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Il passo indietro del Toro

Editoriale / Quanto successo contro i ferraresi è un altro segnale del fatto che la prospettiva più verosimile di questa squadra è, al momento, un anonimo campionato di metà classifica

Gianluca Sartori

La sconfitta contro la Spal è pesante, per la stagione del Torino. Perchè, proprio in occasione della sosta per le feste, fa ripiombare la squadra di Mazzarri nel tunnel, un tunnel del quale sembrava che si vedesse la fine. A questo punto è lecito pensare che i punti fatti di recente siano arrivati più per demeriti di squadre avversarie incontrate nel loro momento peggiore, più che per i meriti granata. E quanto successo contro i ferraresi è un altro segnale del fatto che la prospettiva più verosimile di questa squadra è, al momento, un anonimo campionato di metà classifica, senza reali velleità di lotta per l'Europa. Sarebbe (è) un sostanziale e concreto passo indietro rispetto alla scorsa stagione.

Un passo indietro di cui sarebbero (sono) responsabili tutti. Partendo da chi va in campo, ci sono i giocatori: evidentemente alcuni (molti) di loro sono stati sopravvalutati, e c'è anche chi sembra demotivato rispetto alla scorsa stagione. Poi c'è chi li manda in campo, l'allenatore, che pare davvero disorientato: i fatti dicono che due cambi insoliti per la filosofia mazzarriana dell'equilibrio prima di tutto (Belotti per Berenguer a Verona e Zaza per Lukic contro la Spal) hanno sortito l'effetto opposto a quello sperato. La squadra ha dei limiti di mentalità pazzeschi e ha dimostrato che l'ottima ora di gioco di Verona può considerarsi un episodio. Infine, chi coordina i lavori e sceglie le persone, la società: l'obiettivo era quello di migliorare il settimo posto della scorsa stagione, ma le mosse (o non-mosse) estive, si direbbe, non stanno pagando. Questo Toro proprio non riesce a conquistare quella stabile dimensione europea che anelano i suoi tifosi.

Che fare, ora? Non è certo all'ambiente che si può chiedere sostegno; i tifosi sono esasperati e in fibrillazione anche per questioni extra-calcistiche. E' bastato il gol del pari di Strefezza per scatenare nuovamente la contestazione. E' questo Torino che dovrà trovare in sè stesso le risorse per restituire la speranza ai suoi appassionati, portando a termine l'annata nel modo migliore possibile. Magari con interventi veri sul mercato di gennaio, una possibilità che proveremmo a sfruttare per quanto possibile. Comprensibilissimo che la piazza possa dubitarne. Ma noi ce lo auguriamo e lo auguriamo al Torino. Buon Natale.