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Aramu: “Con Miha meritavo di più. Il Toro? Ogni anno ci spero, poi…”

Il talento classe '95 oggi in prestito alla Virtus Entella si racconta: "Con la prima squadra granata fu un'esperienza positiva, ma dopo quella gara di Pescara non ebbi più possibilità. Preparazione fisica? Nessun caso-ritiro, fu normale..."

Lorenzo Bonansea

"Mattia Aramu, classe '95, è da sempre considerato uno dei giovani granata più promettenti. Cresciuto nelle giovanili del Toro sin da bambino, all'inizio della scorsa stagione l'allora tecnico Mihajlovic decise di confermarlo in prima squadra, schierandolo in Coppa Italia e poi regalandogli la gioia dell'esordio in Serie A contro il Pescara, in una gara che poi si rivelò parecchio complicata a causa dell'espulsione di Acquah. A gennaio 2017 il prestito a Vercelli e in estate quello alla Virtus Entella, dove - dopo un primo periodo di ambientamento - adesso Aramu si sta giocando alla grande le sue carte. Tra passato, presente e soprattutto futuro, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mattia - che ci ha raccontato la sua stagione corrente, ma anche l'esperienza in primasquadra granata e le sue aspettative per il prossimo anno.

"Ciao Mattia. Come sta proseguendo la tua stagione con la Virtus Entella? Ad inizio stagione sei stato un po’ sfortunato con gli infortuni…

"Sì, l’inizio dell’anno è stato un po' travagliato, con un mezzo infortunio alla caviglia. Giocavo e non giocavo, e mi mancava continuità. Ma da 7/8 partite a questa parte sto bene fisicamente, il mister mi dà fiducia e nell’ultima ho fatto anche assist: anche il mister mi sta dando continuità perché adesso sto meglio. La squadra è forte, siamo tutti ragazzi bravi, anche se la classifica non lo dimostra.

"Quali sono a questo punto della stagione i tuoi obiettivi personali?

"Il primo obiettivo è quello di salvarsi con l'Entella, e ovviamente, per me, di continuare quello che sto facendo.

"Lo scorso anno il prestito a Vercelli. Che voto dai a quell’esperienza?

"E’ stata un’esperienza positiva, abbiamo agguantato una bella salvezza. Feci 16 partite, anche se mi mancò il gol un po' per sfortuna e un po' per demerito mio. Se mi fossero entrati quei 3-4 gol sfiorati, si sarebbe parlato di un’altra stagione, ma giustamente gli addetti ai lavori guardano queste cose. Sotto quell’aspetto potevo fare molto di più.

"Tra i tuoi obiettivi personali immagino ci sia anche una riconferma nel Toro. 

"Ogni anno si dice così, poi si verifica sempre il contrario per vari motivi. Io, sinceramente, in questo momento penso solo a me stesso e fare bene. Se il futuro vorrà dire Toro ben venga, ma se sarà di nuovo prestito valuterò il da farsi.

"Molti ragazzi che che crescono nel Toro dicono di avere qualcosa che gli altri non hanno. E' così anche per te?

"Sì. Il Toro ha una grande storia dietro, è una famiglia. Nelle altre società (magari anche più blasonate) sei uno dei tanti, invece al Toro trattano tutti nello stesso modo. Ti fanno sentire a casa. All Toro mi volevano bene, mi parlavano e mi sgridavano anche. E questo non solo nelle giovanili, ma anche in prima squadra funzionava così.

 Scatto di Chiara Brunero

"Ecco, a proposito. Tu hai vissuto la prima parte della scorsa stagione con la prima squadra del Toro. Che cosa ti ha lasciato quell'esperienza e che ricordi hai di Miha? 

"E’ stata un' esperienza molto positiva. Nei primi due mesi mi sentivo molto bene, sentivo che potevo giocarmi le mie carte. Col Pescara ebbi l'opportunità di esordire in Serie A e il mister mi mise titolare, ma poi Acquah si fece buttare fuori e io dovetti uscire dopo un tempo.  Purtroppo, però, da quel momento Miha non mi ha più dato opportunità, e sinceramente pensavo di meritarmene un'altra - visto che quella partita fu molto strana e condizionata da quell’episodio. Ma non fu così.

"Tanti pensano che i problemi attuali dei granata siano riconducibili ad una cattiva preparazione atletica: tu che l'hai svolta con Mihajlovic prima della stagione 2016/2017, cosa ci puoi dire?

"Posso dire con assoluta sincerità che fu una preparazione fisica normale, e che quindi non c’è nessun caso-ritiro.

"Mattia, il tuo contratto con il Toro scade nel 2019. Dopo tanti anni legato ai colori granata, pensi che sia ancora questa la tua strada? O non escludi niente?

"Dopo un po’ che non riesci a giocare con la tua squadra di appartenenza, non escludi niente. Vediamo, si faranno le valutazioni a fine anno. Anche perché se di qui in poi facessi il botto, magari in estate chissà… Non escludo niente, vedremo a giugno che fare. Sicuramente io vorrei restare al Torino e giocare per quella maglia. Ma poi c’è la realtà, e a giugno vedremo. Ripeto, non escludo niente.

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