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Torino, Juric e il perché delle sue parole: la ricostruzione

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Come siamo arrivati alla conferenza straordinaria di Juric: dalle domande nel prepartita allo sfogo di oggi
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Day after di Torino-Salernitana, Ivan Juric indice, a sorpresa e di propria iniziativa, una conferenza stampa straordinaria. Attorno a lui un ambiente scontento per il deludente 0-0 con la Salernitana ultima in classifica e in subbuglio per le parole del tecnico nel postpartita in merito al tifo granata. L'ultima parola la dice Juric, che a cuore aperto e con la solita genuinità che lo contraddistingue, va a ruota libera. Ma andiamo con ordine, ricostruendo la vicenda per chi si fosse perso qualcosa.

Juric a ruota libera: tutto nella conferenza pre Torino-Salernitana

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Settimana che porta a Torino-Salernitana, si diffonde la notizia di un "Grande Torino" che va verso il tutto esaurito. L'affluenza allo stadio è uno dei temi d'avvicinamento alla partita e a Juric viene chiesto nella conferenza stampa prepartita della vigilia quanto sia importante l'alchimia tra giocatori e tifosi. A sorpresa Juric glissa freddamente: "Non mi va di rispondere". Incalzato dai giornalisti, il tecnico ribadisce: "Non mi va di esprimermi su questa tematica, sinceramente non so cosa dire. Assolutamente non è una polemica. Io penso comunque che la squadra si sia espressa bene anche quando c’era poca gente. Quindi spero che lo faccia di nuovo a prescindere da quanta gente c’è". Il discorso resta in sospeso, testa alla partita di domenica 4 febbraio. La gara si gioca di fronte a un "Grande Torino" con oltre 24 mila spettatori: 0-0, delude il risultato e delude la prestazione della squadra, che non trova soluzioni all’atteggiamento ultra-difensivo messo in piedi dalla Salernitana ultima in classifica.

Juric e il pubblico granata, conferenza infuocata nel post partita

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Juric si ripresenta di fronte ai giornalisti nella conferenza stampa postpartita. Il tecnico viene nuovamente incalzato sulla non-risposta del giorno prima in merito ai tifosi e questa volta, con l'adrenalina a mille, va a ruota libera. Juric non parla di Torino-Salernitana in modo polemico, anzi si complimenta con i tifosi per il sostegno alla squadra e ammette i limiti di una gara al di sotto delle aspettative. Fa piuttosto un discorso generale, dicendo di ritrovarsi nelle parole di Willie Peyote. Il rapper grande tifoso granata aveva espresso il proprio pensiero in un'intervista esclusiva rilasciata a Toro News il 29 gennaio, affermando che gli sarebbe piaciuto vedere maggior supporto da parte del popolo del Toro, più equilibrio nei giudizi e quell'entusiasmo contagiante che in altre piazze si percepisce maggiormente a prescindere dalla classifica. Juric si ritrova in questa analisi e la cita apertamente in conferenza stampa facendola diventare punto di partenza per la sua: "C’è una parte di pubblico che non ha spirito Toro e vedo troppa negatività. Io vedo cose che a me non piacciono, sentir parlare di mediocrità e di giocatori che fanno il compitino è una tristezza unica”. È polemica su social e giornali.

Juric a ruota libera: le scuse, le motivazioni e le parole sul futuro

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Così Juric decide di intervenire in prima persona il giorno dopo la partita, indicendo una nuova conferenza stampa per chiarire la propria posizione e spiegare l'intento delle sue parole, accompagnato – oltre che dall’addetto stampa Venera – anche dal direttore Vagnati e dal suo collaboratore Moretti. “Se ieri ho offeso qualcuno chiedo umilmente scusa, ma tutto quello che volevo fare era provare a ricreare unione, come ho fatto con la squadra”, spiega il tecnico granata. Juric ammette di sentire poco apprezzamento per il lavoro fatto da lui e dalla squadra: "Ieri abbiamo fatto una partita mediocre, ma la squadra la sento mia, è viva, e vorrei che fosse riconosciuto di più". Si coglie anche l'occasione di parlare di futuro e Juric esterna la sua idea in merito al contratto in scadenza, come mai aveva fatto prima: "Sinceramente vi dico, se non vado in Europa cosa resto a fare? Abbiamo fatto un grande lavoro in due anni e mezzo, ma tutti insieme ci siamo posti un obiettivo, quello di portare in alto il Toro. Non mi piace rimanere tanto per vivacchiare, se non centriamo l’obiettivo ha poco senso che io rimanga qui”.

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