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Guarro (Calciomercato.com): “Mazzarri sa far soffrire l’Inter. E a Milano non ha fatto male”

Intervista / Il giornalista della squadra avversaria ci presenta la sfida di sabato alle 20.45 al "Grande Torino"

Andrea Calderoni

Torino-Inter sarà, come sempre, una grande classica del calcio italiano. La sfida tra granata e nerazzurri si rinnoverà sabato e per presentarla Toro News si è affidato a Pasquale Guarro, giornalista del portale Calciomercato.com, che segue da vicino le vicissitudini del club meneghino.

Buongiorno Pasquale, che partita ti aspetti sabato alle 20.45 allo stadio “Grande Torino”?

“Le squadre allenate da Walter Mazzarri storicamente fanno soffrire l’Inter. Accadeva già ai tempi della Reggina e del Napoli. È altresì vero, però, che anche per Mazzarri è stato spesso complicato giocare contro Antonio Conte. Sarà un match tignoso, tosto e complicato per l’Inter. I nerazzurri hanno faticato in questo inizio di stagione contro le squadre che sanno difendersi bene. Inoltre, il Torino e l’Inter si affronteranno molto probabilmente con un modulo speculare. Saranno, dunque, decisivi gli uno contro uno”.

A tal proposito quale sarà il duello individuale più significativo della partita?

“Penso che non riguardi i singoli, ma due reparti: la difesa del Torino e l’attacco dell’Inter. Se Lukaku e Martinez staranno bene, allora per i granata la gara risulterà più complessa. Molte delle fortune dell’Inter dipenderanno dal belga e dall’argentino. Attualmente, infatti, la rosa nerazzurra, soprattutto in attacco, è molto corta e dunque Conte ha veramente poche soluzioni in panchina in grado di ribaltare la situazione”.

Anche a centrocampo, tuttavia, l’Inter non se la passa molto bene, vero?

“In effetti, ci sono parecchi problemi e il centrocampo dell’Inter sarà rimaneggiato. Sensi con ogni probabilità non ci sarà. Conte, inoltre, deve capire come stanno Barella e Brozovic dopo la Nazionale”.

A Torino l’Inter giocherà, secondo te, pensando anche alla gara di Praga contro lo Slavia di mercoledì?

“No, per Conte al primo posto c’è il campionato. Il tecnico considera la qualificazione agli ottavi di Champions League un miracolo, perché non dipende più soltanto dall’Inter. Priorità, dunque, alla Serie A. Il suo obiettivo è combattere con la Juventus fino a maggio. Ora vuole rimanere in scia ai bianconeri in modo tale da migliorare la rosa con il mercato di gennaio”.

Conosce bene l’ambiente nerazzurro anche Mazzarri. Per lui ai tempi dell’Inter l’unico esonero della carriera. È stata veramente così disastrosa la sua esperienza all’ombra della Madonnina?

“Mazzarri è arrivato all’Inter nel momento sbagliato. Al tempo l’Inter era disastrata dal punto di vista societario. Massimo Moratti era prossimo a vendere il club a Erick Thohir. Fatta questa doverosa premessa, il primo anno di Mazzarri non fu poi così male. L’Inter concluse al quinto posto e non si qualificò per la Champions League, ma la rosa nerazzurra era molto inferiore rispetto all’attuale. Mazzarri poteva contare su giocatori di seconda fascia come M’Vila, Medel, Dodo e poi Cambiasso e Zanetti erano prossimi al ritiro. Entrambi erano ancora delle istituzioni per tutto il mondo Inter ma le loro prestazioni erano peggiorate sensibilmente rispetto al glorioso passato”.

Ma il gioco di Mazzarri a Milano non fu mai completamente apprezzato.

“No, il suo modo di schierare la squadra e la sua mentalità furono sempre molto discussi. Il primo anno, comunque, fece il suo con in attacco con il primo Icardi e Belfodil e considerando le situazioni complesse che circondavano l’Inter. Poi, il secondo anno il gioco non crebbe e anche i risultati rimasero insoddisfacenti. I tifosi nerazzurri erano abituati a lottare per certi traguardi e quindi il rapporto si deteriorò definitivamente. È vero che Mazzarri probabilmente poteva dare qualcosa in più alla causa, ma non si può negare che non aveva né la squadra né l’ambiente societario giusti per poter ottenere grandi risultati”.