toro

Diamo un calcio al calcio

 

Un morto, cento feriti, scontri di piazza e danni per svariati milioni di euro sono fatti di cronaca che nulla hanno a che vedere con il mondo del pallone. Sono...

Redazione Toro News

"Un morto, cento feriti, scontri di piazza e danni per svariati milioni di euro sono fatti di cronaca che nulla hanno a che vedere con il mondo del pallone. Sono atti di guerriglia urbana, di terrorismo, dove il calcio è solo un pretesto e dove di tifosi non si deve parlare. Il tifo è un moto dell’anima che nasce per una passione positiva, in cui l’unico anfratto di “odio” deve essere limitato ai cori di sfottò per la squadra avversaria. Nella società ideale. In quella specie di arcipelago fuori dal mondo che è la realtà pallonara, in Italia, si assiste invece a degenerazioni che con la civiltà poco hanno a che vedere. Da troppo tempo gli stadi sono diventati una sorta di “porto franco” per sfogare frustrazioni di varia natura, dove le norme di sicurezza vengono interpretate con una leggerezza incomprensibile se non solo nell’ottica del “meglio il minimo garantito” che non il massimo impossibile. Fino a quando non ci scappa il morto. Allora scatta automaticamente un indignazione fin troppo facile quanto ridicola. Forse che lo stato delle cose era ignoto prima di ieri sera ? Quanti sono i poliziotti e le risorse impegnati in tutte le città italiane ogni domenica per vigilare su un evento, la partita, che dovrebbe essere lieto punto di ritrovo per famiglie e amici ? Troppi per un paese civile. Parlare oggi, domani, dopodomani di calcio giocato, di mercato, di campagne acquisti deludenti, di contratture e problemi tattici onestamente pare un insulto al buon senso. Né fermarsi può essere l’unica soluzione.