mondo granata

‘Torino FC Anno Zero’

Presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, è stato presentato il libro “Torino F.C. Anno Zero” dello scrittore Gian Maria De Pauli. L'iniziativa è stata promossa...

Redazione Toro News

Presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, è stato presentato il libro “Torino F.C. Anno Zero” dello scrittore Gian Maria De Pauli. L'iniziativa è stata promossa dall’Associazione Piemontese Retinopatici ed Ipovedenti in collaborazione con la Casa Editrice “Elena Morea”. Presentatore dell’evento Carlo Testa il quale ha ricordato: “In questi cento anni di storia è utile soffermarsi su ogni momento della vita granata, ognuno importante. L’avventura inizia adesso, dove è finalmente possibile credere in un futuro migliore”.

"La parola è passata all’autore del libro, Gian Maria De Pauli, che è anche commentatore della trasmissione “Orgoglio Granata”, in onda tutti i lunedì alle 21,30 su GRP (la prima puntata della nuova stagione andrà in onda il prossimo lunedì, 11 settembre): “Voglio precisare che in questo libro non si parla solo di Toro, ma anche della città, delle Olimpiadi. Dopo quattro anni di pene è tornata la luce nel momento in cui c’era il rischio di finire nell’oblio. Questo non è un punto d’arrivo, ma di partenza, tenendo conto che i numeri contano per cui non si possono perdere di vista i bilanci. Un capitolo l’ho voluto dedicare alle Olimpiadi, che hanno trasformato Torino dimostrando che i torinesi non sono affatto bugianen quando le cose vengono fatte bene. Per ultimo non ho voluto dimenticare tutti i personaggi, semplici tifosi, che si sono battuti per far rinascere il Toro”.

"Come rappresentante del Torino FC c’era Gigi Gabetto, dirigente del settore giovanile, figlio dell’indimenticabile attaccante del Grande Torino: “Spesso mi devo dare un pizzicotto per rendermi conto di far parte di questa grande società. Proprio in un momento drammatico della mia vita il Torino mi ha ridato la gioia. Non dimentichiamoci che la società granata è stata la prima di alto livello ad aver usufruito del Lodo Petrucci, così che si è potuto ripartire da una serie più alta, anche se si è azzerato tutto e non c’era più nulla. Questa è un’altra sfida di Cairo, com’è riuscito a costruire un impero nel suo lavoro, farà lo stesso con il Toro, vincendo solo sul campo, perché, anche per ovvie ragioni, è l’unica società che non ha scheletri nell’armadio. Per due anni si è sotto controllo e bisogna pagare tutto nei termini pattuiti, così gli stipendi. Un grosso merito va anche ai tifosi, attaccati morbosamente alla squadra”. Gabetto si è soffermato anche sulla situazione settore giovanile: “E’ giusto che prima di tutto Cairo abbia pensato alla prima squadra, sono arrivati tanti nuovi talenti, che vanno assemblati tra di loro, per cui ci vuole pazienza. Intanto stiamo ricostruendo il settore dei giovani perché con i costi che ci sono è opportuno, non solo per noi, ma anche per le altre squadre italiane, produrre in casa i propri giocatori. Una nota positiva sarà data dal nuovo Stadio Olimpico, che va comunque ampliato ancora di qualche migliaio di posti”.

"Ha toccato un argomento caldo Marco Bongi dell’Apri Onlus, dedicato a chi ha handicap della vista: “Ci sono parecchi tifosi non vedenti che vanno allo stadio immaginandosi solo le azioni, ma siamo preoccupati perché al momento per i disabili i posti sono limitati all’Olimpico.Siamo certi che in futuro il Torino risolverà anche questo problema. Intanto mi preme fare un appello: poter organizzare una partita di beneficenza con il Toro per aiutare a finanziare le nostre attività”.

"L’ultima parola spetta al “ragazzo” Natalino Fossati che non vuole assolutamente essere considerato un vecchio giocatore, ma solo un ex: “C’è una certa nostalgia del derby, ma chi avrebbe mai immaginato la Juve in B? Noi abbiamo una grande qualità: non moriamo mai. I giocatori attuali devono essere orgogliosi di portare questa maglia, io me la sento ancora cucita addosso”. Un pronostico per domenica? “Sono certo: vinciamo”.

"E con questo accenno di positività si è conclusa la presentazione con un annuncio fatto dallo stesso De Pauli: “Nella prima decade di ottobre uscirà un libro sul Filadelfia, curato da me e Fabrizio Turco, dove abbiamo riunito i ricordi di vari personaggi. Proprio ad ottobre ci sarà un altro anniversario importante: gli ottant’anni del mitico stadio, che va ricostruito, com’è ora resta una vergogna”.

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