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Torino-Juventus, parola ai club: “De Ligt, era rigore punto e basta”

Toro-Ask-Club / Quattro domande a settimana sul match del week end precedente, dall'altra parte del microfono tre presidenti di tre Toro Club in giro per l'Italia

Nicolò Muggianu

Quattro domande, tre pareri e un dibattito con in oggetto l’ultimo match di campionato. Nasce “Toro-Ask-Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Ogni settimana il parere di tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia. Stavolta abbiamo scelto Davide Piovano (presidente Toro Club Candiolo Granata), Aldo Cappon  (presidente Toro Club Aldo e Dino Ballarin Veneto Granata) ed Ezio Sindici (presidente Toro Club Borgaro Granata). Passione, competenza e senso critico: sono questi i tre ingredienti con cui apprestiamo a commentare Torino-Juventus e non solo.

Il 199° derby della Mole va alla Juventus. Eravate allo stadio? Come valutate la prestazione del Torino?

Piovano - Ero allo stadio e reputo la prestazione del Toro non tanto diversa da altri derby casalinghi persi (purtroppo). L'impegno c'è stato, ma manca sempre un qualcosa.

Non siamo fortunati contro di loro a prescindere dal momento psicologico in cui la incontriamo, buono o meno che sia.

Cappon - Qualche socio era presente. Non dico che siamo abituati a perdere i derby, ma una sola vittoria è un po' poco. Le sconfitte sono state influenzate da decisioni come fuorigiochi, espulsioni o rigori. Alcuni derby è vero che li abbiamo persi male, ma a volte la prestazione c'è stata. In questo caso l'impegno c'è stato, perché siamo stati meglio di altre partite, ma non possiamo fare bene con Atalanta, Milan e Juventus e poi gettare tutto alle ortiche con Lecce, Sampdoria, Parma e Udinese.

Sindici - Ero allo stadio. Ho visto un buon primo tempo e un buon inizio di secondo tempo. Ho visto i giocatori che si sono molto impegnati, al di là di come è andata la partita almeno si è visto più impegno da parte di tutti. Non c'erano più i soliti Belotti e Sirigu in campo, ma anche tanti altri si sono distinti. Penso ad esempio ad Ansaldi...

Il tocco di mano di De Ligt ha fatto discutere: secondo voi era rigore?

Piovano - Non credo ci sia nulla da discutere, era rigore punto e basta! Peggio ancora è il mancato controllo al Var.

Cappon - Ho letto che se la mano tocca il pallone in area è rigore. Il tocco c'è stato e la palla l'ha anche fermata. A parti inverse secondo me avrebbero dato il rigore di sicuro. Questa sudditanza psicologica, che c'è sempre stata, ultimamente è aumentata. Se fosse stato assegnato il rigore e lui fosse venuto espulso la partita cambiava.

Sindici - Mi sono fatto l'idea che ci siamo fatti tutti. Al di là del rigore c'era un fallo evidentissimo di De Ligt a centrocampo che non è stato nemmeno sanzionato. L'arbitro qualche regalino glielo ha fatto. I nostri giocatori appena toccano l'avversario vengono ammoniti, al contrario invece non accade.

Ancora una volta si è visto un grande Sirigu. Pensate sia lui il miglior portiere italiano? 

Piovano - Sirigu è un grandissimo professionista e attualmente il miglior portiere italiano per rendimento. Speriamo possa continuare ad essere un punto fermo per il futuro del Toro (sempre che i risultati del Toro gli diano una mano a decidere di restare...).

Cappon - Sì, perché Donnarumma è più giovane e in questi ultimi tempi non è paragonabile a Sirigu, che ha più esperienza. Più volte lui ha salvato il risultato. Un portiere è come un attaccante, non può sbagliare e lui non sbaglia mai un colpo. Sirigu rientra alla grande nella nostra tradizione di grandi portieri.

Sindici - Sirigu è un grande, difende in tutte le partite la propria porta con le unghie e con i denti. Oltre a Sirigu sabato ho visto un buon Ansaldi, un ottimo Belotti e un centrocampo che si è dato da fare; cosa che nelle scorse partite non avevamo visto. Non capiamo il perché: forse manca qualche figura di riferimento della dirigenza dentro lo spogliatoio. Il direttore sportivo che quest'anno deve guardare sia settore giovanile che prima squadra, forse dovrebbe essere affiancato da qualcuno che segua la quotidianità dei giocatori sotto tutti i profili.

Sabato c'è il Brescia, che ha appena cambiato allenatore. Quanto, secondo voi, questa partita sarà importante per il futuro di Mazzarri? 

Piovano - Non dipenderà tanto o solo dal risultato, ma dalla prestazione. La mia idea è che Mazzarri sia tutelato dalla società e che non ci sia intenzione di esonerarlo. Se però il Toro dovesse perdere e fare una prestazione come quella di Udine o, peggio ancora, come quella contro la Lazio, allora penso che Cairo non potrà più esimersi dal fare un cambio in panchina. Anche considerando il fatto che, in caso di sconfitta, i tifosi non gli darebbero più tregua...

Cappon - Mazzarri ha un piede di qua e uno di là. C'erano tante partite e per questo era difficile esonerarlo prima. Dispiace perché l'anno scorso ha fatto bene. Questa stagione sembra essersi rotto qualcosa, anche se sono cambiati pochi giocatori. I ragazzi sono gli stessi, è vero, ma non sembrano rispondere come un anno fa quando avevamo fatto una grande stagione. Domenica sarà una partita molto complicata. A Brescia bisogna fare risultato, perché con le squadre sotto in classifica dobbiamo portare a casa punti.

Sindici - Cairo ha detto cose importanti, esprimendosi in un certo modo. Mazzarri doveva dimostrare che quel che sta facendo lo sta facendo in maniera propositiva, i giocatori quando li ha messi in campo contro la Juventus hanno risposto alla grande. Anche perché la partita è stata decisa da un episodio, se fosse finita in parità non ci sarebbe stato nulla da dire.