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Torino Primavera, le difficoltà ci sono: serve l’elmetto in testa per superarle

Giovanili / Contro il Cagliari un'ottima partita per un'ora, poi un calo fisico e mentale ha portato alla sconfitta

Roberto Ugliono

Contro la Primavera del Cagliari è arrivata la prima battuta d'arresto casalinga (anche se la dimora momentanea è il campo del Chisola a Vinovo) del Torino di Marco Sesia. Una sconfitta che fa pensare, ma lascia anche qualche segnale positivo, perché i primi 60 minuti sono stati giocati con la giusta intensità e alla pari con una compagine al momento in grande forma e sicuramente con una fisionomia più rodata rispetto a quella del Toro di Sesia. Non a caso, infatti, sono stati i granata a passare in vantaggio a inizio ripresa, dopo che sul finire del primo tempo Sandri aveva colpito una tanto clamorosa quanto spettacolare traversa. Poi è arrivato un calo sia fisico che mentale.

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IDENTITA' - Per quanto possa essere comprensibile non riuscire a reagire a quel 2-1 dei sardi, non è però ammissibile perdere la propria identità. Anche da queste lezioni si passa per la formazione di professionisti maturi, il primo obiettivo della squadra. I singoli si valorizzano se la squadra funziona, e dunque è importante che questa Primavera capisca chi è e cosa vuol diventare. In particolare il profilo di questa squadra deve essere quello di un gruppo che sappia spostare ogni contesa sotto l'aspetto dell'agonismo. Questo anche perché mancano, senza ombra di dubbio, giocatori in grado di risolvere le partite con un colpo come poteva essere Vincenzo Millico un anno fa. I ragazzi, dunque, devono rimettersi subito in carreggiata, cercando di trovare quello spirito che il tecnico sta cercando di infondergli. Se interpretata in questo modo, la partita con il Cagliari può essere proprio un momento chiave per i granata.

REAZIONE – Ripartire con l’elmetto in testa deve essere la parola d’ordine già dalla trasferta in casa Sampdoria del prossimo lunedì. Servirà raddoppiare gli sforzi per poter intraprendere la partita con la giusta mentalità e così non solo in settimana (spesso è stato sottolineato l'impegno dei ragazzi negli allenamenti), ma anche durante il match per tutti i novantacinque minuti. Le difficoltà, d'altronde, saranno molte e se ne incontreranno sempre. Per affrontarle bisognerà evitare di scoraggiarsi come fatto con il Cagliari, replicando invece quel secondo tempo con la Roma, durante il quale si è potuta ammirare una Primavera con lo spirito Toro. Con questa mentalità e questa volontà si deve arrivare fino a gennaio, quando il mercato potrà risolvere anche alcuni problemi legati a una rosa poco omogenea e alla ricerca di maggiore qualità. Ora è il momento di ripartire e di lasciarsi il Cagliari alle spalle, perché - per dirla alla Charles de Gaulle - si è persa una battaglia, ma non la guerra.