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B-nocolo: gli esordi di Serena e Campilongo

di Davide Agazzi - Risveglio dagli umori opposti per Grosseto e Frosinone, al termine della prima giornata del girone di ritorno. In toscana, Michele Serena è riuscito a far tornare il sorriso al suo vulcanico...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Risveglio dagli umori opposti per Grosseto e Frosinone, al termine della prima giornata del girone di ritorno. In toscana, Michele Serena è riuscito a far tornare il sorriso al suo vulcanico presidente, grazie ad una vittoria che mancava da circa un mese. Poco entusiasmo invece per Campilongo, che, con il suo nuovo Frosinone non è riuscito ad infierire sul suo vecchio Empoli. Seppur non paragonabili sulla carta, le due sfide hanno fornito spunti interessanti.

A Grosseto, Serena ha mandato in campo una formazione più compatta, un 4-4-1-1 capace di bloccare in buona parte l’offensiva dell’Ascoli. Questa volta però, più che l’impostazione tattica, va premiata la lungimiranza del ds Imborgia, capace di portare nella sua squadra un giocatore come Papa Waigo. Esule nella viola Firenze, il senegalese non sembra aver avuto difficoltà nell’ambientarsi con la maglia biancorossa, risultando la carta vincente del suo nuovo allenatore. Serena ha cominciato col piede giusto, ma i due esoneri stagionali del presidente Camilli non sono certo la medicina migliore per lavorare con tranquillità.

Sbaglia piede invece Salvatore Campilongo, chiamato ad un’impresa ben più ardua. Il suo Frosinone, ultimo in classifica con il Portogruaro, non riesce a vincere da dieci giornate ed il neoallenatore napoletano non è riuscito ad invertire la tendenza. Nonostante il vantaggio dei ciociari firmato Cariello, è arrivata la sconfitta per mano del bomber Coralli, autore di una doppietta. Diversi gli indisponibili per Campilongo, che possono certamente rappresentare un alibi: da Biasi a Sansone, passando per Grippo fino a Sicignano. Il Frosinone ha dimostrato di voler ripartire da zero, di voler costruire un girone di ritorno diverso. Vedremo se la nuova guida tecnica e qualche rinforzo dal mercato, col tempo, potranno cambiare l’andamento della squadra laziale.