di Stefano Rosso
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Blob – Il caso Cassano: il successo dei calciatori?
di Stefano Rosso
Dopo un mese di agonia il caso-Cassano si è risolto. Il collegio arbitrale ha riconosciuto la colpevolezza dell’attaccante di Bari vecchia – giudicando, tra l’altro,...
Dopo un mese di agonia il caso-Cassano si è risolto. Il collegio arbitrale ha riconosciuto la colpevolezza dell’attaccante di Bari vecchia – giudicando, tra l’altro, insostenibili parte delle difese proposte dal calciatore stesso- e dato una pacca sulla spalla alla società: niente rescissione unilaterale del contratto (come chiedeva Garrone), ma pena subito seconda per severità, ovvero reintegro in rosa a stipendio dimezzato.
Se da un lato è lodevole l’istinto paternalistico palesato dai giudici nell’emettere la sentenza nei confronti di uno degli ultimi talenti del calcio italiano, il concedere una sorta di ‘seconda possibilità’ aggiuntiva – oltre a quelle che già gli aveva concesso la Roma, il Real e la Samp stessa… - a quel Cassano che ormai da tempo continua ribadire le proprie sentite scuse verso l’(ex)padre/padrone Garrone per quel che ha combinato, dall’altro ci si può domandare in quale misura la Sampdoria, riconosciuta effettivamente come parte lesa, sia stata ripagata per l’affronto ed il danno d’immagine subito: il giocatore non è più desiderato e di conseguenza, seppur reintegrato, verrà svenduto al Milan - già pronto ad accoglierlo a braccia aperte per consolarlo dopo la scena con la Samp ‘cattiva’ - con un notevole risparmio su stipendio e contropartite economiche ancora dovute al Real.
Come detto, però, la domanda che sorge spontanea è questa: la crociata portata avanti da Garrone contro i giocatori-ribelli che tengono in scacco le società con i propri capricci – vd. caso Tevez a Manchester - voleva veramente ripristinare l’equità nei rapporti coi calciatori oppure si trattava semplicemente di una manovra economica mirata alla salvaguardia delle proprie finanze?Dalla sentenza non si ricava una risposta chiara.
La conversazione avvenuta all’interno dello spogliatoio con il presidente Riccardo Garrone, secondo la ricostruzione riportata sulle pagine di Gazzetta.
1 novembre - "la società U.C. Sampdoria richiede la risoluzione del contratto, la sospensione dagli allenamenti e dalla preparazione almeno fino al termine della corrente stagione e la sospensione totale della retribuzione o, in ultima istanza, la riduzione della retribuzione nella misura massima possibile. Tale episodio priva il club dell'opportunità di ricavare un corrispettivo dall'eventuale cessione del giocatore e mina la credibilità dell'intero staff dirigenziale”. (Giorgio Ajazzone, team manager Sampdoria – goal.com)
La Sampdoria, come dichiarato a caldo dal presidente stesso, ricorre subito al Collegio Arbitrale con la lettera di cui viene riportato un estratto: la frattura tra Cassano e Garrone, fin da subito, appare insanabile.
3 novembre – “Sono dispiaciuto per quanto accaduto e peraltro ho già chiesto scusa al dottor Garrone, al quale voglio molto bene, in presenza dei compagni di squadra. Ai miei compagni faccio un grande 'in bocca al lupo' per la partita di Cesena Ho letto che tutta la vicenda sarebbe collegata a speculazioni di mercato ma ribadisco che, sempre che ce ne sia la possibilità, è mia ferma intenzione rimanere alla Sampdoria. Quanto accaduto non tiene conto del particolare momento che sto vivendo insieme a mia moglie. Se voglio starle vicino il più possibile, compatibilmente con i miei tantissimi impegni agonistici, un motivo ci sarà ma non voglio rendere pubblica la mia privacy”. (Antonio Cassano, calciatore della Sampdoria – Ansa).
Il giocatore, pochi giorni dopo l’accaduto, si mostra subito pentito rivolgendo le proprie scuse al presidente ed ai compagni di squadra, escludendo speculazioni di mercato alla base della vicenda ed adducendo motivazioni personali (la gravidanza della moglie, nrd) alla base del litigio.
