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Chi non osa non va in Europa

FERRARA, ITALY - FEBRUARY 03: Andrea Belotti of Torino FC in action  during the Serie A match between SPAL and Torino FC at Stadio Paolo Mazza on February 03, 2019 in Ferrara, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Editoriale / Toro deludente nella parte di gara in parità numerica: e l'ennesima chance per svoltare in classifica sfuma

Gianluca Sartori

"La Spal è una squadra organizzata e tosta, vero, e l'espulsione di Nkoulou ha completamente cambiato le carte in tavola, vero. Ma il Torino visto al "Paolo Mazza" è deludente: si tratta di un'altra possibilità sciupata per svoltare in classifica, una delle tante di questa stagione. Classifica che resta aperta, anche per il Torino (sebbene Atalanta e Lazio stasera potrebbero spedire i granata a -4 punti dal sesto posto), ma più per fattori esterni attinenti agli equilibri del campionato che per meriti reali della squadra di Mazzarri, che ad oggi ha un punto in meno della scorsa stagione.

"Una doverosa premessa: in 10 contro 11 i granata sono stati bravi a non perdere testa e partita. Ma si concentri il giudizio nell'ora di gioco in parità numerica. E' qui che il Torino ha fatto meno di quanto avrebbe dovuto e potuto. Il piano gara di Mazzarri, cioè confermare l'undici "difensivo" visto con l'Inter per gestire in un primo momento la veemenza degli avversari e poi provare a vincere la partita nella ripresa con i cambi dalla panchina, era ragionevole ma rischioso: al primo imprevisto, l'espulsione di Nkoulou, è saltato in aria.

"Il Torino non è sceso in campo per imporsi fin da subito, a differenza di quanto visto in altre occasioni. L'atteggiamento troppo abbottonato di squadra e allenatore si è riverberato anche nel primo cambio: fuori Ansaldi, dentro Meité invece di Falque o Baselli ad inizio ripresa. Va bene rispettare l'avversario, ma ci sarebbe piaciuto vedere un Torino in grado di giocarsela con più coraggio e fiducia, sulla scia della vittoria contro l'Inter. Inoltre, va sottolineato che quando la Spal ha alzato il tasso agonistico dell'incontro (per affrontare i corazzieri granata Semplici ha opportunamente sacrificato Valdifiori per far posto a Missiroli e Valoti), il Torino non ha avuto le risorse e la lucidità per spostare la contesa sul piano del gioco e della qualità.

"Mazzarri si è lamentato per alcune scelte arbitrali (forse, stavolta, inopportunamente) e ha fatto notare di non avere per le mani il Barcellona quando gli è stato fatto notare che al Torino servirebbe mettere insieme qualche vittoria consecutiva per svoltare. Vogliamo credere sia una dichiarazione dettata dall'adrenalina: i fatti dicono che 7 partite vinte su 22 sono poche per chi punta all'Europa. E i pareggi, che arrivano puntuali ogni volta che servirebbe svoltare (con dieci segni X il Torino è sempre la squadra che ne ha di più), non possono che anestetizzare l'entusiasmo di una piazza il cui equilibrio è di per sè molto precario.