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Desperado (1)

La luna faceva lentamente capolino dietro le montagne che incombevano sul cimitero di Bitter Creek. Il vecchio camposanto era abbarbicato sulle alture che sovrastavano la città fantasma di Filaburg,...

Redazione Toro News

La luna faceva lentamente capolino dietro le montagne che incombevano sul cimitero di Bitter Creek. Il vecchio camposanto era abbarbicato sulle alture che sovrastavano la città fantasma di Filaburg, distrutta qualche anno prima da un devastante incendio e quasi nessuno vi faceva ormai visita. Per accedervi occorreva percorrere l’antica pista di Cold Spring, che, oltre il cimitero, proseguiva per la miniera abbandonata di Treasure Rock.La luce della luna creava uno spettrale gioco di ombre con le lapidi, in quel posto solitario ormai invaso dalle erbacce.Il silenzio della notte, fino a quel momento rotto solo dal lamentoso ululare di un coyote, si confuse con un lievissimo rumore di zoccoli.Un’ombra scese dal suo cavallo proprio in prossimità del vecchio cancello arrugginito e si addentrò tra gli arbusti del camposanto, fino a fermarsi di fronte ad una lapide, quasi centro del cimitero.Un altro uomo, che si trovava per caso a cavalcioni del muretto di cinta, si accorse dell’ombra in movimento. Gettò il sigaro a terra sperando di non farsi sorprendere e portò silenziosamente la mano alla fondina.Vide l’ombra inginocchiarsi di fronte a quella lapide dopo aver gettato il proprio cappello a fianco.Poté udirne distintamente il respiro affannoso e un sottile lamento simile quasi a un singhiozzo trattenuto e disperato, poi l’ombra sembrò accasciarsi sulla lapide, mentre i singhiozzi silenziosi continuavano, alternati a discorsi sottovoce indistinguibili, quasi fossero un dialogo con chi non c’era più.L’uomo sul muretto trattenne il fiato, riparato parzialmente da una pietra tombale.La figura, dopo minuti che parvero ore, si rialzò lentamente, si voltò, posò il proprio cappello sulla lapide e fece ritorno al proprio cavallo, prima di scomparire nella pista che si perdeva sui monti.Soltanto allora l’uomo sul muretto trovò la forza, e anche il coraggio, di muoversi.

Desperado, why don’t you come to your senses?You’ve been out riding fences, for so long now…Oh you’re a hard one, I know that you’ve got your reasons…These things that are pleasing you, can hurt you somehow…

Il mattino seguente un uomo si stava inerpicando su per il sentiero quasi sconosciuto che portava all’altopiano dove era rifugiata la tribù dei Piedistorti.Teneva il cavallo per le briglie e suonava lentamente l’armonica con l’altra mano.Un uomo indiano con un folto piumaggio attorno al capo, lo attendeva ad una curva del sentiero.- Che strana canzone è questa, viso pallido. Non l’ho mai sentita prima d’ora.- L’ho imparata in giro per il mondo… - disse Paul Tritagobbi senza lasciar trapelare emozioni.- Avresti dovuto fare attenzione per il sentiero. I miei uomini avrebbero potuto infilzarti con le loro frecce...- I tuoi uomini sono agili e vispi quanto un Bufalo su un pendio di sapone, Grande Capo Toro Scalcinato…I due uomini si sorrisero e si abbracciarono.- Sapevo che saresti tornato, viso pallido – disse il vecchio Pellerossa.

