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Contro il Genoa è tornato il Toro senza nerbo

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Torna Controcorrente di Gino Strippoli: "Granata irriconoscibili in 11 contro 10 e sconfitti meritatamente"

Gino Strippoli

Diventa davvero impossibile capire la trasformazione di questo Toro che diventa peggio del famoso personaggio inventato dallo scrittore Robert Louis Stevenson per il suo romanzo dottor Jekill e mister Hyde. Dalla grande prestazione contro l’Inter, solo di una settimana prima, ad una pessima partita contro il Genoa che è costato una sonora sconfitta meritata seppur per 70 minuti in superiorità numerica in 11 contro 10. Da squadra con grinta e vogliosa di vincere a compagine con scarsa cattiveria agonistica. Davvero una brutta copia del bel Toro visto contro i nerazzurri. E non può essere solo la scusante del mal di trasferta perché non basterebbe a giudicare singolarmente ogni giocatore. Tutti hanno giocato male perdendo palle maldestramente, dove ogni contrasto con gli avversari era molle per non dire più che molliccio. Ogni volta che in fase difensiva il Toro respingeva palla corta la sfera era subito preda degli avversari. Eppure con l’Inter era successo tutto il contrario. Però poi guardando lo score delle ultime partite con avversari cosiddetti piccoli come il Venezia, l’Udinese, Cagliari e Bologna il Toro ha racimolato solo 1 punto contro i rossoblù e nelle ultime 7 partite il Toro ha realizzato solo 3 miseri punti conquistati contro la Juventus, il Bologna e l’Inter.

Però c’è qualcosa di strano in questo Toro, non è davvero possibile passare da un estremo all’altro in una sola settimana  anche solo a livello di prestazione. E così i granata riescono a far risorgere un Genoa che non vinceva da ben 6 mesi. Juric deve spiegare come mai la sua squadra fa benissimo con le cosiddette grandi per poi spegnersi contro chi lotta per la salvezza. Il Genoa ha fatto la sua partita, voleva vincere per dare ancora speranza alla possibile salvezza e ha meritato per l’impegno profuso, per la sua voglia di lottare su ogni pallone, per aver dato grinta sul campo mordendo le gambe degli avversari, senza neppure essere poi tanto fallosi tant’è che il secondo giallo preso da Ostegard per fallo su Izzo sarebbe da rivedere bene. Giusto riconoscere anche questo!

Eppure l’approccio alla partita il Toro lo ha messo in campo positivamente ma è durato davvero il piccolo lasso di tempo di 11 minuti con Sirigu che mandava in angolo un colpo di testa di Izzo. Poi la doccia fredda innescata da una palla persa  in duello da Vojvoda per poi prendere la bucata di tutta la difesa, su un traversone basso, e grazie alla complicità di Berisha per nulla impeccabile ha regalato un rimpallo su Izzo che ha trasformato il tutto in un assist per Portanova lesto a battere in rete.

Da qui in poi il buio più assoluto a livello di gioco, ma anche di volontà,  con avversari più vogliosi di vincere i contrasti e la partita. Nemmeno l’espulsione arrivata al 24 minuto ha dato al Toro quel la scintilla capace di risvegliare la sua partita. I liguri si sono difesi con ordine e hanno sempre chiuso ogni spazio soprattutto sulle corsie laterali ai granata. L’attacco granata è stato inesistente con Belotti, mai innescato con palloni giocabili, ma da parte sua con poco mordente rispetto ad altre prestazioni e poco mobile senza palla. Pjaca ancora una volta ha lasciato la squadra in 10, ecco perché alla fine la superiorità numerica non si è vista in campo. Il ragazzo avrà le sue qualità tecniche importanti, nessuno lo discute ma in questo Toro sembra un pesce fuor d’acqua.

Le scelte giustamente le fa mister Juric e devo dire che l’unico a mordere sugli avversari è stato il rinato Izzo, ma per il resto non si riesce a capire il perché di un Brekalo in panchina e un Pjaca dall’inizio. Poi quelle sostituzioni strane con Rodriguez che stava giocando bene e che comunque ha sempre un buon tiro per Buongiorno che non ha proprio il piglio giusto sulla fase offensiva. Idem il discorso per un Ansaldi che proprio non ce la fa più, e scrivo di un grande giocatore che stimiamo tutti ma gli anni passano insieme ai tanti infortuni, per un Vojvoda che non avrà giocato la sua miglior partita ma ha sempre più freschezza dell’argentino che ha perso molti palloni. Poi l’uscita di Singo che comunque sulla fascia destra è sempre riuscito a incunearsi in un modo o nell’altro impegnando la difesa genoana per mettere Zaza che alla fine non ha toccato nemmeno un pallone. Juric è l’allenatore e sicuramente saranno giuste e giustificate le sue scelte ma c’è da riflettere sui soli 3 punti nelle ultime 7 partite, una media retrocessione e buon per il Toro che ha messo davvero tanto fieno in cascina nel girone di andata.

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