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Fossati: “Oggi il Toro deve vincere. Processo di crescita? Non si può più sentire!”

Esclusiva / Il doppio ex di Torino-Genoa: "Europa? E' sbagliato parlarne già da inizio campionato. Da bambino tifavo Genoa ma poi sono cresciuto al Fila ed il Toro mi è rimasto dentro"

Marco De Rito

"Ci avviciniamo sempre di più alla sfida di questa sera tra Torino e Genoa che avrà luogo allo stadio "Grande Torino" alle 20.45. Per parlare e commentare la situazione delle due squadre, prima dell'inizio del match, abbiamo contattato Natalino Fossati. L'ex terzino, dopo esser cresciuto nelle giovanili Toro, è passato in rossoblù in prestito per una stagione dove conobbe Gigi Meroni, l'anno successivo ritornò in granata dove militò per ben 10 anni. 

"Natalino Fossati, il Torino si appresta ad affrontare il Genoa, che partita sarà a suo parere?

""Sarà un match molto aperto, si scontreranno due squadre che vengono da un momento difficile. Il Genoa ha perso in campo contro il Palermo che lotta per non retrocedere mentre i granata arrivano da tre sconfitte di seguito e perdere altri punti incomincerebbe a diventare troppo pesante, innanzitutto per quello che ci si aspettava ad inizio stagione. La squadra di Juric sembra essere in condizioni peggiori anche perché ha diversi giocatori indisponibili ed il Toro deve assolutamente vincere". 

"Crisi per i granata che arrivano da tre sconfitte consecutive. Questi nove punti devono un po' ridimensionare Mihajlovic che ha sempre dichiarato di voler raggiungere l'Europa League?

""Secondo me l'errore è in principio, parlare di Europa ad inizio stagione è sbagliato. Ci sono formazioni messe meglio del Toro e ci possono essere anche sorprese a campionato in corso, come l'Atalanta. Bisogna andare avanti di partita in partita e smetterla di parlare di processo di crescita. Io non ci credo, in cosa deve crescere una squadra? In altezza? Gli uomini che formano un club come il Toro sono questi e devono scendere in campo affamati marcando l'avversario e correndo a tutto campo, ormai sono cose superate nel calcio moderno ma questa è la via per vincere e lo ha dimostrato il Napoli domenica. Questo Toro non gioca da squadra, bisogna imbroccarsi le maniche e darsi da fare perché siamo già a metà campionato...".

"Il derby è stata una batosta sia per la squadra che per l'ambiente. Potrebbe influire anche per il resto della stagione? 

""Non soffrivo da anni così per una partita contro la Juventus. E' stato uno dei derby più sentiti degli ultimi tempi, avevo voglia di scendere in campo per dare una mano alla squadra ma alla mia età non sarebbe potuto essere d'aiuto neanche un piede. Io penso che si sia giocato quasi alla pari, poi loro hanno fatto dei cambi inserendo tre giocatori fortissimi ed in campo c'era già Higuain che ha fatto vedere grandi cose in questi anni. Grazie a questi elementi sono riusciti a portare a casa i tre punti".

"Dopo la stracittaddina, ci si aspettava una riscossa contro il Napoli ma così non è stato...

""La partita con il Napoli è stata un vero e proprio disastro. I campani hanno annichilito la squadra di Mihajlovic, schiacciandola in difesa tenendo bene la palla e non facendo respirare i granata. La gara si è persa a metà campo dove ci hanno surclassato sotto tutti i punti di vista. In difesa, però, ci sono stati errori molto gravi, il reparto difensivo granata non sembra ben affiatato e quando trovi giocatori veloci come Mertens e Insigne sono guai seri. I partenopei, inoltre, sono una squadra che gioca a calcio come ai miei tempi ed, anche se non sembra, hanno diversi potenziali centravanti come Hamsik: è per questo che sono riusciti a superare l'assenza di Milik. Il Toro, però è stato anche sfortunato ad affrontare gli azzurri in uno dei loro momenti migliori". 

"Tanti i gol subiti in questa parte di campionato da Castan e compagni. Bisogna intervenire sul mercato per sistemare il reparto arretrato?

""Altro errore che si commette spesso è il rinforzamento del club a metà stagione. Quando un gruppo è nuovo ed avviato è sbagliato cambiare durante il cammino. Dai rincalzi di gennaio non si sa mai cosa ci si può aspettare, spesso non migliorano la rosa perché sono scarti di altri club e poi bisogna anche amalgamarli all'interno della squadra ma, ormai, nel calcio moderno, tutti sono abituati a cambiare maglia da un giorno all'altro... Ritornando al calcio mercato, bisogna essere fortunati a trovare un calciatore bravo che rompa con la società in cui milita ma è una casualità molto rara".

"Ragionando sulle base di questa squadra, secondo lei cosa manca a questo Toro per fare il salto di qualità? 

""Devo dire che penso anche che questa squadra non sia costruita bene, in difesa la rivoluzione estiva non ha portato bene ed i giocatori non hanno ancora trovato la giusta intesa mentre a centrocampo subiamo tutte le gare. Manca un metronomo, un giocatore fisico e con grinta da vendere. Vives purtroppo lo capisco, sta andando avanti con l'età e quindi arrivano gli acciacchi. Servirebbe un calciatore come Mihajlovic. Uno che potrebbe fare la differenza sarebbe Kucka del Milan, ha le doti giuste per colmare molte lacune del Toro ma penso sia difficile che il Milan lo ceda. In attacco bisogna fare una statua a Belotti, sta giocando in maniera impressionante con una generosità ammirevole. D'altro canto io penso che bisogna anche farlo respirare perché è impensabile pensare che arrivi a fine stagione con questi ritmi. Maxi Lopez potrebbe essere il giocatore ideale per le sue doti e le sue qualità ma, si vede, che pecca di forma fisica. Si potrebbe lasciare più spazio a Boyè che ha fatto vedere buone cose".

"Lei è un doppio ex di questa gara, che ricordi ha delle esperienze vissute in questi due club?

""Con il Torino sono nato come calciatore anche se, essendo cresciuto a Genova, da bimbo ero tifoso del grifone e la mia vita è legata indissolubilmente anche ai rossoblù. Io però tifo Toro, e come potrei non essere granata? Sono cresciuto al Filadelfia, dopo sono stato spedito a titolo temporaneo in Liguria perché presi una lunga espulsione in quanto in campo non ero certo tranquillo... Quando sono tornato in Piemonte ho giocato per altri dieci anni, questa maglia per me resterà sempre unica; oggi spero che vincano i ragazzi di Mihajlovic. Al Toro sarei rimasto a vita ma non mi è stato possibile, forse ritenevano che fossi calcisticamente finito ma io avevo ancora voglia di giocare, così mi sono trasferito alla Sampdoria e per me fu un'esperienza molto travagliata. Ritornando al Genoa, non rinnego niente della mia esperienza in rossoblù, quell'anno eravamo una delle difese migliori del campionato ed abbiamo vinto anche la "Coppa delle Alpi". Eravamo una squadra fortissima dove giocava anche un giocatore fuori dal normale come Gigi Meroni. Il mio esordio è stato indimenticabile, contro il Bologna e marcavo un giocatore del calibro di Pascutti. Io sarei rimasto anche in Liguria ma non è stato possibile perché ero solo in prestito e Rocco mi volle al Toro e così tornai e, forse, per me è stato meglio così".

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