Non si vedevano da anni, dalla notte nella quale Paul Tritagobbi li aveva lasciati per fuggire lontano.Il grande accampamento che Paul ricordava, era ormai ridotto ad una trentina di tende e ad un centinaio di persone. I continui attacchi dei più potenti Truzzajo avevano decimato le loro fila e avevano spinto i Piedistorti a rifugiarsi sempre più in alto, in luoghi meno coltivabili e dagli inverni più rigidi - spiegò con rassegnata serenità il Grande Capo. Presto o tardi – aggiunse - sarebbe arrivata la carica finale dei Truzzajo, a spazzarli via per sempre. Avrebbero raggiunto gli Alti Pascoli, dove ad attenderli avrebbero trovato gli uomini migliori della loro tribù ormai sterminata. Paul venne accolto nell’accampamento come un re. In molti si ricordavano di lui. Toro Scalcinato lo fece accomodare nella propria tenda e gli mostrò gli abitanti.- Vedi, fratello viso pallido, ecco i nostri guerrieri migliori…. – li indicò uno a uno… Rigore paratoTraversone Sbagliato, Difensore Sbadato, Portiere Ciofeca… sono solo dei volenterosi ragazzi. Non abbiamo alcuna possibilità contro i Truzzajo…Paul Tritagobbi restò ad ascoltarlo in silenzio, poi il Grande Capo proseguì il suo discorso, usando un tono di voce più grave.- So perché sei tornato… Dovresti elevare il tuo spirito al perdono invece di coltivare il tuo odio e la tua sete di vendetta. Un giorno, quando saremo tutti insieme negli alti pascoli, ritroverai la tua donna e la tua bambina. E tutto il mondo sarà la tua casa. Così hanno detto i Grandi Spiriti. Ma so anche che tu non mi ascolterai… - aggiunse tristemente.Paul, che aveva taciuto fino a quel momento, parlò.- Non posso vivere con quest’odio addosso, Grande Capo Toro Scalcinato. Ho un lavoro da compiere.- E dove andrai quando il tuo lavoro sarà terminato?Paul tacque per un istante.- Non sono qui solo per vendicarmi. Forse posso aiutarti, Grande Capo.- In che modo, viso pallido? Cosa può fare un uomo solo contro un esercito?- In queste tante lune ho viaggiato, ho conosciuto gente. Armi, trucchi, modi di combattere… permettimi di istruire la tua gente…Paul estrasse dal suo sacco una palla fatta di stracci compressi l’uno contro l’altro e tenuti fermi da alcune sottili corde incrociate. Uscì dalla tenda senza dire una parola, lanciò in aria la palla e cominciò a colpirla delicatamente prima col piede destro poi con quello sinistro, senza che questa toccasse mai per terra. L’intero accampamento si fermò a guardare quel prodigio.- Io non capisco… - disse Toro Scalcinato.Paul non parlò. Non parlava più volentieri da anni. Lo sguardo di fiducia che gli rivolse Toro Scalcinato gli bastò.

