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De Ascentis: “Il ricordo più bello? Capitano del Toro nell’anno del centenario”

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L'ex centrocampista granata parla del suo passato da calciatore. Diversi i ricordi con la maglia del Torino

Redazione Toro News

Diego De Ascentis parla a Il Posticipo del suo passato da calciatore. Il calcio oggi non fa più parte della sua vita, ma i ricordi sono tanti, anche quelli del periodo trascorso a Torino con la maglia granata. "Torino è la città dove sono nati i miei figli - inizia l'ex centrocampista - . Poi è stata l'esperienza più lunga della mia carriera: cinque anni sono davvero tanti. Siamo stati benissimo, abbiamo vissuto stagioni difficili tra contestazioni e retrocessioni. C'è una tifoseria molto calda. Come esperienza di vita però mi è piaciuta molto". De Ascentis passa poi a un ricordo ben preciso: il derby del 2001 finito 3-3. "Eravamo sotto per 3-0 alla fine del primo tempo - ricorda l'ex granata - , nella ripresa abbiamo recuperato fino al 3-3. All'ultimo minuto ricordo l'errore di Salas dal dischetto per colpa della buca scavata da Maspero. Il Torino si è tolto poche soddisfazioni nei derby. Sono le gare più belle da vivere. Sono le cose che mi mancano di più".

Diego De Ascentis nelle stagioni passate sotto la Mole, è stato allenato sia da Gigi Simoni che da Giancarlo Camolese. Questi gli insegnamenti che i due allenatori hanno trasmesso all'ex giocatore: "Ricordo uomini di super basso profilo. Per me essere così è un merito. Al giorno d'oggi per un giocatore forse è sconveniente. Nella mia idea di calcio lavorare tanto e parlare poco è la cosa più importante". L'ex granata conclude parlando del suo momento più bello da calciatore: "Quando ho giocato con il Torino nell'anno del centenario con la fascia da capitano - sostiene De Ascentis - . Quello è stato uno dei ricordi più belli. Ovunque sono stato ho cercato di fare del mio meglio. Mi sono impegnato al massimo per onorare la maglia che indossavo e rispettare la società che mi pagava. Come calciatore magari non mi sono saputo vendere come avrei dovuto agli occhi dei tifosi, ma io sono fatto così. Non cambierò mai".