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Pulici: “Sarei rimasto nel Toro a vita, ma la mia ombra fa paura”

Paolo Pulici al Filadelfia con la sciarpa del Torino Calcio

L'ex attaccante granata ha rilasciato un'intervista questa mattina a La Stampa

Luca Sardo

Paolo Pulici, ex attaccante del Torino con cui ha vinto lo storico scudetto nel 1976 e beniamino dei tifosi granata, ha rilasciato un'intervista al quotidiano torinese La Stampa trattando ovviamente l'argomento cardine di questo periodo l'emergenza coronavirus: "È dura doversi fermare e restare chiuso in casa. Ogni tanto faccio una passeggiata nei campi, abito fuori dal paese. Lezione che il calcio dovrebbe imparare da questa crisi? Il calcio di oggi non vuole cambiare nulla: i guadagni sono troppo alti, non ci sono quasi più calciatori italiani e poi giocano per i soldi delle tv, mica per i tifosi".

"Io non sono vecchio: io sono antico. La roba vecchia si butta,quella antica ha valore" continua l'ex attaccante granata dicendo: "A casa ho tre palloni. Quello dell’esordio, quello del 100° gol e quello della rete scudetto al Cesena Fosse per me sarei rimasto nel Toro a vita. E' una ferita che sanguina dal 1982. La mia ombra fa paura". 

https://www.toronews.net/interviste/pulici-ricorda-lesordio-in-granata-gigi-riva-mi-diede-la-sua-benedizione/

Infine rivela un aneddoto su Messi e Guardiola: "Il pallonetto che feci a Zoff ha ispirato Messi, me l'ha detto lui quando l'ho incontrato a Milano prima di una partita di Champions contro l'Inter. Tutto questo perché Guardiola gli ha fatto vedere e rivedere il dvd “Semplicemente Pulici” con i miei gol. Io mi sono messo a ridere, ma Guardiola è così: l'ho conosciuto a Trezzo quando giocava nel Brescia e mi ha massacrato di domande sul Toro e sulla mentalità granata. Poi negli anni ho scoperto che le regole che avevamo noi al Filadelfia le ha imposte a tutto il Barcellona, dalle giovanili alla prima squadra. Con Guardiola ci sentiamo ancora adesso".