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Ancora un derby perso, ora serve una Scossa: cambio modulo e cuore Toro

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Torna un nuovo appuntamento con "La Scossa Granata" la rubrica di Michelangelo Suigo: "Ora, dopo otto gare, alla luce dei risultati e del magrissimo bottino, è evidente che non si possa più giocare con il doppio trequartista..."

Contro una tra le peggiori Juve degli ultimi dieci anni siamo riusciti a perdere, prendendo due gol con due tiri. Le uscite di Vanja a caccia di farfalle hanno regalato ai bianconeri la vittoria, ma la verità è che il Toro è stato di nuovo inguardabile, e sono tre di fila. Si è trattato di una nuova, amarissima, trasferta per mio figlio Andrea e me, questa volta allo Stadium. Il rientro a Roma è stato mesto e denso di preoccupazioni per una squadra che è totalmente imballata e incapace di proporre soluzioni offensive. La squadra granata non solo è uscita con le ossa rotte dal derby, ma nell'era Cairo le sconfitte sono 23 su 29 partite giocate. L'ultima vittoria risale all'aprile 2015. Inaccettabile. Anche perché il Toro nelle ultime quattro giornate di campionato ha segnato appena un gol (zero nelle ultime tre). Il primo tiro in porta lo abbiamo visto all'87', con la girata di testa di Zapata. Poi due minuti dopo è arrivata la semirovesciata (bellissima) di Sanabria uscita di pochissimo.

Sul 2-0 finale, firmato Gatti e Milik, pesano come un macigno le uscite a vuoto di Milinkovic-Savic che, non contento dei due errori pazzeschi, ci ha riprovato una terza volta. Ma la squadra, negli ultimi tre match è andata al rallentatore e sembra quasi non avere schemi d'attacco. Sulla carta la rosa è di discreta qualità (per il valore complessivo - 175 milioni - è in teoria il nono in serie A). Eppure non si riesce a vedere non dico un bel gioco, ma nemmeno una vaga idea. E manca totalmente il Cuore Toro. Questo strazio non può essere però solo per colpa del "ribelle" Radonjic o delle scampagnate di Vanja. I problemi sono strutturali: sicuramente troppi giocatori stanno dando poco rispetto alle loro qualità, ma molto dipende dal fatto che Juric si ostina a giocare con il suo modulo senza considerare che non ha i trequartisti adatti (soprattutto se tieni fuori Radonjic e fai giocare Seck). Sicuramente la società ha dato a Juric una rosa che ha il suo punto debole proprio nel reparto chiave per il suo modulo.

Ora, dopo otto gare, alla luce dei risultati e del magrissimo bottino, è evidente che non si possa più giocare con il doppio trequartista. È necessario cambiare e farlo in fretta. Su Toro News Gianluca Sartori lo ha già scritto: passare al 3-5-2. Ricci regista, Vlasic e Ilic o Tameze mezzali, Zapata e Sanabria davanti. Pressing alto, far viaggiare a 3.000 la palla, cuore Toro e fuori i giocatori che stanno facendo malissimo (Seck e Vanja su tutti, e un po' di stop anche a Ilic che ora sembra l'ombra di se stesso). Poi, un po' di capacità di lettura nei cambi in più non guasterebbe: nel derby, sotto di due gol, il primo cambio è arrivato solo al 71', ma è entrato il solo Sanabria quando serviva dare una scossa e occorreva togliere Seck, Ilic, Lazaro e Vlasic. Gli altri tre cambi, invece, sono arrivati solo a 6 minuti dalla fine. Ora c'è la pausa per le Nazionali: la speranza è che si possa recuperare qualche infortunato (Buongiorno su tutti), anche perché alla ripresa...c'è l'Inter al Grande Torino. E noi non vogliamo più vedere questo pessimo spettacolo, ma rivogliamo il nostro Toro.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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