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A 72 anni dal 10 a 0 del Grande Torino all’Alessandria. Ma al “Fila” qualcuno mugugnò…

Memoria / Il 2 maggio 1948 i granata annichilirono i grigi, ma ad inizio ripresa rallentarono e la folla non gradì

Andrea Calderoni

Cosa successe il 2 maggio 1948? Si verificò un fatto letteralmente storico. Fu stabilito un record che tutt’oggi resta ineguagliato nella storia del girone unico di Serie A. A stabilirlo naturalmente il Grande Torino. Allo stadio Filadelfia alle 16 prese avvio un Torino-Alessandria destinato a finire nei libri di storia. I granata annichilirono 10 a 0 i grigi davanti a circa 10mila e 500 spettatori. Il Torino scese in campo con Bacigalupo, Ballarin, Tomà, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Fabian, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Due le sostanziali novità rispetto all’undici che è passato alla storia come una dolce filastrocca (Maroso e Menti, infatti, non partirono dall’inizio e al loro posto vennero scelti Tomà, sopravvissuto alla tragedia del 4 maggio 1949, e Fabian).

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TABELLINO - La giornata era variabile: a scrosci di pioggia si alternavano delle timide schiarite. In realtà, sull’Alessandria grandinò per l’intero pomeriggio, precisamente dal 5’ all’88’. Aprì le danze Ossola, le chiuse Gabetto. Nel mezzo si materializzarono la tripletta di Loik, le doppiette di Grezar e di Fabian e il gol di capitan Mazzola. Dopo 7’ il Torino era già avanti di due reti, che divennero quattro al termine del primo tempo. L’inizio ripresa fu a dir poco paradossale. L’Alessandria era già sconfitta, era ormai inerme di fronte alla forza inarrestabile di uno dei più bei giocattoli della storia del calcio. I granata, perciò, allentarono la presa, abbassarono il ritmo e si misero a controllare il risultato senza voler aggiustare il punteggio a tutti i costi.

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RIVOLTA DEI TIFOSI - I tifosi del Filadelfia, però, come ricordano le cronache del tempo, non gradirono e “stizzita per il fatto che alla lotta s'era sostituita una placida esibizione con chiara rinuncia ai punti, la folla ha fischiato i propri giocatori richiamandoli a far tutto il loro dovere”. Proprio per questo motivo nell’ultimo quarto d’ora il tabellino si è aggiornò rapidamente fino ad arrivare alla cifra record di 10 reti a 0: 75’ e 77’ Grezar, 81’ e 83’ Fabian, 86’ Loik e 88’ Gabetto. Da La Stampa del 3 maggio, giorno successivo al trionfo granata nel derby piemontese, si comprende come il 10 a 0 fu un risultato che andò addirittura stretto al Torino: “Se si pensa al dominio che il Torino ha esercitato, alle innumerevoli occasioni che ha fatto maturare, alle reti che ha mancato vuoi per puro caso vuoi per non accanirsi maramaldeggiando contro una squadra che non era in gradi di opporsi allo straripare della sua offensiva, dieci reti, che pure costituiscono un primato ed una punizione tremenda, non sono il massimo profitto che i campioni avrebbero potuto trarre dalla loro schiacciante superiorità”.