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Genoa-Torino, una sfida da dentro o fuori

TURIN, ITALY - NOVEMBER 02:  Players of Torino FC look dejected at the end of the Serie A match between Torino FC and Juventus at Stadio Olimpico di Torino on November 2, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

L’ANALISI di Gino Strippoli / Due squadre in crisi con i granata obbligati a vincere per dare ancora un senso alla stagione

Gino Strippoli

Oggi si affrontano due squadre in crisi, Genoa e Torino, ma se per i rossoblù ad inizio stagione le previsioni erano quelle di un campionato votato alla salvezza non si può di certo dire questo per i granata.  Altre erano le ambizioni in precampionato, con voli pindarici, dettati dall’entusiasmo dei risultati dello scorso campionato, che spingevano tutti, Società e tifosi a lanciarsi in proclami da piazzamento in Champions League. In effetti, nella scorsa stagione Belotti e compagni si sono trovati più volte a lottare per il posto più ambito in Europa per poi però finire in Europa League per gentile concessione rossonera legata ai bilanci.

La realtà odierna è tutt’altro che positiva, ma i primi sentori si sono materializzati già ad inizio campionato, quando il Toro non è mai stato convincente, anche se a volte vincente. Poi, man mano che le giornate scorrevano il Toro è caduto in una catalessi che lo ha portato in 13 partite a vincerne solo 4 ma perdendone addirittura 7, pareggiando il numero di sconfitte di tutta la scorsa stagione. Se aggiungiamo i  20 gol subiti e i soli 15 realizzati,  allora le carte che vengono scoperte hanno un solo significato: crisi e fallimento stagionale rispetto a ciò che si credeva di poter fare. Campagna acquisti sbagliata? Forse sì. Spesso non è detto che tenere lo stesso organico, senza vendere nessuno sia una scelta giusta. Probabilmente, Nkoulou sarebbe stato meglio venderlo considerato il rendimento che sta garantendo in campo, e poi le tante nuvole buie che già lo scorso anno si erano addensate sul centrocampo granata , in primis su Meitè, incapace di creare e inventare gioco, sono state confermate. Il difetto nel cuore del campo si è amplificato ancora più quest’anno complice il rendimento fallimentare della difesa, al di là del bravissimo Sirigu.

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Ecco perché la sfida di oggi appare di colpo come una partita da dentro o fuori, soprattutto per il Toro che è costretto a vincere per iniziare a calmierare le proteste dei tifosi e mettere una pezza alla crisi, perché il Toro è in crisi e non bisogna nasconderlo. E’ ormai un dato di fatto. Se oggi i granata vincono la stagione potrebbe ancora riprendere un percorso positivo, visto che il cammino è ancora molto lungo, ma se dovesse nuovamente arrestarsi in quel di Marassi allora la situazione precipiterebbe e dalla famosa ambizione europea di inizio stagione si passerebbe ad una lotta per la salvezza.  Nulla è perduto ma ad una condizione: i granata dovranno tornare a Torino con i tre punti. Il pareggio equivarrebbe ad una sconfitta.

Per vincere occorrerà schierare una formazione capace di creare occasioni da buttare in rete, rischiando il dovuto con due punte vere, tali da impensierire la difesa avversaria. Non è pensabile lasciare il solo Belotti attaccante puro alla merce degli avversari. Se al Capitano granata, ancora in forse, sarà affiancato nuovamente Verdi, allora che lo si faccia giocare come a Bologna da vero esterno d’attacco e non lontano dalla linea dell’area di rigore. Il ragazzo ha il tiro e il dribbling ma deve stare vicino alla porta per andare in gol e creare spazi per il ‘Gallo’. Con il ritorno di Rincon il centrocampo dovrebbe riprendere quel vigore agonistico che non si è mai visto contro l’Inter. E’ una partita in cui molti granata affronteranno da ex il Genoa: Rincon, Ansaldi, Izzo, Laxalt, oltre a Falque che difficilmente sarà della partita, i dirigenti Moretti e Milanetto. Una sorta di rimpatriata che dovrà dare dispiaceri ai rossoblù. Già il Genoa! Da tempo le acque per i rossoblù non sono mai chiare e belle e anche quest’anno il terz’ultimo posto in classifica lo dimostra. L’organico messo in piedi da Preziosi non è da serie A o almeno non è valido per giocarsi un campionato sereno. Ma è una squadra da non sottovalutare soprattutto quando gioca a Marassi con una cornice di tifosi sempre travolgenti.