I tre uomini si fermarono al bordo della radura, poco dopo il cavallo bianco del loro Capo, il cui completo nero formava una sinistra e inquietante accoppiata di colori. Anthony Trapiantato, Bobby Tirapiedi e Frank Barbigio si guardarono intorno con sospetto per cercare di scorgere qualche possibile pericolo. Lucky Ladrone scese dal cavallo lentamente e si incamminò con un grande e raggelante sorriso sulle labbra, incorniciato dagli occhi gelidi, verso il pellerossa che lo attendeva ai margini della radura. Lucky sembrava ancora più alto di quando sedeva a cavallo, avvolto nel mantello nero, sotto il quale si intravedeva il cinturone dorato.Il Grande Capo Catrame-tra-i-capelli, della tribù dei Truzzajo lo attendeva ai margini della radura.La tribù dei Truzzajo era conosciuta per la sua litigiosità, la propensione alla collera, all’attacco e per le urla di battaglia ad alta voce in un linguaggio incomprensibile.- Ben arrivato, viso pallido, ti stavo aspettando… disse Catrame-tra-i-capelli, alzando la mano in segno di saluto. Lucky Ladrone rispose con un impercettibile battito di ciglia, quindi fu fatto accomodare all’interno della tenda del Grande Capo.- E’ tutto pronto? – chiese con voce affabile e sinistra, quasi avesse poco di umano e provenisse da un universo nero come la pece.- E’ tutto pronto, viso pallido. Attaccheremo come previsto tra poche lune. E questa volta il nostro attacco sarà l’ultimo e definitivo.Lucky Ladrone annuì brevemente in segno di approvazione.- Guarda l’accampamento… - aggiunse l’indiano scostando la stoffa del suo tepee - Tutti i giovani sono pronti alla battaglia e non vedono l’ora di salire sulla montagna! Guarda quel giovane in mezzo all’accampamento… è uno dei nostri guerrieri migliori! Si chiama Ipermercato Affollato. Laggiù invece c’è Marmitta Bucata, il nostro migliore arciere. E quello più in fondo ancora è Pianale Ribassato, il lanciatore di tomahawk. Sulla destra invece abbiamo Canottiera Aderente, Autoradio Unz-Unz, e Discoteca Pum Pum, i due feroci fratelli. Infine un poco più a destra c’è la nostra temibile donna guerriero, Fondotinta-a-quintali. Come vedi, viso pallido, ognuno di noi brama per la battaglia finale. Abbiamo gli uomini migliori e le nostre vittorie non si contano più. Abbiamo vinto 29… pardon, 27 battaglie e dopo la prossima, avremo finalmente eliminato dal territorio quei patetici Piedistorti…Lucky Ladrone si aprì in un sorriso se possibile ancora più crudele.- Sarò franco con te, Grande Capo Catrame-tra-i-capelli. Non voglio che ci siano superstiti…- Puoi contare su questo, viso pallido e…- Ma… - lo interruppe Lucky Ladrone facendo scomparire il sorriso dal suo volto - Ma… circolano voci strane, spiacevoli in città. Si dice che un uomo ricercato, Paul Tritagobbi, lo ricorderai, sia tornato e si nasconda nell’accampamento dei Piedistorti. Lucky Ladrone piantò gli occhi magnetici in quelli dell’indiano.- Voglio che venga catturato VIVO. E’ chiaro? Non voglio che una freccia lo colpisca per sbaglio o che qualcuno dei tuoi si porti via lo scalpo… - l’uomo divenne rabbioso e si alzò in piedi, occupando per altezza quasi tutto il tepee indiano - Ho passato anni a cercare il tesoro di Treasure Rock senza riuscirci. Dicono che sia immenso, una ricchezza inestimabile. Solo quell’uomo sa cosa cercare e come arrivarci. Lo voglio vivo!Il Grande Capo si alzò e chinò il capo in segno di rispetto.- Le tue parole sono ordini per il popolo Truzzajo, viso pallido, a te dobbiamo la nostra gloria e la nostra luce…Il sorriso di Lucky Ladrone raggelò nuovamente di luce morta l’accampamento.Pose una mano sulla spalla di Catrame-tra-i-capelli, uscì dalla tenda, rimontò in sella al suo cavallo bianco, e lasciò un vento freddo e una sensazione di gelo a testimoniarne la sua recente presenza.

They were duelin, Doolin-DaltonHigh or low, it was the sameEasy money and faithless womenRed-eye whiskey for the pain

Le strade spettrali e annerite di Filaburg, la cittadina più prossima a Gobbstone, scorrevano sotto gli zoccoli del cavallo di Paul Tritagobbi, mentre la sua armonica seguiva una traccia melodica di una musica triste.Tutto era distruzione, pietre e travi devastate dall’incendio di otto anni prima. Le serpi avevano fatto la loro casa di quel luogo ora invaso da un calore insostenibile, un tempo rigoglioso e verdeggiante. Neppure il Tuxedo River scorreva più nelle vicinanze, tutto era distrutto. Solo i monconi di qualche struttura resistevano a sole e gelo.Paul Tritagobbi si fermò. Quella doveva essere la sua casa. Quella della sua felicità.Restavano solo un mucchio di travi bruciate lì dove aveva vissuto… dove aveva vissuto con…- Paul…Si voltò di scatto impugnando la rivoltella, pronto a fare fuoco.Si fermò appena in tempo.Donna Carmen era ferma di fronte a lui. Le mani con i palmi in avanti in segno di pace.- Tu sei… Carmen! Che ci fai qui… A momenti ti…La guardò. Era diventata una splendida donna, ben diversa dalla ragazzina lasciato un milione di anni prima, quando aveva conosciuto la ragazza che poi sarebbe diventata sua moglie. La guardò stupito, mentre riponeva la rivoltella nella fondina.- Vengo spesso da queste parti alla vecchia casa… a cercare vecchi ricordi - disse la donna con sguardo triste.Paul non aveva voglia di parlare, ma rimase ad ascoltare le parole intense di Carmen.

