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Torino-Lecce, parola ai Club: “L’urlo ci rimane sempre strozzato in gola”

Toro-Ask-Club / Quattro domande a settimana sul match del week end precedente, dall'altra parte del microfono tre presidenti di tre Toro Club in giro per l'Italia

Nicolò Muggianu

Quattro domande, tre pareri e un dibattito con in oggetto l'ultimo match di campionato. Nasce "Toro-Ask-Club": il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Ogni settimana il parere di tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l'Italia. Stavolta abbiamo scelto Paolo Bertola (presidente Toro Club Chieri), Giuseppe Mercuri (presidente Toro Club Asti) e Manuel Possetti (presidente Toro Club Macello). Passione, competenza e senso critico: sono questi i tre ingredienti con cui apprestiamo a commentare Torino-Lecce.

Poteva essere una bella serata e invece Torino-Lecce è stata l'ennesima chance persa dalla squadra di Mazzarri. Come vi sentite, a 48 ore dalla sconfitta?

Bertola - "Delusione completa, anche perchè tutte le volte che c'è da fare questo benedetto salto di qualità finiamo sempre nello stesso modo. Oltretutto c'era anche una bella cornice di pubblico, ma tutte le volte finisce male. Poi ieri sera proprio è stato uno sbaglio innanzitutto dell'allenatore: non puoi giocare con una punta in casa contro il Lecce...".

Mercuri - "Tanta delusione. Sembra un destino crudele, ma l'urlo ci rimane sempre strozzato in gola. Quando è il momento di fare quel salto per ambire a traguardi di un certo tipo... tac, ci fermiamo. Anche in partite che sulla carta sembrano facili, anche se poi nel calcio non ci sono partite facili. Il mio giudizio sulla squadra non cambia: il Torino secondo me è un ottima squadra e Mazzarri è un ottimo allenatore; rimane però questa delusione. Se fossimo stati alla quartultima giornata sarebbe stato un dramma, perché magari saremmo stati in lotta per qualcosa. Essendo solo alla terza, provo a guardare il lato positivo, meglio inciampare adesso e non dopo. È una squadra che deve diventare un po' più cinica e sfruttare le occasioni in queste partite più alla portata. E poi forse un po' più di spregiudicatezza in casa, giocare contro certe squadre con qualche attaccanti in più...".

Possetti - "C'è tanta rabbia e tanta delusione, è stata la classica partita da Toro. Io ho abbandonato lo stadio prima del triplice fischio talmente ero schifato, non mi era mai successo negli ultimi 10 anni. Nel momento in cui dobbiamo fare il salto di qualità toppiamo sempre, mi ha ricordato molto le partite contro Bologna e Parma dell'anno scorso. In genere al Torino capitano due partite così all'anno: una all'andata e una al ritorno. Speriamo di essercela giocata subito alla prima giornata e esserci tolti la preoccupazione. Io lunedì non ho visto scendere in campo il Toro, non ho visto la squadra che due settimane fa aveva vinto contro l'Atalanta a Parma. La squadra va sostenuta sempre, ma è anche giusto che quando perdi senza giocare venga fischiata. E io lunedì l'ho fischiata! Adesso ripartiamo da Genova, sperando sia stato solo uno scivolone".

A proposito di responsabilità: secondo voi, chi ne ha di più in questa questa debacle? Mazzarri o i giocatori?

Bertola - "Prima di tutto le ha l'allenatore. Perché ha messo in campo alcuni giocatori che hanno fatto male, tenendo in panchina giocatori che avrebbero potuto fare di più. L'errore principale secondo me sono state le scelte tecniche. L'allenatore è quello che deve dare la spinta, i giocatori sembravano tutti spompati dopo solo due partite ed è strano. Lunedì sera ha fatto un figurone il Lecce, che è il Lecce. Non aveva ancora fatto gol in campionato e ne ha fatti due qua. E se ne avesse fatti altri due o tre non avrebbe rubato niente".

Mercuri - "Il nostro allenatore ha fine partita si è preso tutte le colpe. Però io ricordo altri episodi simili, quando Mazzarri in panchina non c'era ancora. Penso ad esempio a un 1-4 in casa contro il Verona, in cui potevamo andare primi in classifica. Negli anni recenti è sempre successo così e in quel caso in panchina non c'era Mazzarri, c'era Ventura. Nel momento in cui dobbiamo vincere una partita, la partita la perdiamo clamorosamente. Come successo anche lo scorso anno contro Bologna, Parma o Cagliari... È una cosa strana da interpretare. Non so se dipenda da un fattore psicologico o da un fattore fisico, ma non credo perché ho seguito tutta la preparazione. Non mi so spiegare questa involuzione, non penso neanche che abbiano sottovalutato la partita. Si sono incartati, magari ci servirà di lezione. Poi parliamoci chiaro: nessuno tra i tifosi si aspettava che il Lecce vincesse con il Torino. Uno parte e va allo stadio convinto di vincere e poi rimane con questa amarezza. Si vede che siamo destinati a soffrire. Ma alla lunga sono convinto che faremo bene".

