Serie A match between Torino FC and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on February 13, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

SOSTITUZIONI - Bisogna, poi, soffermarsi sulle sostituzioni. Se a Bergamo le scelte a gara in corso di Nicola erano state efficaci, non è stato così contro il Genoa. Il tecnico ha chiarito nel post-partita di non aver voluto passare al 3-4-1-2 con Verdi dietro due punte per non sbilanciare troppo la squadra in avanti in modo da custodire almeno il pareggio. Una scelta prudente che ci può stare, ma almeno nel finale non sarebbe stata un'eresia provare Bonazzoli, reduce dalla spinta positiva data dal gol di Bergamo. La gara di Zaza è stata tutt’altro che indimenticabile. Lui e Belotti sono stati mal serviti e hanno faticato a dialogare tra loro. Negli ultimi minuti, tra l’altro, togliendo il lucano per Verdi si è anche persa la doppia punta pura che aveva caratterizzato invece i primi 70’ di gioco. Un altro appunto riguarda gli esterni: Ansaldi appariva forse il granata più pericoloso nella ripresa, Singo sembrava invece un po’ spento. Probabilmente, era più lecito attendersi l’ingresso di Vojvoda a destra (il kosovaro sta trovando sempre meno spazio) piuttosto che quello di Murru a sinistra. Infine, a Baselli sono stati concessi solo gli ultimi 19 minuti più recupero. Anche lui poteva essere inserito un po’ prima al posto o di Rincon o di Lukic, ma forse le sue condizioni fisiche al momento non gli permettono di dare di più.