L’incontro con Donna Carmen aveva turbato Paul Tritagobbi.Ripensò a lei, lungo il viaggio di ritorno in direzione dell’accampamento indiano.Per la prima volta, dopo tanti anni si era sentito attratto da una donna e questo lo aveva fatto sentire in colpa.Lei gli aveva parlato di quella che era stata la sua vita dopo la fuga da Filaburg e di come era scampata all’incendio. Del suo matrimonio, e di suo marito ucciso dai banditi durante la rapina alla banca.Del fatto che lei non si fosse mai dimenticata del loro amore, nonostante la loro relazione risalisse quasi alla loro adolescenza. Credeva che lui fosse morto quella notte e quando aveva sentito un’armonica e lo aveva visto aggirarsi tra le rovine della città, aveva creduto di trovarsi di fronte ad un fantasma.Erano due spiriti soli, aveva detto la donna. E gli aveva detto dove raggiungerla, a Gobbstone.Qualora avesse voluto.Lui se ne era andato senza dire nulla, ma si era sentito a disagio.Era tornato per vendicarsi, non per ferire il proprio cuore già ferito.Sarebbe mai andato a quell’indirizzo un giorno, le cui promesse erano dure da scacciare?Quando se ne era andato da Filaburg, Paul non aveva potuto fare a meno di notare con la coda dell’occhio un movimento furtivo dietro il muro di una casa diroccata.Non aveva prove, ma chissà come mai, aveva quasi la sicurezza che si trattasse di Moonray, che lo aveva seguito ed aveva assistito alla scena con Carmen.Meglio così, meglio che pensasse che lui avesse una donna.Non gli andava di avere quella ragazzina di torno.

Moonray tornò ancora al campo indiano, nonostante le insistenze di Paul ed i suoi silenzi.Un giorno la ragazza saliva con della frutta, quello seguente con del pane fresco, quello dopo ancora con qualche altra diavoleria.Paul finì per abituarsi alla compagnia della giovinetta.Quando non era impegnato nell’addestramento dei giovani, trascorreva qualche ora immerso nelle proprie malinconie o nel suono dell’armonica e si accorgeva di avere al suo fianco la ragazza che gli teneva compagnia, come persa tra quelle note tristi

Take another shout of courage…Wonder why the right words never come…

Quando si rese conto che quella ragazzina era una testarda e non si sarebbe arresa tanto facilmente, cominciò a scambiare qualche distratta parola con lei, oppure parole fredde, che le ricordavano la loro differenza d’età, casomai lei si fosse messa in testa strane idee.C’erano giorni in cui invece le cose erano diverse e lui rimaneva ad ascoltare quello che lei aveva da raccontare, provando l’ombra di un sollievo dalle proprie pene nell’averla vicino.Un giorno, quasi inavvertitamente, Moonray cominciò a parlare dell’incendio di Filaburg. I ricordi di bambina aerano tornati a galla soltanto di recentemente e non si rese conto delle implicazioni di un discorso tanto confidenziale.- Ero soltanto una bambina… - disse Moonray – ma ricordo quella notte e i giorni successivi. Ero seduta accanto a te, Straniero, qui sulle montagne e ti cambiavo gli stracci bagnati sulla pelle ustionata… Sei rimasto tanti giorni senza conoscenza… fino a quando un giorno mio papà ha detto che per noi sarebbe stato troppo pericoloso rimanere ancora. Non ricordo nulla della notte dell’incendio, mio papà non ha mai voluto parlarmene, forse per paura… e non siamo più tornati tra le macerie di Filaburg… è una storia che nessuno ricorda volentieri.La ragazzina prese coraggio e si sedette sul masso accanto a Paul.- Cos’è che ti tormenta, Straniero? Perché non hai pace? Perché non hai fiducia in me? Chi sei tu?Lui avrebbe voluto scacciarla, ma provò una sorta di tenerezza inaspettata verso quel giovane spirito cosi generoso e innocente, per il suo vestito con i fiori ricamati, per le gambette che ondeggiavano oltre il masso, per le sue giovani forme che avrebbero potuto essere quelle di una donna. - Vieni con me – disse in maniera brusca. La ragazzina lo vide salire a cavallo e lo seguì col suo. Lungo quel tragitto sconosciuto lungo le montagne.