9 novembre – “E’ in buona fede perché negli scatti di ira capita di dire cose che non si pensano e soprattutto di non ricordarsi le cose che si dicono, ma la sostanza della questione non cambia”. (Riccardo Garrone, presidente Sampdoria – La Repubblica).
Il presidente blucerchiato accoglie le scuse dell’(ex) pupillo ma non intende arretrare sulla decisione di richiedere al Collegio Arbitrale la rescissione unilaterale del contratto: l’affronto del giocatore nei confronti del presidente e dell’intera società è indelebile e troppo pesante per essere tollerato.
10 dicembre – “La conciliazione non è riuscita, serve la decisione arbitrale. Sono stati ascoltati i testimoni e l’istruttoria è finita. Lunedì alle 15 ci sarà una nuova udienza al termine della quale emetterò il verdetto”. (Paolo Giuggioli, giudice del Collegio Arbitrale - Il sussidiario.net).
Oltre ai presunti tentativi di riconciliazione – annunciati e poi smentiti – da parte di capitan Palombo&compagni, prima dell’udienza anche il giudice del Collegio Arbitrale cerca, invano, di percorrere la strada della conciliazione: l’affronto del giocatore nei confronti del presidente e dell’intera società continua ad essere indelebile e troppo pesante per essere tollerato.
“Antonio ha fatto tutto quello che poteva, ha chiesto più volte scusa, ha rilasciato una dichiarazione al collegio arbitrale, ci sono tutti gli elementi per decidere. Prima di lunedì non sapremo nulla” (avv. Giuseppe Bozzo, procuratore di Antonio Cassano – Gazzetta.it)
“Sono fiducioso in vista della sentenza definitiva. Non c'è nulla da dire. Come parte lesa ho tutto il diritto di intervenire, anche nel dibattito, posso fare delle considerazioni”. (Riccardo Garrone, presidente Sampdoria – La Repubblica).
“L'episodio era tale da giustificare la più grave sanzione contrattuale, la rescissione unilaterale del contratto, ma si è deciso di non esporre Cassano a pesanti azioni risarcitorie da parte del suo club. La pena inflitta risulta però essere un gradino immediatamente inferiore per severità in quanto le giustificazioni del giocatore sono del tutto non dimostrate e anzi, in certi casi, smentite da lui stesso". (sentenza del Collegio Arbitrale, la Repubblica.it)
I giudici non applicano il massimo della pena sebbene, per loro stessa ammissione, l’episodio sia tale da meritarla: ancora una volta quindi nel dirimere i contrasti con le società si è optato per tutelare il giocatore, sebbene questi – come sottolineato dal collegio stesso - abbia addotto scusanti e giustificazioni non valide: ad esempio come poteva Cassano, a due mesi di distanza dalla cerimonia di ritiro del premio, prevedere che non avrebbe potuto parteciparvi per problemi legati alla gravidanza della moglie. Senza contare, inoltre, che il giocatore, due giorni, ha partecipato in compagnia della stessa moglie al concerto di Gigi D'Alessio.
“Prendo atto della decisione assunta e per quel che ci riguarda esprimo moderata soddisfazione” (Riccardo Garrone, presidente Sampdoria – Secolo XIX).
Il presidente doriano Garrone sembra moderatamente soddisfatto per la soluzione anche se il caso, per la sentenza emessa, non è destinato a fare storia: il collegio arbitrale ha dato ragione alla società, ma ha perseverato nell’attenuare pene e sanzioni nei confronti dei calciatori.
“ Il fantasista però sarebbe stato ceduto gratuitamente dalla Sampdoria e avrebbe con i rossoneri un contratto fino al 2014. Dalla riapertura del mercato, il prossimo 3 gennaio, dovrebbe essere a disposizione di Allegri. […] Con il Milan il calciatore dovrebbe tornare a guadagnare 3 milioni a stagione. Sarebbe invece la società rossonera a pagare i 5 milioni dovuti ancora al Real Madrid”. (redazione Corriere della Sera, Corriere.it)
La situazione pare essersi già risolta con grande soddisfazione tra le parti: il giocatore ricomincerà a calcare i campi dei migliori campionati del mondo, mentre la società risparmierà molti soldi tra l’ingaggio ed il bonus di valorizzazione dovuto al Real Madrid.
Anche questa “crociata”, alla fine, sembra supportare la teoria ciclica della storia.
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