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Cairo: “Mazzola un grande, dispiace che Milano ci sia arrivata prima di Torino…”

Interviste / I presidente del Torino ha parlato a margine dell'inaugurazione di via Valentino Mazzola a Milano

Redazione Toro News

"Non poteva mancare Urbano Cairo il giorno dell'inaugurazione della via di Milano intitolata a Valentino Mazzola. "Una cosa che mi ha fatto piacere - ha esordito il patron granata ai microfoni di Sky Sport - è un grande onore che la città di Milano dedichi una via a Valentino Mazzola. Un grande campione della storia del Toro ma anche dell'Italia, un grande giocatore che fece grandi cose nel 'Grande Torino' dei 5 campionati consecutivi".

"Insomma, un giocatore indimenticabile per tutti gli appassionati del gioco del calcio: "Era un centrocampista inizialmente - ha continuato Cairo ripercorrendo le orme dell'ex capitano granata scomparso nella tragedia di Superga - capace di fare entrambe le fasi, di quelli che piacciono agli allenatori di oggi ma anche un grande goleador. Ha fatto 118 gol in 195 presenze con la maglia granata vincendo anche la classifica cannonieri in un'occasione con 29 gol".

""Un grande giocatore ma anche un grande uomo, era quel giocatore che quando le cose andavano male si tirava su le maniche e prendeva per mano i compagni. Nel famoso 'quarto d'ora granata' faceva cose mirabolanti. È un grande onore che Milano lo onori intitolandogli una via, consiglio al comune di Torino di farlo a sua volta, dispiace che sia arrivata prima Milano di Torino a far questo gesto".

"Poi è tempo di parlare di Nazionale, con la partita di questa sera a San Siro che deciderà le sorti degli azzurri. "La Nazionale? Ho letto tante parole ma ho visto pochi fatti. Bisogna giocare e combattere come hanno fatto gli svedesi in casa loro. Ventura? Non l'ho sentito, è un tecnico che ha bisogno di lavorare giorno per giorno e in Nazionale non può farlo".

"Infine il presidente tira le somme di quanto raccolto sin qui dal suo Torino: "A San Siro meritavamo di più, dopo Firenze la squadra ha ricominciato a macinare gioco e punti, credo ci sia margine per continuare nel nostro camino con gli obiettivi prefissati. Meglio la squadra con i 3 centrocampisti che quella con 2, soprattutto se tra gli attaccanti non tutti tornano...".