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Lettera aperta del sindaco Chiamparino a Toro News

Quando qualche mese fa ero impegnato a rispondere ai tifosi nel forum dedicato al Filadelfia nel mio sito www.chiamparino.it mai mi sarei aspettato che in...

Redazione Toro News

Quando qualche mese fa ero impegnato a rispondere ai tifosi nel forum dedicato al Filadelfia nel mio sito www.chiamparino.it mai mi sarei aspettato che in pochi mesi la priorità sarebbe diventata la sopravvivenza stessa della squadra. Da allora sono accaduti tanti fatti, compresa la più inutile delle promozioni in serie A.In questi giorni sono stato accusato da alcuni di essermi occupato troppo del Torino Calcio e di averlo fatto con ingenuità, incapacità o addirittura malafede.

Utilizzo questo sito per rispondere alle critiche, non prima di aver ricordato che il Torino è un patrimonio di tutti torinesi e che quindi aver lavorato per dare continuità alla storia centenaria del Torino e prospettive al suo futuro ha significato aver lavorato non solo per i tifosi granata ma per tutta la Città.

Vorrei chiedere ai miei critici cosa sarebbe successo se non avessimo sostenuto con forza la vacuità della perentorietà della data del 30 giugno richiesta dalla Federazione quale termine ultimo per la presentazione della fideiussione da parte del Torino Calcio che avrebbe consentito l’iscrizione al campionato di serie A? Perentorietà poi smentita dai fatti.

Cosa sarebbe successo se non avessimo fatto di tutto (ahimè vanamente) per trovare un finanziamento che consentisse la presentazione della fideiussione stessa, sostenendo la società di Cimminelli in tutti i gradi di giudizio sia sportivo che ordinario?Cosa sarebbe successo se nel contempo non avessimo fatto di tutto per ottenere il “lodo Petrucci” appoggiando la cordata di Rodda e Marengo, gli unici, voglio ricordare, che hanno avuto il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo perseguendo con determinazione il salvataggio del titolo sportivo e la certezza dell’iscrizione alla serie B?

Cosa peraltro resa possibile ancora dal nostro lavoro, grazie all’intervento determinante della Smat, la società per le acque controllata dal Comune, che ha deciso dalla sera alla mattina - in “zona Cesarini” per usare una terminologia calcistica - di sponsorizzare il Toro di B per due stagioni. Rodda e Marengo si sono sempre detti dei semplici traghettatori e la loro unica ingenuità è stata non esplicitare fin da subito l’esistenza di una scrittura privata che dava titolo per l’acquisto del 51% della nuova società a Luca Giovannone, persona che conoscevo come finanziatore in quanto tale ma che non sapevo e non potevo sapere avesse potenzialmente la maggioranza. Peraltro tutti e tre – Rodda, Marengo, Giovannone – il 10 agosto nel mio ufficio avevano espresso la volontà di cedere la titolarità del lodo ad un imprenditore con le giuste capacità economiche, intenzione ribadita pubblicamente il 19 agosto nel corso della conferenza stampa al caffè Norman.

E ancora, cosa sarebbe successo se non avessimo raccolto il grido di dolore degli stessi “lodisti” cercando il più in fretta possibile un imprenditore che subentrasse alla loro cordata, provando prima con Franco Arese dell’Asics poi con altri imprenditori fino ad arrivare ad Urbano Cairo?Di lì in avanti abbiamo assistito a continui colpi di scena, alti e bassi che hanno messo a dura prova le coronarie di noi tutti. Ma mi sento di dire ancora che sarei pronto ad intervenire nuovamente in prima persona presso la Figc qualora ravvisassi il pericolo di un dissolvimento del lodo Petrucci.Ora però è giunto il momento di mettere le carte in tavola e chi vuole rilevare il Torino ha l’obbligo morale di garantire la massima trasparenza dell’operazione stessa.

Se il Toro sarà rilevato dal dott. Giovannone sarò ben lieto di ammettere tra qualche mese che si è dimostrato all’altezza della situazione. In una vicenda così complessa e convulsa tutti possiamo aver commesso errori o ingenuità, ma io preferisco essere accusato di ingenuità piuttosto che di ignavia.

Sergio Chiamparino

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