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Parola al Mister

Rampanti: “Mercato? Serve un profilo particolare, ecco quale”

Rampanti: “Mercato? Serve un profilo particolare, ecco quale” - immagine 1
Serino analizza così i temi di casa Toro dopo la vittoria contro il Cagliari
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino torna alla vittoria casalinga dopo tre mesi: la vittoria contro il Cagliari spazza via delle nubi e permette a Vanoli e ai suoi di tornare a respirare in classifica. Di questo parliamo con Serino Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Serino, che partita è stata?“Il Torino ha vissuto, secondo me, due svolte: quella di Empoli e quella di Cagliari, due squadre che venivano da due vittorie eclatanti per 4-1. In merito, ho una mia teoria. Alle squadre di medio-bassa classifica fanno molto male i risultati con tanti gol, sia in positivo che in negativo, perché alterano gli equilibri: una vittoria roboante porta rilassatezza, e la settimana dopo si paga dazio. Questo è uno dei fattori che ha portato bene al Toro. Ma comunque i granata hanno meritato alla grande questa vittoria, che viene da un lungo lavoro di ricerca da parte di Vanoli, il quale ha trovato le posizioni e i ruoli giusti dopo tante valutazioni. La disposizione tattica è cambiata radicalmente. La vittoria contro il Cagliari è quindi un giusto premio a questo lavoro. Nel calcio c’è sempre fretta di avere risultati e questo porta ad avere poca pazienza. Meno male che, in questo caso, la pazienza c’è stata, in una situazione dove era giusto e logico aspettare nei confronti di Vanoli”.

Il 4-2-3-1 è il modulo giusto? “Io dico sempre che un allenatore bravo è colui che, dopo aver valutato le qualità di ogni giocatore, riesce a metterli nella posizione in cui loro possono esprimersi al meglio. Di questo, poi, ne beneficia il gioco di squadra. Lui ci è arrivato e questa situazione gli sta portando dei frutti”.

Vlasic è colui che più di tutti beneficia di questo tipo di schieramento? “Vlasic è un po’ anarchico; quando riesce a trovare la posizione giusta può fare la differenza, ma aspettarsi da lui continuità è difficile, è uno che è soggetto ad alti e bassi. Intendo dire che è spesso uno da 5 o da 8 in pagella, a differenza invece di quello che può essere Ricci, che può giocare da 6 o da 7 sempre”.

Maripan e Coco sono ormai delle certezze, concordi? “C’è stata troppa fretta nel giudicare Maripan, arrivava da un periodo di poca condizione fisica. Una volta rimessosi in pari da questo punto di vista, ha dimostrato di saper guidare la difesa. Ha senso della posizione, sa contrastare, è bravo di testa ed è cattivo al punto giusto, per il momento i due lì dietro stanno reggendo bene. Stanno rendendo un po’ di più anche gli esterni Pedersen e Sosa. Questo fa bene, perché possono prendere consapevolezza di sé stessi, e prendere coraggio nel riuscire a proporsi”.

Un super Adams sta trascinando il Toro, pensi comunque che serva un’altra punta? “Sta confermando le ottime qualità che ha. La sua percentuale realizzativa rispetto alle occasioni da rete che ha è ottima. Ma lui è bravo in tutte le fasi di gioco: regge bene la carica dell’avversario, sa legare il gioco, sa distribuire e poi sa essere opportunista. Nel senso che si districa bene in area di rigore e in mezzo agli avversari. Relativamente al mercato, credo che sicuramente una punta serva, però i giocatori non sono fotocopie. Ogni giocatore ha le proprie caratteristiche. Prima si giocava in un modo, ora si gioca in un altro. Ora Vanoli punta su due giocatori davanti, Adams e Karamoh, che sono due tipi di giocatori diversissimi da Zapata. Non si troverà mai un altro come Duvan; si troveranno altri giocatori con altre caratteristiche, e quindi l’ideale sarebbe un elemento di caratura importante che possa giocare al posto di Adams, ma anche al posto di Karamoh. Chissà che la società non riesca a sorprenderci”.

In grande crescita c’è anche Karamoh, ma gli manca il gol… “In realtà è da diverse partite che sta facendo bene. Gli manca il gol, sì, ma sono cose che possono capitare agli attaccanti. Persino Pulici, all’inizio della sua avventura in granata, attraversò un periodo in cui non riusciva a segnare. Deve trovare consapevolezza e sicurezza. Inoltre, non ci dimentichiamo che fa un lavoro sfiancante spendendosi molto anche per la fase difensiva. Ci sta, dunque, che gli manchi un po’ di lucidità sotto porta”.