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Esclusiva

Copparoni a TN: “Vanja? Nel derby doveva essere più attento e coraggioso”

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In esclusiva su Toro News le parole dell’ex portiere di Cagliari e Torino in vista della sua personale partita del cuore

Andrea Calderoni

Sardo di San Gavino Monreale, Renato Copparoni deve le proprie fortune nel mondo del calcio a due club: il Cagliari e il Torino. In granata ben nove stagioni: dal 1978 al 1987. Per tanti anni secondo dapprima di Giuliano Terraneo e poi di Silvano Martina, durante la stagione 1985/1986 un infortunio di quest’ultimo gli permise di disputare parecchie partite e di diventare il primo portiere a parare un rigore a Diego Armando Maradona in Italia. In esclusiva su Toro News l’ex portiere ci illustra i temi caldi della sua partita del cuore, quella tra Torino e Cagliari, in programma all’ora di pranzo di domenica.

Buongiorno Renato, come giudica il pareggio dell’Allianz Stadium del Torino?

“Un ottimo pareggio, soprattutto per la mole di gioco prodotta. Il Torino ha giocato molto aggressivo ed è sembrata la squadra di inizio 2022 che non avevo visto contro Udinese e Venezia. È stato un Toro vecchia maniera con cuore, animo, grinta. Lo spirito del Toro è venuto fuori contro la Juventus. Per settanta minuti ha tenuto in mano il pallino del gioco. Ha preso, tra l’altro, un gol strano che poteva essere evitato con maggior attenzione. Per fortuna Belotti ha rimesso tutto in parità. Mi sembra che il Toro sia sulla strada buona”.

Parliamo proprio del gol subito: quante responsabilità ha il suo ex collega Vanja Milinkovic-Savic?

“Un po’. Poteva uscire su quel cross. Doveva essere più attento e più coraggioso perché c’era margine per intervenire in uscita. Capitano, però, queste incertezze. Secondo me, poteva anche opporsi meglio sulla conclusione di De Ligt perché il pallone è passato proprio tra lui e il palo. Doveva essere un po’ più reattivo”.

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Sono errori figli di un momento complicato da gestire dal punto di vista psicologico?

“A volte quando sei uscito male e hai subito critiche, perdi alcune certezze e sei frenato. Una catena ti lega alla linea di porta. Purtroppo in Italia si è portati a criticare troppo frettolosamente gli estremi difensori, all’estero non succede. L’errore del portiere vale tanto quanto l’errore dell’attaccante a porta vuota. Purtroppo, il portiere è l’ultimo baluardo e quindi viene attaccato con più facilità. Dovrebbero cambiare le considerazioni e le valutazioni. Il nostro ruolo ha sempre pagato dazio”.

Anche il prossimo avversario del Torino è reduce da un pareggio prestigioso: come sta il Cagliari?

“Ha disputato una partita meravigliosa contro il Napoli. Il Cagliari è in forma e ha giocato con grinta e furore agonistico. Sta cambiando completamente atteggiamento rispetto a qualche mese fa e quindi prevedo una gara combattuta e dai toni agonistici non indifferenti. Sarà una partita molto bella e giocata a viso aperto da entrambe le formazioni. Il Torino gioca in casa e deve dare continuità di risultati, mentre il Cagliari ha bisogno di punti veri e non più soltanto di pareggi”.

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Il grande ex sarà Walter Mazzarri: sentirà particolari emozioni a tornare a Torino da avversario?

“Come tutti, anche Mazzarri è un uomo e proverà delle emozioni particolari. Ci sono sentimenti che non possono essere messi da parte. Non si possono dimenticare gli anni al Toro. Se poi ci sono state le critiche, allora vorrà anche prendersi la rivincita. Emozioni positive e negative, però, passeranno nell’animo di Mazzarri soltanto all’inizio del match, poi dopo il fischio dell’arbitro sarà concentrato a guidare la squadra. Penso che comunque a Mazzarri farà piacere ritrovare il proprio passato”.

Cosa hanno rappresentato Cagliari e Torino nella sua carriera calcistica?

“Da sardo il Cagliari è stato il mio trampolino di lancio nel mondo del calcio. La squadra della mia terra e della mia città. Devo tanto al Cagliari e sono tifoso rossoblù. Con il Torino sono diventato uomo. Sono maturato in granata. Sono stato nove anni e i colori granata sono la mia seconda pelle. Impossibile cancellare quei trascorsi. Le prime stagioni sono state un po’ sofferte, mentre le altre tutte a ottimo livello. Alla fine ho deciso di andare via per alcune incongruenze con Radice e ho cambiato aria”.

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