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Giovanili, il Toro si affida a Bava per altre due stagioni: ora chiamiamolo “progetto”

Come ampiamente previsto, il responsabile delle giovanili sarà in sella fino al 2016. Un vivaio che vuole ritornare quello di un tempo, un piano serio e lungimirante: il Torino ha, ormai...

Diego Fornero

"La notizia del rinnovo di Massimo Bava, responsabile del settore giovanile del Torino, non è certo una novità: che il dirigente ex Cuneo e Canavese sarebbe rimasto sulla propria scrivania almeno per un altro biennio i nostri lettori lo sapevano da tempo. Ora, il numero uno del vivaio granata, che prese il posto di Antonio Comi esattamente due anni fa, ha sottoscritto un prolungamento biennale, valido fino al 30 giugno 2016: del resto, chi conosce Bava sa bene che lo stesso ha sempre inteso il proprio progetto almeno come quadriennale: in quattro/cinque anni, infatti, si compie il ciclo di un settore giovanile e soltanto tra due stagioni si potrà valutare compiutamente il suo operato.

"RISULTATI POSITIVI - I fatti, comunque, parlano chiaro: da due stagioni consecutive la Primavera granata si qualifica in Final Eight, e stavolta il sogno Scudetto è stato sfiorato addirittura coi calci di rigore nella finalissima contro il Chievo; la Berretti si è cucita un tricolore sul petto; gli Allievi Nazionali hanno dovuto fermarsi ai play-off, anche in questo caso ai rigori ed anche stavolta contro il Chievo (vera bestia nera delle giovanili granata quest'anno...), e l'unica delusione stagionale è stata rappresentata dai Giovanissimi Nazionali, pur fra mille attenuanti. La conferma di Moreno Longo, addirittura fino al 2017, per quanto avallata dal Presidente, Urbano Cairo, si può definire, anche in questo caso, un vero e proprio successo di Bava, che l'ha voluto fortemente ed ha lavorato molto in società per far si che si ottenesse questo risultato.

"ABILITA' NEL TRATTENERE TALENTI - Quel che è certo è che, oggi, il Torino si trova 4/5 ragazzi pronti per la prima squadra: giocatori cresciuti con questa maglia addosso, è vero, ma gestiti bene dal responsabile del vivaio del Torino, che ha avuto anche l'idea, certamente riuscita, di riallestire una categoria Berretti che tenesse i giocatori in caldo per la Primavera  (e Comentale, convocato addirittura da Ventura, è la prova vivente dell'utilità di questa stagione di transizione). Nelle categorie inferiori, il lavoro del responsabile del vivaio granata è stato caratterizzato da alcuni colpi importanti, soprattutto in un'ottica "difensiva" rispetto agli assalti della Juventus: almeno tre giocatori chiave sono stati, infatti, allontanati dalle mire dei bianconeri, il '98 Kader Kouakou, il '99 Riccardo Sottil ed il 2000 Ali Samake. Piccoli esempi di un "potere contrattuale" e di un "prestigio" che il settore giovanile del Torino finalmente ha riottenuto, considerato dai ragazzi, e dalle famiglie degli stessi, un buon ambiente per crescere e coltivare il sogno di diventare calciatori.

"UN BIENNIO PER VALUTARE APPIENO UN LAVORO INIZIATO BENE - Difficile valutare appieno, dunque, dopo soltanto due stagioni, l'operato di Massimo Bava: positivo, certo, ma ancora un po' frenato da una mancanza di investimenti, nonché dal limite oggettivo dell'assenza di strutture uniche per l'allenamento dei ragazzi, questioni, queste, delle quali ieri si è discusso approfonditamente con il Presidente Cairo. La sortita di Superga, quando, in occasione della messa riservata al settore giovanile, il Presidente disse di voler raddoppiare gli investimenti nel vivaio, non era casuale. Anche il "Pres" ha apprezzato il lavoro svolto in questi anni, e intende rimboccarsi le maniche: ecco, dunque, che Bava avrà ancora più possibilità per dimostrare le proprie abilità, dopo aver già mostrato al mondo del calcio italiano come costruire, con risorse scarse se paragonate a quelle delle big (in cartellini dei giocatori la Primavera della Juventus vale più dell'intero settore giovanile del Torino messo insieme, eppure...), un settore giovanile che ricorda molto da vicino quello del "Toro di un tempo.

"Ecco perché non si può non dare, anche in questo frangente, la massima fiducia a Massimo Bava: ora altri due anni di lavoro per arrivare ancora più lontano. E, finalmente, quello del Torino possiamo chiamarlo "progetto"...

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