Fino al 2014 l'Udinese dei Pozzo era stato da modello per il Toro di Cairo. Una squadra in grado di sfornare nuovi talenti praticamente ogni stagione e sempre presente nelle competizioni europee, in mezzo anche una fase a gironi della Champions League e due Play-off della massima competizione europea. Tanti i volti che i friulani hanno regalato al "calcio che conta" tra cui Sanchez, Handanovic, Inler, Benatia, Asamoah e tra i più recenti Muriel, Cuadrado e Zapata. Il metodo-Udinese è sempre stato visto come un modello a cui guardare per quelle squadre di media classifica che vogliono dire la propria anche in ambito europeo, ma ora qualcosa sembra non girare in Friuli.
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Da esempio virtuoso a monito per il Torino: il declino del modello-Udinese
Il confronto / Un modello per il Toro: da fucina di talenti sempre in competizioni europee alla lotta per la salvezza, quando il business supera l'aspetto sportivo
BUSINESS - La capacità di scovare talenti in giro per il mondo per poi rivenderli a cifre esorbitanti è stato il marchio di fabbrica dei Pozzo per anni, ma, come dice il detto, "il troppo stroppia". Ai friulani sono bastate delle scommesse non azzeccate per passare dall'Europa alla lotta per la salvezza, il tutto per amore delle tanto famose plusvalenze. Giusto, anzi giustissimo, per una qualsiasi società cercare di finanziare il proprio progetto scovando giovani talentuosi (con lo scopo di valorizzarli, venderli e ricapitalizzare), ma servono pilastri su cui poggiarsi stabilmente. Non a caso dal ritiro di Di Natale i bianconeri hanno iniziato un declino verso i bassifondi della classifica. I leader carismatici negli spogliatoi servono sempre, a maggior ragione se vuoi lavorare sulla crescita dei giovani e la mancanza di figure di spessore stato uno degli ingredienti del decadimento della "scuola Udinese".
LA MORALE- Come ogni favola, anche quella dell'Udinese ha un insegnamento e il Toro deve stare attento a non ripetere gli stessi errori dei bianconeri. Basare la propria politica aziendale sulle plusvalenze può portare frutti nell'immediato, ma sul lungo periodo può essere pericoloso a livello sportivo se non si prendono le giuste precauzioni. Sono fondamentali, quindi, delle basi su cui i giovani talenti possano affidarsi nelle difficoltà e la capacità di scovare sempre - o quasi - i giocatori giusti, perché non sempre l'ambientamento può risultare facile. Il Toro parte, però, da un vantaggio rispetto all'Udinese ed è lo storico Settore Giovanile granata, che ha sempre prestato giocatori al professionismo. Il passo successivo sarà riuscire a valorizzare al massimo i giocatori e il talento che si ha a disposizione: elemento che passa anche dalla scelta e dall'operato dell'allenatore.
Roberto Ugliono
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