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lasciarci le penne

Proviamo a crederci, hai visto mai…

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Torna un nuovo appuntamento con la rubrica "Lasciarci le penne", a cura di Marco P.L. Bernardi

Frankenstein Junior di Mel Brooks, 1974 -  20th Century Fox

Parodia del romanzo gotico horror Frankenstein o il moderno Prometeo di Mary Shelley, Frankenstein Junior è uno dei più celebri e irresistibili film comici, miniera di battute e citazioni arcinote che tutti ci ripetiamo di tanto in tanto, senza smettere di riderne. La scena del capolavoro di Mel Brooks destinata a diventare icona della storia del cinema è quella nella quale il disincantato dottor Frederick von Frankenstein rinnega lo scetticismo verso le teorie di suo nonno, celebre creatore di mostri, fino ad allora da lui derise e schifate, e si convince che infondere la vita a tessuti morti sia possibile. Lancia allora il celebre grido: "Si può fare!".

"Si può fare" è il grido che tutti vorremmo fare nostro in questi ultimi giorni prima del derby.

Anche se ci sembra ormai pura fantascienza, quella partita può essere nostra e perfino lo stadio della Juve, quello nel quale invano Bruno Peres nel 2014 corse il più incredibile coast to coast degli ultimi anni, può essere violato.

Mi riferisco soprattutto a voi, giovani tifosi.

So che, a dirla così, si corre il rischio di passare per un delirante visionario, ma vi garantisco che un derby può essere vinto: noi granata di non primissimo pelo abbiamo visto, per dirla col replicante di Blade Runner interpretato da Rutger Hauer, cose che voi umani non potreste immaginarvi.

Abbiamo assistito a una partita irripetibile nella quale soccombevamo per 2 a 0, che venne ribaltata in tre minuti di assoluto e strabiliante delirio da Dossena, Bonesso e Torrisi, i quali, in quel lontano 27 marzo 1983, decisero di deviare il corso del tempo e degli eventi.

Abbiamo visto, l'anno successivo, Leo Junior dipingere al novantesimo una traiettoria magica per la zuccata giustiziera di Aldo Serena, evento in grado di trasformare la Maratona in una gigantesca onda umana.

Sotto i nostri occhi si è compiuta un'incredibile girandola di emozioni, nella quale per due volte Rizzitelli e poi Angloma riuscirono a rintuzzare le prodezze di Vialli; e Luca Pastine, portiere di talento, firmò il nostro trionfo parando un rigore a Ravanelli. Per non farci mancare niente, in quell'anno (eravamo nel 1995) vincemmo anche il derby di ritorno in trasferta e Rizzitelli fece nuovamente due goal: un bomber da quattro reti alla Juve in due sole partite, destinate a regalarci due vittorie su due incontri. Quando si parla di cose impossibili da immaginare...

Tutti ricordiamo l'ultimo successo, quello del 2015, ma caspita... sono già trascorsi otto anni.

E' inconcepibile pensare che ne possano occorrere venti, come l'ultima volta, per riassaporare un successo.

"Si può fare!", allora. Crediamoci.

Riguardiamo, in questi giorni, le sfide di cui sopra, riempiamoci gli occhi di quelle prodezze, riassaporiamo cento volte la semirovesciata di Torrisi che piegò le manone protese di Dino Zoff.

E ripetiamocelo: "Si può fare!".

Più facile immaginare navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione (sempre dal monologo di Hauer nel finale di Blade Runner), ma proviamo a crederci, tutti quanti.

Hai visto mai...

 

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