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Il granata della porta accanto

L’amaro sabato del villaggio granata

L’amaro sabato del villaggio granata - immagine 1
Torna l'appuntamento con la rubrica di Alessandro Costantino: "Un sabato che non era di fremente attesa, ma di grande speranza di ottenere due successi prestigiosi si è trasformato in un amarissimo giorno di delusione"

Alessandro Costantino

"La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole col suo fascio dell'erba e reca in mano un mazzolin di rose e viole… ". Cominciava così la poesia "Il sabato del villaggio" di Giacomo Leopardi di cui ricordo ancora a memoria l'incipit in una delle mie ormai lontane reminiscenze liceali. Di questa poesia mi piaceva il messaggio di fondo: in un contesto contadino di fine Ottocento, dove la domenica era il giorno di riposo generalizzato per tutti, il sabato veniva descritto dal Leopardi come il vero momento felice della settimana perché era quello che segnava l'attesa per l'imminente giorno di festa. Un concetto che tutti noi abbiamo spesso provato in prima persona quando ci siamo accorti di essere molto più eccitati per l'attesa di un evento che per l'evento in sé.

Quando il campionato si giocava di domenica pomeriggio per tutti, il sabato era il giorno della sfrigolante attesa, la vigilia carica di aspettative per la partita del giorno successivo. Oggi il campionato spezzatino ci ha tolto questo senso di attesa collettiva, frazionandola in maniera molto poco affascinante per noi nostalgici del calcio d'antan.

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Capita così che in un sabato di inizio ottobre la Primavera nel derby e la prima squadra a Napoli siano impegnate quasi in contemporanea e con risultati purtroppo entrambi molto deludenti. E il sabato che non era di fremente attesa, ma di grande speranza di ottenere due successi prestigiosi si è trasformato in un amarissimo sabato del villaggio (virtuale) granata. Non so dire se sia più bruciante perdere un derby Primavera dominato fino al 3-1 o perdere contro una big del campionato dimostrando ancora una volta che il gruppo di Juric non è in grado di andare oltre i propri limiti strutturali.

La Primavera ha fatto un inizio di campionato eccezionale ed è un peccato che si sia fermata in maniera così beffarda proprio alla prova del 9, il derby d'alta quota con la Juve. Buongiorno e compagni invece, dopo le beffe sul finale con Sassuolo ed Inter, non scendono proprio in campo nei primi venti minuti del Maradona permettendo al Napoli di prendere il largo e gestire il doppio vantaggio sino alla fine.

I campionati di entrambe le squadre sono ancora lunghi e tutto potrà succedere. Resta, però, chiara e netta, la sensazione che il Torino FC, a qualunque livello, non sia capace di dare una svolta al proprio galleggiare nel limbo della mediocrità: quale accezione dare alla parola mediocrità, se positiva o negativa, lo lascio a voi…

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

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