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Zaffaroni imbriglia Juric con l’uno contro uno. E per Ivan ancora pochi cambi

Zaffaroni imbriglia Juric con l’uno contro uno. E per Ivan ancora pochi cambi - immagine 1
Il confronto tra gli allenatori: a Zaffaroni e Bocchetti il pari può andare bene, a Juric un po' meno ma ha osato poco con le sostituzioni

Federico De Milano

Il pari maturato nello scontro tra Torino e Verona è un risultato che senza dubbio inorgoglisce maggiormente la formazione veneta. I gialloblù, prima della sosta per i Mondiali, erano reduci da una striscia aperta di dieci sconfitte consecutive. Il pareggio ottenuto in trasferta contro il Toro può segnare quel cambio di rotta utile al Verona per tentare di raggiungere la salvezza. Il primo punto ottenuto all'esordio su questa panchina sarà motivo di gioia per il neo allenatore Marco Zaffaroni che, coadiuvato dal già presente Salvatore Bocchetti, ha messo i bastoni tra le ruote al Torino di Ivan Juric nella prima partita di questo 2023. In generale il Torino ha fatto fatica a trovare la via della porta rimediando il pari solo grazie ad un ottimo tiro da fuori area di Miranchuk. Al termine del match Juric ha anche evidenziato come l'assenza di Pellegri abbia negato la possibilità di preparare la partita basandosi sull'attacco alla profondità di una punta. Senza di lui il Toro è parso prevedibile e le marcature uno contro uno predisposte dal Verona - in particolare quelle di Hien su Vlasic e di Dawidowicz su Radonjic - hanno funzionato bene.

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Juric "si aspettava questa partita" ma il risultato non può lasciarlo soddisfatto

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Nel postpartita il tecnico del Torino ha affermato di non essere deluso perché, conoscendo il Verona, si aspettava questo tipo di partita. Se Juric dice di non essere deluso è anche vero che un pareggio contro un Verona ultimo della classe e in crisi di risultati non può che lasciare un po' di amaro in bocca. Nel primo tempo il Torino ha gestito bene la partita ma ha subito gol al primo tiro verso lo specchio, incassando gol su calcio d'angolo da Djuric, notoriamente bravo sui palloni alti. A far discutere è sicuramente la scelta iniziale di Juric di schierare Vlasic falso nove lasciando in panchina Sanabria. I due  garantiscono alla squadra uno stile di gioco simile secondo quanto valutato dall'allenatore granata. Entrambi infatti dialogano molto con i compagni giocando spalle alla porta, ha ammesso il tecnico croato. Ma nella ripresa si è poi visto che con in campo il numero 9 paraguaiano, sicuramente più attaccante vero rispetto a Vlasic, la squadra è stata più pericolosa.

Solo due cambi per il Toro: bocciati Seck e Karamoh

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In questa parte di gara  ci si poteva aspettare qualche altra mossa dell'allenatore granata per provare a cambiare le carte in tavola. Juric forse avrebbe potuto provare a cambiare le carte in tavola inserendo qualche uomo offensivo in più come Seck o Karamoh: il loro mancato ingresso in una circostanza simile, con la squadra in spinta per completare una rimonta, suona come una mezza bocciatura. Gli unici ingressi dalla panchina per il Toro sono stati quelli di Sanabria e Linetty, entrato a pochi minuti dalla fine: non la prima volta che il tecnico granata si affida a pochi cambi, il che fa pensare che non abbia una grande considerazione dei ricambi a sua disposizione.

 

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