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Torino, Bava e il cruccio Robaldo: se andrà via non lo vedrà realizzato

News / Il dirigente granata è stato un fervente promotore del progetto, andarsene senza vederlo completato gli lascerebbe qualche rammarico

Roberto Ugliono

Sono giorni di riflessioni per Massimo Bava. L'attuale ds del Torino attende solo l'ufficializzazione di Davide Vagnati per lasciargli la sua poltrona e a quel punto dovrà dare anche responsi sul suo futuro. Sul piatto potrebbe esserci il ritorno a Responsabile del Settore giovanile, mentre nei giorni passati si era parlato anche di un ipotetico impiego più organizzativo. Tanti i ragionamenti che sta facendo sul suo futuro. Il granata, d'altronde, è stata la sua casa per sette anni e con impegno ha ricostruito un Settore giovanile florido, oltre ad aver rimesso in piedi quest'anno l'area scouting lasciata spoglia da Petrachi.

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PROMOTORE - Tra le sue considerazioni, però, c'è anche il Robaldo. Il progetto dell'impianto sportivo dedicato alle giovanili nasce anche grazie a Bava, il quale è stato uno dei primi fautori della nascita di questa iniziativa. Negli anni lo stesso dirigente granata ne ha seguito gli svolgimenti insieme all'aiuto di altri membri della società ed è stato tra i più ferventi sostenitori della causa. Le vicende, come è noto, non sono ancora concluse e con l'emergenza coronavirus non si sa se il 2020 potrà essere l'anno in cui verrà posata la prima pietra. Chiaramente, però, per Bava sarebbe una delusione personale non da poco non poter assistere da protagonista a questo evento. Dopo tutto l'impegno profuso per la causa, sarebbe un peccato perdersi un momento così importante per le "sue" giovanili, il settore con cui è salito alla ribalta. Ecco perché tra le sue riflessioni sul futuro c'è anche il Robaldo. Lasciare il Toro e non vedere un progetto del genere completato gli lascerebbe qualche rammarico.