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4 Maggio, il primo e l’ennesimo

Superga, sessantatre anni dopo. C'era il sole quest'anno, c'erano migliaia di tifosi granata, c'era entusiasmo. Un entusiasmo che non viene mai meno nel giorno della commemorazione agli Invicibili, ma che talvolta negli ultimi anni è...

Redazione Toro News

Superga, sessantatre anni dopo. C'era il sole quest'anno, c'erano migliaia di tifosi granata, c'era entusiasmo. Un entusiasmo che non viene mai meno nel giorno della commemorazione agli Invicibili, ma che talvolta negli ultimi anni è stato un po' oscurato da contestazioni che, per dirla tutta, non dovrebbero mai appartenere ad un momento solenne come quello del 4 Maggio. Non è stato il caso di ieri. Entusiasmo, appunto, sorrisi, applausi, cori, commozione. Ma anche foto, autografi, strette di mano. Il primo 4 maggio per tanti granata. In primo luogo per Giampiero Ventura, che sceso dal pullman si è trovato tra due ali di folla che lo acclamavano. E prima di entrare in chiesa, il tecnico ligure si è lasciato scappare un sorriso vero, autentico. All'abbraccio granata non è sfuggito nessuno e ha voluto esserci anche Nando Coppola. Il portiere, dopo l'infortunio, avrebbe potuto curarsi e fare fisioterapia altrove ma ha scelto invece di rimanere qui a Torino, vicino alla sua squadra, ai suo compagni. Il gruppo prima di tutto.

Acclamato non poco Glik, che ha risolto due delle ultime gare, ma anche Stevanovic e Iori. E senza far ricorso ad alcun applausometro sono stati Ogbonna e Bianchi (nella foto M.Dreosti) i due giocatori acclamati più di ogni altro. Angelo, il giocatore uscito dal vivaio che con il Torino ha conquistato la Nazionale e Rolando, che al di là di tutte le vicissitudini dell'ultimo anno rimane il Capitano. Ha dato e ricevuto amore Bianchi, e si è trovato quest'anno per la terza volta di fila a leggere i nomi del Grande Torino. Un onore, prima che un dovere, che ha visto negli ultimi anni, prima di Bianchi, susseguirsi una serie di capitani. Si deve risalire a Marco Ferrante per trovarne uno investito di questo onore per almeno tre volte consecutive.

Ha scandito quei nomi, e lo vogliamo fare anche qui, un'altra volta. I campioni d'Italia: Bacigalupo, Ballarin Aldo, Ballarin Dino, Bongiorni, Castigliano, Fadini, Gabetto, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, il nostro capitano, Valentino Mazzola, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti, Subert.

Nel cuore e nella memoria.