Contro l’Entella non ci sono scuse: al Toro serve una vittoria convincente. I passi avanti sul piano del gioco sono evidenti, ma ora iniziano a non bastare: servono risposte concrete anche dal punto di vista dei risultati. E contro una squadra che sta trovando grandi difficoltà in Serie B ed ha appena esonerato il suo allenatore sarebbe difficilmente giustificabile un esito diverso da una vittoria netta.

LA REAZIONE – Occorrerà rivedere il Toro della prima ora di San Siro, ma che sia capace di reggere per l’intera durata dell’incontro. Sul piano del gioco serviranno innanzitutto conferme ed ulteriori passi avanti: i granata hanno giocato un grande calcio contro l’Inter, crollando clamorosamente quando la strada sembrava ormai indirizzata ed in discesa. Servirà dunque un’importante reazione, per dimostrare la voglia di riscattarsi dopo l’ennesima rimonta stagionale. Quattordici punti persi da situazione di vantaggio sono un’infinità (non a caso il Toro vanta un triste primato europeo), contro l’Entella si dovrà vedere una squadra toccata nell’orgoglio e vogliosa di riscattarsi.

FASE DIFENSIVA – Contro una squadra di Serie B serviranno soprattutto risposte da una fase difensiva che finora ha faticato e non poco. Con venti gol subiti in campionato, nessuno ha fatto peggio dei granata e del Benevento. Ad eccezione della gara contro il Crotone, il Toro non ha mai saputo tenere la porta inviolata. Da questo punto di vista servirà una dimostrazione: contro una squadra in zona playout in Serie B è lecito attendersi di chiudere la partita con lo zero alla casella gol subiti.

DOSARE LE FORZE – Giampaolo – ancora da capire se potrà essere in panchina – dovrà fare i calcoli anche con una squadra che sta via via perdendo i pezzi. Alle quattro assenze per Covid si sono aggiunti gli infortuni di Belotti e Verdi. Bisognerà dunque dosare le energie, dato che lunedì arriverà l’importante sfida alla Sampdoria. Potrebbe quindi esserci spazio per chi finora ha giocato meno, chiamato a dare risposte incoraggianti per dimostrare di essere all’altezza. Fondamentale, in ogni caso, centrare la vittoria: vincere aiuta a vincere e può contribuire a togliere un po’ di “melma” dalla testa della squadra.
LeoJunior, hai ragione! E a ruota di Sirigu: Nkolou e Verdi
Poche balle! siamo in guerra ed io, fossi in GP, inizierei a scegliere con chi andarci. Inizierei con chi ha voglia e stimoli. Un caso su tutti: Sirigu. Si vede lontano un miglio che non ne ha più e il valore aggiunto che può portare con qualche miracolo è attualmente inferiore alla negatività che trasmette. A gennaio portiamo a casa qualche elemento adatto da questo punto di vista. Gente di gamba e cuore ma che non stravolga lo spogliatoio. Pensavo ad esempio a Najngolan. Giocatore che andrebbe benissimo da un punto di vista tecnico e caratteriale. Ma come lo inseriamo? Ci fidiamo? Idem per Vecino. Non lo so chi e dove prenderli. Ma un paio di uomini veri con esperienza e voglia servono come il pane