Il giorno seguente Paul, vinto da un’inquietudine che non lo abbandonava, mentre vagava per l’accampamento dei Piedistorti, si avvicinò all’indovina della tribù, la vecchia Ali Lontane, una donna che trascorreva le giornate a scrutare il volo degli uccelli nel cielo.- Sono passate molte lune, fratello viso pallido, da quando ti sei seduto di fronte a questa vecchia… - disse senza mai scostare lo sguardo dal cielo – Da allora hai vagato il mondo cercando risposte che non hai trovato. Non si può mai scappare troppo a lungo dal luogo dove si appartiene…- Ali Lontane… - le chiese Paul Tritagobbi quasi implorante – Non so neanche il motivo per cui sono venuto a parlarti… cosa succederà? Sei in grado di dirmelo? Raggiungerò presto Occhi di Daino e la mia bambina… ?- Ci sono tante cose che non sai, viso pallido… disse la donna guardando il cielo - Ci sono posti dove gli dei degli uomini, siano essi Pellerossa o visi pallidi, si confondono e perdono le loro differenze. Gli spiriti del cielo dicono che a ognuno di noi, al momento della nascita, viene assegnato un simbolo... Immagina una carta da gioco, che può essere vista per pochi attimi solo quando il viaggio sulla terra della persona sta per avere termine… - la donna fece una breve pausa.- Devi trovare la donna di cuori, viso pallido. I Grandi Spiriti ti danno l’opportunità di scegliere se la tua strada per i pascoli del cielo debba essere solitaria, oppure percorsa mano nella mano con lei. Arriverà il giorno, viso pallido, in cui dovrai affrontare questa scelta. Ma ricorda, dovrai scegliere la donna di Cuori. Diffida della donna di Picche, che troverai sul tuo cammino e che ti farà confondere la via.Paul si rivolse a lei con rispetto.- Ali Lontane… la mia donna di Cuori è sepolta con la sua bambina a Bitter Creek. Non potranno mai essercene altre. E poi…come potrei fare a riconoscere la donna di Cuori, se posso vedere la carta solo quando lei sta per… per morire?La vecchia donna abbozzò un sorriso con gli angoli della bocca, distogliendo gli occhi dal cielo e fissandoli in quelli di Paul.Solo allora l’uomo si accorse che era cieca.- E’ compito tuo individuarla e riconoscerla. E’ compito tuo trovare un tesoro con lei. E’ compito tuo non lasciarla morire. E’ tuo compito scegliere prima che il destino scelga per te. Tu puoi vedere. – La donna tornò a guardare il cielo.Paul Tritagobbi si alzò e fece per allontanarsi, senza dire una parola.- Viso pallido! – lo chiamò la donna Paul si voltò abbassando con le dita il cappello sugli occhi.- I Grandi Spiriti sono molto chiari su una cosa: sarà necessario un grande sacrificio per arrivare alla felicità… Ricordati… ricordati di questo.- Io non sarò mai felice. Io non voglio esserlo… - rispose Paul. Ma la donna non lo stava già più ascoltando, il volto perso a intuire il volo degli uccelli in cielo.

Quella notte Paul si appartò poco distante dall’accampamento per guardare le stelle in solitudine.Aveva il cuore in confusione, sebbene avrebbe preferito fosse una pietra.Era attratto da Carmen e provava tenerezza per la giovane generosità di Moonray… Le parole della vecchia Squaw rimbombavano nella sua mente… la donna di cuori… la donna di picche… un grosso sacrificio.Quale senso avevano quei battiti del cuore? Si sentì in colpa per Occhi di Daino e per la piccola bambina. Sarebbe stato meglio morire quella notte insieme, si disse.I suoi, fino a quel momento, erano stati giorni rubati.Portò l’armonica alla bocca, per intonare quella vecchia canzone del West le cui dolenti note venivano a galla a poco a poco, poi si addormentò così, sotto le stelle di quella notte selvaggia.

"MAURO SAGLIETTI

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