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Valerio Liboni: “Con ‘Ancora Toro’ mi emoziono ogni volta. Il calcio di Miha, che forza”

Esclusiva TN / L'artista autore dell'inno granata: "Molto meglio l'aggressività rispetto al gioco di Ventura. Vi presento il mio nuovo progetto"

Gianluca Sartori

Esce domani, sabato 18 novembre, "Ancora Toro. Io questa maglia sognavo da bambino", nuovo progetto di Valerio Liboni. Un artista che non ha bisogno di presentazioni: batterista de I Nuovi Angeli, cantautore, produttore, scrittore e chi più ne ha più ne metta. Ma per il pubblico del Torino è soprattutto l'autore di numerose canzoni granata, tra cui ovviamente "Ancora Toro", brano ormai diventato un cult, che viene usato dal Torino come inno della squadra nelle gare casalinghe. Lo abbiamo sentito per avere le sue impressioni di vecchio cuore granata sul momento attuale della squadra di Mihajlovic, e anche per farci presentare il suo nuovo lavoro.

Valerio Liboni, dove sarà quando al "Grande Torino", l'11 dicembre prima del derby contro la Juventus, risuoneranno le note di "Ancora Toro"? 

"La mia presenza allo stadio è ancora in dubbio. Devo dire che ultimamente mi piace stare a casa, così posso emozionarmi per conto mio..."

Deve essere bello sentire migliaia di persone cantare il suo inno.

"E' una cosa meravigliosa e devo dire che sta portando bene, visto che il Toro sta vivendo un bel momento".

Un inno, "Ancora Toro", le cui radici risalgono indietro nel tempo...

"Nel 1989 uscì il "45 giri" intitolato Ancora Toro, un lavoro a quattro mani con Silvano Borgatta. La versione originale era interpretata da quattro giocatori del Torino di allora: Cravero, Rossi, Policano e Bianchi. Non fu un progetto commissionato dalla società, ma un lavoro i cui proventi andarono in beneficenza, alla Casa Ugi di Torino. In seguito fu cantata anche da Little Tony e da "La Strana Società". Poi, nel 2000, insieme a Vittorio De Scalzi facemmo la versione che oggi viene usato allo stadio, inserendola nell'album commissionato dal Torino di allora che conteneva anche il brano "Quelli del Toro". Quattro anni fa, infine, Stefano Venneri decise di utilizzare la canzone a suo modo, nel suo lavoro di speaker ufficiale del Torino. Devo dire che è anche merito suo se oggi la canzone è un successo incredibile che ha superato il milione di visualizzazioni su Youtube. Lo ritengo un grande successo, un inno in cui il pubblico si identifica, un po' come quello di Venditti per la Roma..."

Tornando ai temi attuali. Le piace il Torino di oggi?

"Sì e anche tanto. Mi fa godere molto, da un po' di tempo il Toro non mi regalava queste sensazioni. Credo che col cambio di allenatore ci abbiamo guadagnato e non poco. Personalmente il gioco di Ventura, con tanti passaggi all'indietro e una melina un po' stucchevole, non lo gradivo. Oggi mi godo Mihajlovic, la sua aggressività e il gioco offensivo".

Oggi torna a proporre al pubblico granata il suo lavoro: in che cosa consiste il nuovo progetto?

"Io questa maglia sognavo da bambino" è un lavoro che riassume 30 anni di lavoro a tinte granata. E' un confanetto che contiene un DVD, un CD e un libro. Nel CD ci sono 19 brani dedicati alla passione per il Torino: ci sono tutti quelli che portano la mia firma, come ovviamente Ancora Toro ma anche Sempre Tu, Essere Granata, e Forza Toro, olè: ma anche canzoni di altri artisti come Silvano Borgatta, Vittorio De Scalzi ed Ermanno Eandi. Insomma, una playlist granata completa e per tutti i gusti. Il libro, scritto grazie alla collaborazione del mio amico Maurizio Scandurra, racconta in qualche modo la mia storia, quella di un bambino che si chiamava Valerio come Bacigalupo e sognava di diventare portiere del Torino, salvo poi diventare cantante e dedicare alla sua più grande passione tanti anni di lavoro. Uscirà domani in tutte le librerie Feltrinelli di Torino, poi sarà distribuito anche nelle altre librerie e in edicola. E' un lavoro con cui racconto tutta la mia passione per il color granata e credo che possa rappresentare un ottimo pensiero natalizio per tutti i tifosi granata!2

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