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Esclusiva

Maniero a TN: “Belotti? Non avrà problemi a rientrare nel contesto squadra”

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In esclusiva su Toro News le parole dell’ex attaccante, doppio ex della sfida tra Torino e Venezia

Andrea Calderoni

Filippo Maniero è il più classico dei doppi ex del match di sabato tra Torino e Venezia. Una stagione in granata, la 2004/2005, culminata con la promozione in Serie A (poi finita in niente a causa del fallimento societario). Ben quattro annate al Venezia e 54 gol all’attivo tra massima categoria e Serie B. In esclusiva su TN Maniero illustra i principali temi della gara di sabato sera tra i granata di Ivan Juric e i lagunari di Paolo Zanetti.

Buongiorno Filippo. Torino e Venezia rappresentano due belle parentesi nella sua carriera.

“Sì, sono state due parentesi positive. Al Venezia sono stato quattro stagioni, tre delle quali in Serie A e quando ho giocato in B ho ottenuto la promozione. Sono stati quattro campionati con diversi gol realizzati. Il Venezia è la squadra in cui ho militato per più tempo. La ricordo con piacere. Lo stesso dicasi per il Torino. Ho militato un solo anno ma siamo stati promossi in A tra mille difficoltà. La piazza è stupenda e non sono io quello che lo deve ribadire. Resto a distanza di tempo felice di aver fatto parte di quella cavalcata. Sappiamo tutti come andò a finire in estate. Resta il rammarico di non aver giocato in Serie A l’anno successivo, ma resta la felicità della gioia regalata ai nostri tifosi. La gara di ritorno contro il Perugia al Delle Alpi con sessanta mila tifosi resta indelebile”.

Il suo ricordo in granata è proprio quella finale dei play-off?

“L’andata fu una cosa, il ritorno un’altra. La nostra preoccupazione era di non regalare qualcosa di bello ai tifosi. Andammo in svantaggio 0 a 1 e al Perugia bastava un solo gol per andare in A. Fu una serata logorante dal punto di vista fisico e psicologico perché c’era la paura di deludere un intero popolo. Per fortuna andò tutto per il meglio e difficilmente mi potrò dimenticare quell’emozione”.

Sabato che gara si aspetta tra Torino e Venezia?

“Il Torino sta facendo un gran bel campionato, al di là della sconfitta di Udine. Penso che il lavoro di Juric sia straordinario. Non è facile essere in quella posizione di classifica al primo anno. Il Venezia deve lottare per non andare in Serie B. Credo che tutti fossero consapevoli delle possibili difficoltà. Sta lottando ed è fuori al momento dalle ultime tre posizioni. Anche il Venezia è perciò in linea con le aspettative”.

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Si attendeva uno Juric così determinante sotto la Mole?

“Considerato il lavoro svolto a Verona, me lo aspettavo. Però, le sentenze le emette sempre e soltanto il campo, non il curriculum. La partenza è stata discreta, poi il Torino ha iniziato a somigliare al Verona: aggressività a mille, buonissima condizione fisica e gioco arrembante. Il Torino bada al sodo. Merito al mister e ai giocatori che lo stanno seguendo alla lettera”.

Quanto è difficile per Andrea Belotti inserirsi in questo contesto dopo una prima parte di stagione da dimenticare?

“Penso che non avrà difficoltà a reinserirsi nel contesto squadra. Belotti è al Torino da tantissimi anni, è il capitano e non avrà problemi. Bisognerà valutare la sua condizione. La preoccupazione più grande per Juric è quella di recuperare fisicamente al 100% Belotti. Per il resto il giocatore non si discute per esperienza e importanza”.

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La convince l’acquisto di Pietro Pellegri?

“Non lo so. Non conosco bene il ragazzo. Mi auguro che possa dare il suo contributo. Se è stato scelto, avrà caratteristiche che soddisfano il tecnico”.

C’è qualche giocatore del Torino che l’ha sorpreso particolarmente?

“Direi un po’ tutta la squadra. Non è una questione di singoli. Penso che giocare al Torino non sia un discorso di singoli come può essere per l’Inter o il Milan. La differenza la fa il gruppo”.

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