interviste

”Il Toro non ha bisogno di favori”

di Paolo Morelli

Se c'è un nome che sta per Roma e "salvezza", quel nome non può che essere Roberto Muzzi. Due anni fa, la sua rete valse la vittoria e la salvezza del...

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Se c'è un nome che sta per Roma e "salvezza", quel nome non può che essere Roberto Muzzi. Due anni fa, la sua rete valse la vittoria e la salvezza del Toro ad una giornata dalla fine. Ora la situazione è ben peggiore, ed anche l'ex attaccante granata non appare molto ottimista sul futuro, a 90 minuti dal termine del campionato. Attualmente è tesserato col Padova, ma è fuori rosa, e a giugno si iscriverà al corso per diventare allenatore, magari delle giovanili (e magari di quelle granata).«Quella partita? Speravamo almeno di fare un pari, e abbiamo vinto con un po' di fortuna, perché loro hanno preso qualcosa come quattro traverse», commenta così Roberto Muzzi quel Roma-Torino 0-1 del 2007. Ma parliamo dell'esperienza giallorossa dell'ex attaccante del Toro. «Sono stato a Roma dal '90 al '94 - racconta - e ho esordito in serie A a 18 anni. Devo tanto alla Roma, un ambiente che mi ha cresciuto. Sono molto legato a Bruno Conti. I tifosi? Si sono sempre comportati bene con me, nonostante sapevano fossi della Lazio, ma a loro bastava che io dessi il massimo sul campo». Con la Roma, Muzzi ha conquistato il suo primo trofeo, la coppa Italia.«Il Toro mi ha lasciato tanto - confessa l'attaccante parlando dell'esperienza granata -. Quella maglia è troppo importante, prima di arrivare a Torino io non lo sapevo, ma quando la indossi ti resta tutta la vita. I tifosi poi sono molto attaccati alla squadra, questa è una cosa bellissima». Tifosi che sono anche molto stufi, soprattutto per il probabile esito di questa stagione. «Mi spiace dirlo, ma la vedo difficile per il Toro - spiega - perché deve aspettare il risultato di un altro campo. Un piccolo spiraglio c'è, ma è molto molto difficile». Camolese farà a meno di sette giocatori squalificati, di cui cinque per la rissa dopo Toro-Genoa. «L'ho vista in televisione - commenta -, sono immagini molto brutte, non so chi sia il colpevole né voglio stabilirlo, ma capisco il nervosismo dei giocatori del Toro. Quando c'è quella tensione, basta una piccola scintilla per provocare queste reazioni. E' successo all'Inter in Champions col Valencia, può succedere anche al Toro».Una rissa che i soliti moralisti a posteriori hanno imputato alla vittoria del Genoa, come se il Toro si aspettasse dei favori da una squadra gemellata. «Il Toro non ha bisogno di favori - obietta con decisione Muzzi -, la reazione verso i genoani era motivata dal fatto di aver perso una partita importante. Accusarli di questa cosa è pesante e non è giusto per questi giocatori che stanno lottando per restare in serie A». No che non è giusto.

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