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Una rosa con (ancora) pochi petali

Una rosa con (ancora) pochi petali - immagine 1
Torna un nuovo appuntamento con "La Scossa Granata", una rubrica a cura di Michelangelo Suigo

Michelangelo Suigo

Tra fine prestiti, scadenze di contratto e acquisti, la rosa che ieri ha iniziato il ritiro estivo in Austria al momento sembra avere ancora pochi petali.

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Andiamo con ordine. Mentre scriviamo, a 32 giorni dall’esordio granata nella prima di campionato a Monza, nella sezione petali possiamo annoverare solo Bayeye, Radonjic e il riscatto di Pellegri. Ben più nutrita, purtroppo, la sezione “spine”, con le tante uscite (ne abbiamo già parlato qui) e con alcuni reparti che necessitano di urgenti rinforzi. Per provare a migliorare la buona stagione precedente, come mister Juric ha dichiarato di voler fare, mancano almeno tre titolari e diverse riserve di qualità.

Tra i pali le gerarchie si sono invertite rispetto a un anno fa: Berisha dovrebbe partire titolare con Milinkovic-Savic secondo, pronto a sfruttare le occasioni che gli verranno concesse, e Gemello terzo portiere.

In difesa, in ritiro ci sono Bremer, Buongiorno, Zima, Izzo, Djidji, Rodriguez e il giovane Anton. Dando ormai per scontata la cessione di Bremer, dalla quale dovrebbe arrivare parte del budget necessario per concludere il mercato, è necessario comprare rapidamente il suo sostituto, in modo da permettergli di inserirsi al meglio negli schemi difensivi di mister Juric e non far rimpiangere il difensore più forte degli ultimi vent’anni visto sotto la Mole.

Singo e Vojvoda saranno i titolari sulle fasce, con Bayeye e Aina alternative, anche se non è ancora certa la permanenza in squadra di questi ultimi. Bayeye, infatti, arriva da un’ottima stagione in lega Pro al Catanzaro ma è alla prima esperienza in serie A. Le prospettive ci sono, ma starà al mister capire se sia già pronto. Aina, invece, è in scadenza nel 2023 e, salvo rinnovo, sarebbe l’ultima sessione di mercato che la società potrebbe sfruttare per monetizzare dalla sua cessione.

Il riscatto dell’azzurrino Ricci è un’ottima mossa per il centrocampo del futuro. Il 2001 ha dimostrato di dare ordine e ritmo alla manovra in fase offensiva e di avere aree di miglioramento in fase di non possesso. Questa potrebbe essere la stagione della sua consacrazione. Insieme a Lukic formerà la mediana titolare della prossima stagione che prospetta bene, anche considerando l’importante crescita avuta dal 10 granata. Alle loro spalle mancano vere e proprie alternative: Linetty è in partenza e il solo Segre (di rientro da una buona stagione in prestito a Perugia, in serie B) non garantisce ancora l’affidabilità necessaria di cui necessita il modo di giocare dell’allenatore croato. Sicuramente servirà almeno un innesto in grado di dare anche maggiore robustezza a un centrocampo che ha perso due giocatori importanti come Mandragora e Pobega. In queste ore si vocifera del possibile arrivo di Giulio Maggiore, mezzala del ’98 in forza allo Spezia. Potrebbe essere lui l’innesto per puntellare il centrocampo e dare a Juric i 4 componenti che considera indispensabili.

La zona di campo più carente è senza dubbio la trequarti: con l’acquisto di Radonjic e il rientro di Verdi dal prestito di Salerno (dove lui tornerebbe volentieri), il reparto si completa con il solo Seck. Troppo poco per i ruoli fondamentali per tutto l’11, quelli che devono legare il gioco ma anche gli stessi che devono effettuare il primo pressing. Anche qui servono almeno due acquisti, tre se dovesse partire Verdi. La questione vera e propria è che urgono titolari in grado di non far rimpiangere Brekalo e il mancato riscatto di Praet (anche se si spera di ritrovarlo con una nuova formula a costi inferiori).

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Sanabria sarà la punta titolare, con Pellegri prima e probabilmente unica alternativa. Zaza è fuori dagli schemi tattici ormai da gennaio e in cerca di accasarsi. Probabilmente davanti non ci saranno nuovi acquisti, a meno di occasioni last minute o di un giovanissimo.

La rosa, quindi, è un cantiere aperto. È evidente che la cessione di Bremer sia il “tappo” alle entrate e che le operazioni potenziali siano sì abbozzate, ma in stand by in attesa che il brasiliano vada all’Inter (o altrove se non si dovesse raggiungere l’accordo). Speranza e fiducia non mancano, ma è arrivato il momento di alzare l’asticella e cercare di migliorare il decimo posto della scorsa stagione. Per far ciò, urgono almeno i tre titolari che mancano: il centrale del futuro e i due “fantasisti” sulla trequarti. Tre titolari che devono alzare il livello. In tal senso, il ritorno di Praet sarebbe un ottimo colpo. Il belga, infatti, ha dimostrato di essere davvero un giocatore fondamentale per il mister e di saper dare maggiore imprevedibilità all’attacco granata. La speranza, ora, è che questa rosa possa sbocciare e che possa fare un salto in avanti grazie all’inserimento di un mix tra giocatori giovani e titolari affidabili. Ma bisogna fare presto.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata. 

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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