Possetti - "Quello che mi ha colpito è stata la tenuta atletica, il Lecce correva il triplo di noi e noi fermi completamente in bambola. Ho visto troppi giocatori che camminavano, quindi secondo me la colpa è di Mazzarri e del suo staff che in 15 giorni non sono riusciti a trasmettere la difficoltà di questa partita. Gli avversari, a prescindere dal fatto che il Lecce sia una neopromossa, non vanno sottovalutati e secondo me questa volta abbiamo sottovalutato il nostro avversario. Poi tanto di cappello a Mazzarri, che è un allenatore che ammiro e stimo da sempre. Capitano delle partite storte, possono capitare a chiunque, però secondo me è stata una prestazione talmente orribile e vergognosa che non basta nemmeno chiedere scusa. È troppo facile chiedere scusa in questi casi. Oltre la tenuta atletica non capisco come, viste le premesse, Mazzarri abbia tenuto una squadra abbottonata con Belotti unica punta. Verdi me lo aspettavo in panchina, Zaza invece mi ha lasciato perplesso: scelte di formazione sbagliate".

In difesa senza dubbio è mancata la qualità Nkoulou. Come avete vissuto da tifosi il caso che ha tenuto banco fino a una settimana fa?

Bertola - "Servire serve sicuramente. Penso sia stato gestito nella maniera giusta: c'è stata la punizione e poi sono arrivate le scuse, anche se mi sono sembrate di circostanza. Adesso l'importante è che rientra perché ne abbiamo bisogno e lo si è visto l'altra sera. Poi cosa sia successo esattamente non si sa, penso ci sia stato di mezzo Petrachi. Evidentemente pensava di andare alla Roma, poi i piani sono cambiati e lui è rimasto spiazzato. Ma questo è quello che penso io".

Mercuri - "In difesa è evidente che mancava qualcosa, Nkoulou lo scorso anno era titolare inamovibile. Io subito ho pensato che avesse un problema personale, poi la faccenda si è sviluppata diversamente. Il Torino comunque ha fatto bene ad accettare le sue scuse, ho anche letto la sua lettera. Per quanto mi riguarda, la storia è finita lì: mi auguro che possa rientrare e mettersi a disposizione della squadra. Poi io faccio il tifoso, per altre cose ci pensa la società. Ma comunque sono convinto che se tornerà farà benissimo, anche perché è un giocatore che a noi serve".

Possetti - "C'è stata molta confusione. I problemi del Toro in difesa sono cominciati da quando Nkoulou è uscito di scena, già dalla partita d'andata contro il Wolverhampton dove c'era fisicamente in campo, ma aveva ammesso lui stesso di non essere concentrato. Dispiace dirlo perché a me il comportamento di Nkoulou non è piaciuto, però questa squadra ha bisogno come il pane di un giocatore così. Dà sicurezza a tutto il reparto, purtroppo senza di lui si balla tantissimo. Mi auguro che Lyanco possa sostituirlo, ma al momento è Nkoulou il miglior difensore che ha il Toro e spero che già a Genova possa tornare in campo e si riparta tutti insieme da zero".

 Come valutate invece l'operato del Torino sul mercato? Siete soddisfatti?

Bertola - "Mi può star bene chi è arrivato, ma i tempi sono stati sballati completamente. Non puoi aspettare i risultati dell'Europa League per fare gli acquisti, anche perché tanto alla fine non è che Verdi lo ha pagato meno. Avesse risparmiato dei soldi avrebbe avuto senso, ma a queste condizioni avrebbero dovuto prenderlo prima se si voleva andare avanti in Europa League. Ma probabilmente non c'era neanche più tanta ambizione di farlo da parte della società. Evidentemente si accontentano...".

Mercuri - "È chiaro che quando c'è il mercato noi tifosi sogniamo. Poi quando i giorni passano e iniziamo a vedere che tutte le squadre comprano qualcuno e noi no è normale rimanere delusi. Io comunque ero consapevole che il Torino fosse già un'ottima squadra e secondo me la società ha operato bene. Ci servivano due o tre giocatori, non di più e alla fine il Torino li ha presi. Verdi lo seguivano dall'inizio e alla fine sono riusciti a prenderlo. Per cui dire con il senno di poi che se fossero arrivati prima avremmo passato il turno con il Wolverhampton io non credo. Ero allo stadio sia all'andata che al ritorno, erano due squadre alla pari. Siamo stati sfortunati nel sorteggio, ma la società non ha agito con scelleratezza. Non ho niente da recriminare su questo".

Possetti - "Io sono soddisfattissimo, abbiamo preso quelli che dovevamo prendere. Per Verdi è stata una trattativa lunga, ma il Napoli non lo voleva cedere fino a quando non trovava un sostituto. Appena lo ha sostituito lo hanno liberato. E non sono convinto che se avessimo avuto Verdi prima del doppio confronto con il Wolverhampton sarebbe cambiato qualcosa. Laxalt invece è un ottimo esterno, che mi piace già dai tempi di Genova. Può essere un'ottima alternativa ad Ansaldi e avremo modo di vederlo all'opera. Spero già da titolare, perché l'Aina che abbiamo visto lunedì non è quell'arma in più di cui abbiamo bisogno in questo momento".