Un passo indietro per un brutto Toro, che non va oltre uno scialbo 0-0 con il Lecce. La controprova è rappresentata dal fatto che il migliore in campo è stato Milinkovic-Savic, autore, ancora una volta, di due super parate. L'altro dato emerso è l'amara conferma che il nostro punto debole è sicuramente la difesa, disorientata e non all'altezza di quella dello scorso anno, con una pessima prestazione di Masina e senza rinforzi all'altezza dei vari Buongiorno, Rodriguez e Djidji. Quando, al 20' si è infortunato Vojvoda, che Vanoli fa giocare braccetto destro per necessità, è entrato Walukiewicz, mentre Maripán ancora non è pronto. Anche gli esterni Lazaro e Pedersen hanno lasciato il segno in negativo e davanti siamo stati per quasi 100 minuti senza idee e, soprattutto, senza mai tirare in porta. Mai un cambio di gioco, né verticalizzazioni, né un guizzo in grado di cambiare l'inerzia della partita.
la scossa granata
Un passo indietro per il Toro
Lo diciamo sottovoce, ma dopo le prime tre partite a tratti esaltanti, ci è sembrato di rivedere l'ombra cupa del calcio di Juric piombare sul Grande Torino. È chiaro che serve immediatamente una scossa, ma la trasferta di venerdì nell'anticipo a Verona non si prospetta agevole, anche a causa degli infortunati Vojvoda e Coco: gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto Mergim hanno evidenziato un'elongazione del muscolo semitendinoso sinistro mentre per Saul si tratta di sovraccarico muscolare al bicipite femorale sinistro. Entrambi non ci saranno al Bentegodi e l'allarme difesa è così amplificato a dismisura. Il problema, lo ripetiamo, è che i tre giocatori importanti andati via non sono stati sostituiti adeguatamente.
Mister Vanoli, dopo il triste pareggio ha però commentato: "Niente drammi e niente esaltazioni, siamo all'interno di un processo di crescita che come tale prevede alti e bassi. Dobbiamo migliorare nell'approccio contro queste squadre". Di sicuro il match con i salentini ha il sapore amaro dell'occasione buttata, perché la vittoria ci avrebbe consentito di restare in vetta alla classifica con l'Udinese. Vanoli conferma dieci undicesimi della formazione che è partita dall'inizio a Venezia due settimane fa, l'unica novità è il deludente Pedersen al posto di Sosa con Lazaro che trasloca a sinistra. Adams affianca capitan Zapata, Ricci e Ilic giocano con Linetty in mediana e dietro viene riproposto il terzetto Vojvoda-Coco-Masina. Sugli spalti ci sono oltre 24.000 spettatori e prosegue la contestazione al presidente Cairo. Non è lo stesso Toro frizzante e spumeggiante visto prima della sosta, i granata commettono tanti errori tecnici e non riescono mai a creare pericoli. Il Lecce, invece, riparte in velocità e lo fa bene, spaventando Milinkovic-Savic in più occasioni. Vanoli perde Vojvoda già al 20', mentre per il secondo tempo lancia Sosa al posto di uno spento Pedersen. Anche Gotti fa un cambio all'intervallo, togliendo l'ammonito Pierret, graziato dall'arbitro che non lo sanziona con il secondo cartellino per un intervento con il piede a martello su Ricci, per Coulibaly.
Il Toro non riesce a scuotersi e deve pensarci Milinkovic-Savic a salvare la sua porta: il serbo si supera a metà ripresa con due interventi, entrambi su Krstovic, che annichilisce Masina. Vanoli toglie Zapata ma anche la coppia Adams-Karamoh ha pochi palloni giocabili e la manovra non è mai fluida. Il Toro chiude la partita con tre tentativi ma zero in porta, Vanoli mantiene l'imbattibilità ma non sfrutta il turno casalingo per sognare da solo in vetta alla classifica per qualche ora.
Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.
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