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Torino: un 2016 sulle montagne russe emozionali!

Lo Psicologo Granata / Quello che sta per concludersi è stato un anno ricco di emozioni per i tifosi del Toro

Riccardo Agnello

Quello che sta per concludersi è stato un anno ricco di emozioni per i tifosi del Toro, con altalene di umori date da risultati altalenanti della squadra e da vicende di mercato a tratti controverse. L'anno parte con i propositi migliori: arriva Ciro Immobile accolto da migliaia di tifosi all'aeroporto di Caselle; la squadra stenta parecchio in campionato ma l'arrivo del “figliol prodigo” pare essere la panacea di tutti i mali e la prima giornata col Frosinone dimostra che la sua intesa col Gallo Belotti  è cosa fatta, tanto che tra i miei pazienti si respira un'aria di euforia generale. Purtroppo però dura molto poco: nelle giornate successive nonostante una coppia d'attacco dal potenziale enorme i risultati non sono quelli aspettati e l'ambiente ripiomba in una specie di depressione cronica. A fatica arriva la fine di un campionato tormentato e nettamente al di sotto delle aspettative e arriva anche la rivoluzione prevista: via mister Ventura, dentro Mihajlovic.

Anche il mercato vive, come sempre, di momenti di pura esaltazione, si vedano gli arrivi di Ljajic, Iago Falque e Hart, e di pura depressione come il mancato riscatto di Immobile tra mille polemiche o le cessioni di Glik e Bruno Peres; inoltre il caso Maksimovic (che non starò qui a commentare) contribuisce a dare un pizzico di pepe nelle ultime settimane, giusto per non farsi mancare nulla. Tutto sommato, però, l'umore è buono e la maggior parte dei miei pazienti pare ottimista per la stagione a venire: c'è molta curiosità per la nuova guida tecnica e per una squadra che pare uscire rinforzata nonostante le cessioni. Infatti i risultati iniziali sono esaltanti, e se non fosse per un numero astronomico di infortuni che si mettono di mezzo, la squadra avrebbe potuto anche veleggiare in zone più nobili della classifica. Nelle ultime settimane, forse, con 3 sconfitte consecutive (di cui 2 nette e inequivocabili contro Juve e Napoli) l'ambiente era nuovamente incappato in un attimo di depressione, ma la vittoria last minute col Genoa ha contribuito a riportare il morale per l'ennesima volta in alto. Lo so sembra un anno sulle montagne russe, ma se siete granata ci siete abituati eccome.

Questo, in sintesi è il 2016 che ho percepito giorno dopo giorno dai miei pazienti, e che per un motivo o per l'altro ho vissuto anch'io in prima persona essendo anch'io affetto da questa malattia che è il granatismo.

Ne approfitto per augurare a tutti i miei pazienti un 2017 pieno di soddisfazioni granata!

Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro.