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Torino Primavera, Scurto si presenta: “Dai ragazzi mi aspetto serietà e dedizione”

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Le parole del nuovo tecnico della Primavera granata ai microfoni di Torino Channel

Redazione Toro News

Anche la Primavera ha iniziato la preparazione in vista della prossima stagione, la prima sotto le direttive di Giuseppe Scurto. L'ex tecnico della Roma Under 18 è al via della sua esperienza sulla panchina granata e ha scelto di presentarsi ai microfoni di Torino Channel.

Vogliamo conoscerla un po' meglio, partendo dalla carriera di calciatore. Ha giocato nella Roma e nel Chievo, chiudendo in Serie B una carriera che purtroppo è finita presto...

"Ho fatto le giovanili alla Sampdoria, sono stato cinque anni a Genova. Poi sono passato alla Roma a 18 anni, dopo due stagioni in Primavera ho fatto l'esordio in A e in Champions. Da lì è partita la mia carriera, purtroppo breve, perché ho avuto alcuni incidenti al ginocchio che mi hanno condizionato e ho dovuto smettere presto. Ma mi sono tolto belle soddisfazioni, ho fatto un po' di partite nella Roma e poi anche nel Chievo. Anche lì delle grandi soddisfazioni, siamo arrivati addirittura a fare i preliminari di Champions. Ho avuto la possibilità di disputare un Europeo Under 21 e ho fatto tante presenze con le Nazionali giovanili. Nonostante abbia dovuto smettere presto, mi sono tolto belle soddisfazioni"

Questo ha dato però spazio a una carriera da allenatore iniziata altrettanto presto. Quando ha capito di avere quest'indole?

"Ci stavo pensando da un po'. I miei problemi al ginocchio si stavano trascinando da tempo, quindi è un pensiero che avevo anche mentre giocavo. Quando ero alla Juve Stabia, durante il mio ultimo anno da giocatore, continuavo ad avere dei problemi fisici e ho chiesto alla società se potevo essere utile in un altro ruolo. Da lì ho iniziato a collaborare nel Settore giovanile della Juve Stabia e poi ufficialmente dall'anno successivo ho iniziato a Palermo dagli Allievi nazionali, l'avvio della mia carriera da allenatore"

Che ricordi ha degli anni a Palermo, a Trapani e poi alla Spal? A Ferrara c'è stata la collaborazione con Ludergnani, che ora ritrova a Torino come responsabile del Settore giovanile...

"Sono stati tutti anni molto importanti. A Palermo sono rimasto sei anni, per quattro ho allenato gli Under 17 e per due la Primavera. Con l'Under 17 ci siamo sempre piazzati tra le prime otto d'Italia, per una società che non c'era mai arrivata è stata sicuramente una grande soddisfazione. Poi il passaggio in Primavera, dove abbiamo subito vinto il campionato Primavera 2. Siamo riusciti poi a fare un'ottima stagione in Primavera 1, in un campionato molto difficile. Sono stati anni molto belli e importanti, abbiamo visto crescere tanti ragazzi che ora si trovano tra i professionisti. Poi sono passato al Trapani, in Primavera 2, dove ci siamo tolti belle soddisfazioni. E' una società che in Primavera non ha mai avuto grossi risultati, ma siamo riusciti comunque ad arrivare secondi. Ho un bellissimo ricordo anche di quella stagione. E poi sono andato alla Spal, in una stagione ricca di soddisfazioni in cui abbiamo avuto la possibilità di far crescere tanti ragazzi. Abbiamo fatto buoni risultati, chiudendo quasi in zona playoff. Lì ho conosciuto il direttore (Ludergnani, ndr). Nella stagione passata sono tornato a Roma da allenatore dell'Under 18, esperienza importante in un settore giovanile che lavora bene. E' un'esperienza che sicuramente mi ha fatto bene e mi ha arricchito".

Pensa sia un valore aggiunto tornare a parlare lo stesso credo calcistico con Ludergnani?

"Sicuramente penso possa essere un vantaggio conoscersi e aver già lavoro assieme. Conosciamo la difficoltà del campionato e del lavoro che ci aspetta, ma abbiamo grandi motivazioni, voglia di far bene e di aiutare a far crescere questi ragazzi. Non dimentichiamoci che l'obiettivo principale di un settore giovanile è far crescere i ragazzi e cercare di aiutarli ad arrivare in Prima squadra o quantomeno a ritagliarsi uno spazio importante tra i professionisti"

Qual è la soddisfazione più grande per lei nel suo lavoro?

"Per un allenatore di Settore giovanile, l'obiettivo principale è far crescere i ragazzi e dare un contributo affinché possano andare in Prima squadra o possano comunque avere delle opportunità tra i professionisti. Questo è il nostro compito, poi è chiaro che fare risultati importanti è qualcosa che aiuta, che dà maggiore visibilità ai ragazzi e al lavoro stesso. La maggiore soddisfazione è vedere ragazzi che hai allenato tra i professionisti, possibilmente in Serie A"

Cosa si aspetta dai suoi ragazzi?

"La richiesta è quella che si comportino da professionisti: con serietà e dedizione al lavoro. Devono capire l'importanza di quello che si stanno giocando, perché dopo la Primavera il Settore giovanile finisce e quindi si stanno giocando una carta importante per approdare tra i professionisti. Cercheremo di sfruttare questo periodo per farci trovare preparati al meglio per affrontare un campionato complesso e con tante squadre ben attrezzate. Il livello negli ultimi anni è salito".

 

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