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Quando cambiare non basta

Un cambio in panchina ad un passo dalla pausa natalizia e dal mercato di gennaio: un azzardo, indubbiamente. Ma, quando le situazioni di classifica e di spogliatoio si complicano, forse rischiare qualcosa è...

Redazione Toro News

"Un cambio in panchina ad un passo dalla pausa natalizia e dal mercato di gennaio: un azzardo, indubbiamente. Ma, quando le situazioni di classifica e di spogliatoio si complicano, forse rischiare qualcosa è l’unico modo per dare davvero la svolta ad un campionato storto. Avranno certamente ragionato così Garrone e Mezzaroma nell’esonerare Ferrara e Cosmi. Solo che, a tutt’oggi, i risultati sperati non si sono ancora visti.Un esordio non semplice quello di Delio Rossi e Iachini sulle loro nuove panchine: due sconfitte in casa che possono avere effetti pesanti su morale e classifica. Ma la strada è ancora lunga e, soprattutto, alle porte c’è un mercato di riparazione su cui bisognerà muoversi con intelligenza per rattoppare le vistose lacune di entrambe le formazioni.IL BUON GIORNO NON SI VEDE DAL MATTINO – Eppure i blucerchiati di Delio Rossi erano partiti alla grande contro la Lazio, apparentemente galvanizzati dal cambio in panchina. In campo ritrovava spazio Pozzi, poco utilizzato durante la gestione Ferrara, che si impegnava per confermare la bontà della scelta del tecnico, risultando uno dei migliori tra i suoi. Rossi, inoltre, si adeguava alle caratteristiche dei suoi giocatori schierando un 4-3-1-2, privo delle ali con cui giocano di norma le sue squadre (e che, si suppone, chiederà a gran voce alle tasche di Garrone in vista del calciomercato).Un buon avvio, dunque; ma poi il black-out. Dopo aver impegnato un paio di volte l’impeccabile Marchetti con Icardi e Eder, i blucerchiati si rinchiudevano in un torpore ordinato ma inefficace, subito punito dalla rete di Hernanes. Nessuna reazione, nessuna idea, nessuna occasione: gli uomini di Delio Rossi si avviavano, a quel punto, verso la sconfitta, senza dare più l’impressione di poter trovare la via del pari.Una prova tutto sommato dignitosa, soprattutto perché contro una formazione che attualmente viaggia al secondo posto in classifica dopo un’irraggiungibile Juventus. Ma, oltre che agli innesti necessari a gennaio, Rossi dovrà riflettere e lavorare sul carattere di questa squadra la cui colpa maggiore, ieri, è stata forse quella di non averci mai creduto abbastanza.SIENA SENZA GOL - Non va meglio all’altro esordiente di giornata: Beppe Iachini incassa due gol in tre minuti e inciampa subito nella prima sconfitta del suo cammino a Siena. Il neotecnico bianconero ha provato a schierara un Siena più coperto, passando ad una folta retroguardia in un 5-3-2 che ritrovava anche D’Agostino in cabina di regia. Una tattica che era sembrata sufficiente almeno per non prenderle da un Napoli affamato di vittorie. Fino a tre minuti dal 90’, quando Maggio spinge in rete il suggerimento di Hamsik (deludente fino a quel momento). Un rigore di Cavani allo scoccare dell’ultimo minuto arrotonda il risultato e getta il Siena in una situazione ancora più complicata, saldamente ancorato all’ultimo posto, mentre si accentua la rabbia dei tifosi.Un attacco sterile è la prima delle preoccupazioni di Iachini: Calaiò in striscia negativa, Rosina che lavora per la squadra ma non ha nella facilità realizzativa la sua principale caratteristica, Larrondo e Bogdani che deludono.Insomma, per Rossi e Iachini di strada ce n’è ancora tanta. Di lavoro anche.

"Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)

"(foto calcio.fanpage.it)